Un bell’articolo di Marcello Rogneri dal suo blog
Indirizzo del video di cui parla: https://www.youtube.com/watch?v=ErdTb7YuiAA
Alberto Maggi e la sacra Famiglia.
Caro don Alberto mi permetto di rispondere ad alcune asserzioni che avete fatto in questo video.
Al minuto 8:15 voi dite che Maria non e’ sotto la croce come madre che piange il figlio, ma come una discepola che e’ disposta a fare la stessa fine del Maestro.
No! E’ una madre che piange il figlio, torturata idealmente insieme a lui (ma non per questo con minor dolore), torturata come il figlio su quella stessa croce e presumibilmente (perche’ nei Vangeli non c’e’ scritto) disposta a morire pur di seguirlo.
Su quella croce la Madre vede il Figlio, non e’ una discepola che vede il Maestro. Questo e’ molto riduttivo e squalificante per la Vergine Madre. Il motivo e’ ovvio: il rapporto che c’e’ tra una madre e un figlio e’ di gran lunga superiore a quello che si instaura tra discepola e maestro.
Se fosse vero quello che dite dovremmo smettere di chiamarla “Madre di Dio” e darle il titolo di “discepola di Gesu'”, e non mi sembra un riconoscimento ma una degradazione, proprio in senso militare.
11:04, per evitare esagerazioni o riduzioni si sta al testo: i Vangeli.
Sono d’accordo!
11:30 Maria viene da una regione malfamata.
In questo modo ci veicola il messaggio che Maria e’ nata a Nazaret, ma non c’e’ modo, stando ai Vangeli, di fare un affermazione simile, e se abbiamo detto al punto 11:04 che l’unica fonte sono i Vangeli siamo gia’ caduti in contraddizione.
12:17 Gioacchino e Anna, non c’e’ traccia nei Vangeli.
Vero! Non c’e’ traccia della famiglia di Maria, quindi questo significa che non sono loro i suoi genitori? Sarebbe sciocco pensarlo e se non si puo’ confermare evangelicamente neppure si puo’ smentire, mi sembra. Non si puo’ escludere, stando ai Vangeli, che Gioacchino e Anna fossero i genitori di Maria, perche’ semplicemente non ne parlano. Quindi forse si, forse no (stando ai Vangeli). La tradizione ci dice che Maria e’ nata a Gerusalemme dove ancor oggi si puo’ visitare la loro casa, e se vogliamo credere qualcosa di diverso dovremmo portare almeno qualche documento attendibile a sostegno dei nostri diversi punti di vista, i quali meritano tutti il nostro rispetto ma non significa che siano veri.
12:27
La manipolazione della figura di Maria?
Che la Vergine Madre sia nata a Nazaret ma che per farle fare bella figura i primi cristiani ci abbiano lasciato detto che invece era nata a Gerusalemme e’ una deduzione vostra, personale e senza alcuna base.
Se ci atteniamo ai Vangeli, come stabilito al punto 11:04, non si puo’ fare un affermazione del genere, pena la nostra stessa incoerenza.
13:30 Nazaret un paese malfamato.
Dalle parole di Natanaele non si puo’ dedurre che Nazaret fosse un paese “malfamato”, questa caro don Alberto e’ una vostra supposizione. Si intende che era un luogo ameno, mediocre, di scarsa importanza, ma non malfamato.
13:44 eliminazione delle figlie femmine.
Maria era figlia unica, non aveva sorelle, non piu’ di quanto Gesu’ avesse fratelli.
Maria figlia unica, Gesu’ figlio unico.
Di nuovo prendiamo atto delle vostre idee che non si riscontrano nei Vangeli (altra contraddizione con il punto 11:04). Prendiamo atto anche della vostra asserzione di come ci si sbarazzava delle figlie femmine in eccesso perche’ anche di questo non c’e’ traccia nei Vangeli.
14:51 “Maria”, nome di malaugurio?
