Una morte atroce quella di Terri. Perché morire di fame e di sete non è per niente “dolce”; comporta disidratazione della pelle, che si ulcera, il blocco della produzione di saliva, della sudorazione, dell’urina, della lacrimazione e spasmi muscolari incontrollabili causati dallo scompenso elettrolitico dovuto alla disidratazione. Gli antidolorifici, via via sempre più forti, diventano l’unica forma di compassione concessa in una morte che di compassionevole non ha nulla.
La legge 219/2017 sulle Disposizioni anticipate di trattamento, attualmente in vigore in italia, può permettere che a chiunque venga attuato questo orrore. Ecco perché noi di Steadfast non ci stancheremo di ripetere cosa significa davvero, a cosa si va incontro inconsapevolmente. Quanti conflitti nasceranno, con persone inermi protagoniste, per permettere a qualcun altro di decidere come dovremo morire?
La propaganda della “dolce morte” cade miseramente di fronte alla realtà. I casi come quello di Terri, non sono statistiche sono persone. Sono la testimonianza incontrovertibile dell’abisso profondo in cui le nostre anime sono sprofondate per arrivare a farci credere che privare qualcuno di adeguate cure compassionevoli sia accompagnarlo alla morte in maniera “dignitosa”. Il migliore interesse di chiunque è sempre e solo la vita, non ci stancheremo mai di ripeterlo.
##TerriSchiavo Terri Schiavo Life & Hope Network
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