Tratta degli esseri umani: secondo business mondiale dopo il narcotraffico

Foto di Jim Black da Pixabay

La tratta degli esseri umani va considerata come una specificità all’interno del più vasto fenomeno dell’immigrazione illegale.

E’ ormai un rischio per la sicurezza nazionale e internazionale, poiché costituisce una delle fonti di reddito più interessanti per il crimine organizzato transnazionale; secondo le più recenti stime formulate dall’Onu (http://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/glotip/Trafficking_in_Persons_2012_web.pdf  ) pur nella palese difficoltà di quantificarne i flussi finanziari, sarebbe diventata il secondo business dopo il narcotraffico.

La questione della migrazione non è però un problema sussidiario legato solo alla sicurezza o all’emergenza umanitaria (esempio: gli sbarchi a Lampedusa). L’immigrazione e l’integrazione ad essa correlata sono diventati i temi di attualità centrale che influenzano in maniera significativa le scelte politiche dell’occidente e dell’Europa in particolare.

Dare risposte ai problemi reali che la migrazione pone, significa partire dal principio generale di agire a monte delle cause della migrazione, piuttosto che contrastarlo a valle mettendo in atto (solo) misure di sicurezza verso i suoi effetti.

Occorre agire nei Paesi di provenienza, promuovendo tutte le attività che consentono di superare quel gap nel campo sociale, economico, culturale, giuridico che spinge gli individui a cercare altrove il proprio benessere.

La Direzione nazionale antimafia – alla quale sono attribuibili anche le riflessioni riportate sopra – si è interessata al doppio fenomeno del traffico dei clandestini e della tratta di persone subito dopo la firma della Convenzione Onu di Palermo 2000 e dei Protocolli ad essa annessi.

La Convenzione e i protocolli, infatti, hanno elaborato anzitutto il concetto del gruppo criminale transnazionale (costituito da persone di nazioni diverse che operano contemporaneamente in più paesi) e hanno posto all’attenzione della collettività internazionale i due fenomeni, che si sono progressivamente ampliati sfruttando problematiche sociali, economiche, condizioni di soggetti deboli in vari Paesi ancora in via di sviluppo.

Dopo oltre un decennio dalla Convenzione di Palermo, la tratta è ancora un fenomeno che risente di molte carenze in ambito nazionale e internazionale.

Ecco quanto si legge nel capitolo “Tratta di persone” da pagina 357 del Rapporto 2012 della Dna, scritto dal sostituto procuratore Giusto Sciacchitano.   CLICCA QUI

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