Anche i genitori di “Maria” di Magdala erano stati cosi’ crudeli con la loro figlia da darle un nome di malaugurio? E anche quelli di “Maria” madre di Giacomo e Giuseppe? E anche quelli dell’altra “Maria” di Matteo 27:61? E anche quelli di Marta e “Maria”, sorelle di Lazzaro? E anche quelli di “Maria” di Cleofa di Giovanni 19:25? E anche quelli di “Maria” madre di Giovanni, detto Marco negli Atti 12:12? E anche quelli di “Maria” che l’apostolo Paolo saluta in Romani 16:6?
Che genitori delinquenti!… o forse era un nome normale, come tanti!
Se poi vogliamo credere che solo i nomi “buoni” delle Scritture venivano dati ai figli allora ne rimanevano ben pochi, considerando anche quello di “Davide”, che manda a morte in guerra un uomo solo per prendersi sua moglie!
17:20, la sposa esaminata “centimetro per centimetro”?
Che questa fosse la prassi, nonostante voi don Alberto non ci segnaliate la fonte, possiamo anche accettarlo, con riserva ma possiamo accettarlo.
Che questo approfondito esame sia stato fatto anche sulla Vergine Madre e’ una supposizione scabrosa, e che comunque non deriva dai Vangeli… ma quante volte ci siamo gia’ discostati dall’unico testo attendibile, come avete detto voi in 11:04?
19:30 “fallimento” della missione dell’angelo Gabriele?
Gabriele non ha fallito ed ha portato a Zaccaria il messaggio divino senza commettere nessun errore. L’incredulita’ di Zaccaria non va ad inficiare l’annuncio dell’angelo, semmai getta un ombra sulla capacita’ di fede del sacerdote. Non si puo’ parlare di “fallimento” dell’angelo.
21:10, la grandezza straordinaria di questa donna.
“Decide lei.”
Giusto! Questa affermazione e’ evangelica!
21:43 Maria va a servire Elisabetta perche’ ha saputo dall’angelo che era incinta.
Molti sacerdoti, purtroppo, ci danno questa spiegazione del viaggio di Maria verso quello che oggi si chiama Ein Karim, villaggio alla periferia di Gerusalemme dove abitavano Zaccaria ed Elisabetta.
Maria va da Elisabetta e Zaccaria per portare loro l’annuncio della nascita del Messia, atteso da secoli dal popolo israelita. Questo e’ il motivo principale, non quello di aiutare la cugina incinta, infatti non saluta la cugina dicendole di essere venuta per sbrigare le faccende domestiche, ma pronunciando il Magnificat. E come avrebbe potuto Elisabetta, inoltre, dopo averla riconosciuta come “madre del mio Signore” chiederle di svolgere lavori umili? (Lavori umili che probabilmente Maria ha svolto comunque).
22:00 il viaggio da Nazaret a Ein Karim.
Anche su questo punto non si trova nessuna indicazione nei Vangeli che ci possa suggerire quale strada abbia fatto Maria. Impossibile poi che fosse sola. Era il periodo della Pasqua ebraica e probabilmente, dico io, ha chiesto ed ottenuto di potersi aggregare a qualche carovana di fedeli che da Nazaret andava appunto a Gerusalemme a tale scopo. Dico io, non il Vangelo.
25:20, Giuseppe soprannominato “Pantera”.
Secondo l’Enciclopedia Giudaica, che non vede affatto di buon occhio Gesu’ e la sua famiglia, si suggerisce la forte probabilita’ che Maria non sia rimasta incinta per virtu’ dello Spirito Santo, ma di un ufficiale dell’esercito romano che l’avrebbe violentata, o con il quale comunque lei avrebbe avuto un qualche tipo di relazione. Tale ufficiale romano e’ chiamato “Pantera”.
Non e’ il nickname di Giuseppe. Enciclopedia Giudaica, in inglese, cercate sotto il nome di Jesus e troverete questo racconto. Questa e’ la mia fonte, e la vostra, don Alberto, qual’e’?
27:47, ne stalla, ne grotta.
Per tre volte il Vangelo usa il termine “mangiatoia”, ma voi don Alberto, ci suggerite che in realta’ era la dispensa. Quindi il verso verrebbe:
-Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una dispensa, perché non c’era posto per loro nell’albergo.-
Dice il Cristo ai Farisei:
“Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi?”
