C’era una volta il digiuno

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Il digiuno in Quaresima è quasi scomparso dalla società moderna. Questo perché molti lo considerano incomprensibile e quasi un retaggio delle società povere e ignoranti del passato! Tuttavia, il digiuno non è un fatto “simbolico” e non può perdere completamente il suo significato oggettivo, venendo sostituito da vaghe pratiche morali come evitare l’uso eccessivo di social media e smartphone. La continuità verbale (dire poco) e il non perdere tempo potrebbero essere valori etici comuni, anche a prescindere da Cristo. Astenersi dalla carne durante la Quaresima non è per auto-miglioramento o astinenza personale, ma per testimoniare che anche nell’aspetto più elementare dell’esistenza – mangiare – c’è chi è disposto a fare a meno del cibo. Dio è piu’ importante.
Più sopporto la fame e più mi allontano dal cibo, più arrivo ad amare Cristo e più Cristo diventa più importante per la mia esistenza. Piu’ importante e fondamentale del cibo che mi nutre. Diventa allora chiaro che il digiuno e l’astensione dalla carne, e persino dalle uova e dai prodotti animali (latticini e formaggi), significano immediatamente che c’è una relazione d’amore tra me e Cristo.

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