Secondo le parole di Cristo dov’e’ una mangiatoia c’e anche un bue e un asino. Bue, asino, mangiatoia: era una stalla, non la casa di qualcuno, una stalla! La Grotta di Betlemme, per l’esattezza, che fungeva da stalla!
30:00, la fede di Maria.
La fede di Maria e’ iniziata con l’Annunciazione, non con il racconto che i pastori fanno a Giuseppe e Maria alla nascita del figlio. Maria non aveva bisogno della testimonianza dei pastori per credere. avrebbe potuto insegnare non solo ai pastori ma anche a tutti i Farisei del Tempio cosa significasse avere fede.
31:35, i riti “inutili”.
Vi chiedo: anche il battesimo di Cristo era un rito inutile? E il lavaggio dei piedi? Tutti riti “inutili”? Inoltre se e’ Cristo stesso che li compie o che li accetta come si fa a descriverli “inutili”?
33:00 Simeone, uomo dello spirito.
Simeone che vuole impedire il rito “inutile” al Tempio?
Io credo che piu’ verosimilmente il vecchio Simeone (e che fosse vecchio e’ chiaro dalle sue parole dalle quali traspare una vita lunga, intensa, dura) rappresenti il Vecchio Patto che muore e che passa la staffetta al Nuovo Patto (Cristo) che nasce.
33:40 a te una spada attraversera’ la vita.
Dice l’anima, non la vita, e non e’ possibile non leggere in queste parole il dolore nel vedere il Figlio crocifisso. Simeone annuncia a Maria un dolore immenso per lei, non la difficolta’ di fare una scelta.
35:45 Gesu’ dodicenne.
Una carovana di uomini e una carovana di donne?
Nei giorni della Pasqua c’era una confusione incredibile a Gerusalemme.
Forse e’ bastato poco prima della loro partenza vedere Gesu’ insieme ai bambini di un altra famiglia di Nazaret per indurre Giuseppe e Maria a pensare che sarebbe partito con loro, salvo accorgersi durante la prima sosta (non “dopo qualche giorno” come avete detto voi) che non c’era. Questo episodio e’ stato certamente rivelato all’evangelista Luca dalla stessa Maria. Chi infatti poteva ricordarsi di questo aspetto della vita familiare a forse quaranta, cinquanta o piu’anni di distanza?
E’ la Vergine Madre che ci racconta questo fatto (dico io, non il Vangelo).
36:20 la Madre lo “investe”?
La Madre con la sua tipica, radicale gentilezza e amore fa notare al Gesu’ dodicenne che il suo comportamento ha ferito gravemente sia lei sia “suo padre” (Giuseppe). Nel dichiarare “padre” Giuseppe riconosce in questi tutti gli sforzi, l’affetto, la dedizione che un padre rivolge al figlio… anche se non e’ figlio della sua carne, come gia’ accertato e accettato circa tredici anni prima.
Non si tratta dunque di un “potere” della madre sul figlio, ma di un amore ferito.
“Gesu’ li tratta da ignoranti”?
Sembra la descrizione della reazione di un ragazzotto dei nostri tempi, non del Figlio di Dio.
Voi, caro don Alberto, vedete nei testi sacri un po’ quello che avete gia’ in mente e forse senza accorgervene distorcete la realta’.
Gesu’ e’ sinceramente stupito e allo stesso tempo avvilito di quel disguido che ha creato un dolore profondo a padre e madre. Sembra che manchi qualcosa in questo punto del Vangelo, e se manca non possiamo certo aggiungerlo noi arbitrariamente, ma la sincera risposta di Gesu’, lungi dall’essere irrispettosa, sembrerebbe sottintendere che lui avesse manifestato in qualche momento della festa il desiderio di rimanere a Gerusalemme, ma che fosse stato frainteso sia dal padre che dalla madre. Questo lo dico io, non il Vangelo.
Maggiori chiarimenti li avremo quando saremo di la’!
38:50 il clan decide di intervenire.
Voi, caro don Alberto, dovreste aver notato dal greco che Marco non usa il termine “clan”, non usa il termine “famiglia” e non usa neppure il piu’ generico termine di “parenti”.
Marco dice testualmente: “quelli con lui”.
Lo stesso Marco per indicare effettivi parenti, usa al verso 6:4 una parola completamente diversa, cioè: συγγενεσιν (suggenesin).
Tale parola è usata anche da Luca in 2:44, ed indica la carovana del gruppo di persone, familiari o comunque dello stesso paese, in viaggio di ritorno da Gerusalemme, ovvero quando Gesù dodicenne viene smarrito.
Se questi che vanno a prenderlo del verso di Marco 3:21 fossero stati davvero i suoi parenti si sarebbe dovuto usare lo stesso termine: συγγενεσιν (suggenesin), ma si usa invece: ηοι παρ αυτου (hoi par autou, – quelli con lui -).
Chi abbia voluto indicare l’Autore con queste parole “quelli con lui” è difficilmente comprensibile, ma si può dire di contro che non erano certamente i suoi parenti, per i quali si sarebbe usato il termine preciso anzidetto di συγγενεσιν (suggenesin).
Ne consegue che non e’ possibile dare una definizione esatta di chi fossero tali “quelli con lui”.
I suoi familiari? I suoi discepoli? Qualcuno della folla? I Farisei?
40:10 tua madre e i tuoi fratelli ti vogliono.
Questi si, questi alla fine del capitolo sono la famiglia di Gesu’, madre e fratelli (secondo l’accezione molto vasta che il termine “fratelli” aveva in ambito israelita).
Voi, caro don Alberto, date una interpretazione personale a questo episodio, come purtroppo anche altri sacerdoti. Non e’ la madre-padrone che manda a chiamare il figlio e che pretende che il suo ordine sia eseguito, quasi fosse un generale con l’ultimo dei suoi soldatini (questa e’ l’impressione che si ricava dalla vostra ricostruzione romanzata dell’episodio), ma la dolce Madre amorevole di sempre che senza interferire nella missione del Figlio, gli fa sapere che la sua famiglia e’ li’ fuori e che lo attende pazientemente.
Un po’ come farebbe qualsiasi madre che vada ad un importante convegno diretto dal figlio per fargli sapere che lei e’ arrivata e lo attende.
Gesu’ e’ felice di questo e come premio per la folla rivolge loro la fatidica domanda: chi sono mia madre e i miei fratelli? Quelli che fanno la volonta’ di Dio!
Il significato profondo che purtroppo sfugge a molti sacerdoti e’: anche voi se fate la volonta’ di Dio entrerete nella mia grande Famiglia.
E’ una inclusione di quella folla nella sua famiglia e non un esclusione della stessa dalle sue grazie.
A conferma di quanto detto poi potremmo rivolgere a noi stessi una domanda: forse in qualche momento la Vergine Madre non ha fatto la volonta’ di Dio per meritarsi di essere “cacciata” dalla presenza del figlio? Una tale asserzione sarebbe eresia pura.
Quindi e’ vero il contrario di quello che, caro don Alberto, avete detto voi,
E’ un inclusione degli altri nella sua Famiglia, non un esclusione di madre e fratelli.
San Francesco inoltre e’ stato molto piu’ chiaro di me su questo argomento.
44:16 ordine di cattura per tutto il gruppo.
No! E’ sbagliato! L’ordine di cattura, almeno per quella sera, riguardava solo e soltanto Gesu’, il quale chiede ai soldati: chi cercate? E cosa rispondono questi? Cerchiamo i discepoli di Gesu’? No! I soldati rispondono che cercavano Gesu’ il nazareno. Alcuni discepoli si ribellano e aggrediscono i soldati e allora questi cercano di catturare anche loro, ma l’ordine di cattura riguardava solo Gesu’ di Nazaret.
Mi sembra tutto sommato, che la vostra percezione della figura della Vergine Madre sia piu’ vicina ad ambienti protestanti che cattolici.
Secondo il mio punto di vista dovreste rivedere le vostre opinioni sulla Vergine Madre, evitando (come abbiamo ascoltato all’inizio) sia di ingigantire sia di sminuire la figura della Vergine Maria, Madre di Dio.
Un cordiale saluto.
Marcello Rogneri
Pubblicato con l’autorizzazione dell’autore (13/7/2024)
Quelle “strane” asserzioni di don Alberto Maggi – il Vangelo visto dal basso