Lo scenario della diffusione e del consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope in Italia si caratterizza, nel 2023, per l’insorgere e il consolidarsi di alcuni fenomeni emergenti significativi. Il quadro che si compone evidenzia un’evoluzione nella configurazione del mercato, in un contesto contrassegnato complessivamente da trend in aumento, sia in rapporto ai consumi sia ai reati penali
in violazione del DPR n.309/1990 sia in rapporto alla domanda di trattamento, tornati a crescere dopo la flessione registrata durante il periodo della pandemia da COVID-19.
Spiccano, in primis, gli incrementi nella purezza di alcune sostanze tra le più diffuse sul mercato. Le analisi di laboratorio eseguite sui sequestri hanno evidenziato un aumento del contenuto medio di THC (tetraidrocannabinolo) nei prodotti derivati dalla cannabis: a preoccupare, in particolare, è l’aumento della percentuale media di principio attivo nei prodotti a base di resina (hashish) che, dal 2016 al 2023, quadruplica quasi il suo valore passando da 7,4% a 29%. A questo si aggiunge l’incremento di sostanze sequestrate a elevato contenuto di THC (>50%), in particolar modo in manufatti di nuova generazione che si presentano in forma di polvere di colore beige chiaro o gel pastoso di colore ambrato o marrone (in gergo detto Shatter o Butan Hash Oil), o liquido vaporizzabile in sigarette elettroniche. Nel caso
dell’hashish, inoltre, si registra la comparsa di prodotti a basso tenore di THC (<1%), ma adulterati con un cannabinoide sintetico (esaidrocannabinolo).
Si registra un significativo aumento del quantitativo di principio attivo anche nei campioni analizzati di cocaina base (crack) che dal 2017 al 2023 sale di 30 punti percentuali (dal 57% all’87%). A fronte di questo incremento, si osserva anche il crescente impatto che cocaina e crack producono sui sistemi di cura e assistenza. Nel 2023 si è registrato, infatti, un aumento della percentuale di persone che chiedono di essere prese in cura presso i SerD per cocaina/crack, che in un solo anno cresce dal 51% al 55%. Lo stesso vale per coloro che hanno intrapreso un percorso per uso primario di cocaina/crack
presso le strutture riabilitative del Privato Sociale che, nell’ultimo anno, raggiungono la quota del 40%.
Il 2023 è stato caratterizzato, inoltre, da 25 Allerte diramate dal Sistema Nazionale di Allerta Precoce ai centri collaborativi preposti al fine di avviare un’azione coordinata e attivare le opportune procedure di risposta. Le 2 Allerte di grado più elevato, concernenti un rischio concreto di gravi danni per la salute delle persone, hanno riguardato la diffusione del fentanil illecito (un oppioide sintetico con
una potenza oltre 80 volte superiore a quella della morfina) e della xilazina (un potente sedativo, solitamente impiegato in veterinaria) usata nel mercato illegale come adulterante.
In un simile contesto, si conferma il trend in crescita del consumo di sostanze psicoattive tra i giovani, ad eccezione della cannabis che ha visto una flessione nella prevalenza dei consumi rispetto al 2022. Aumentano, infatti, le percentuali di studenti tra i 15 e i 19 anni che riferiscono di aver usato almeno una volta nel corso dell’anno cocaina (dall’1,8% al 2,2%), stimolanti (dal 2,1% al 2,9%), allucinogeni (dall’1,6% al 2%) e Nuove Sostanze Psicoattive (dal 5,8% al 6,4%). Anche stime riferite al 2022 hanno indicato una risalita della spesa per sostanze stupefacenti che è tornata ai livelli pre-pandemia COVID-19 con 16,4 miliardi di euro, di cui il 40% attribuibile al consumo dei derivati della cannabis e il 32% all’utilizzo della cocaina.
A fronte di una diffusione dei consumi fra i giovanissimi, segno di maggiore disponibilità sui territori, si osserva nel 2023 un importante sforzo messo in campo per contrastare il fenomeno attraverso la crescita delle operazioni antidroga (+6% rispetto l’anno precedente) e l’incremento dei sequestri da parte delle Forze di Polizia, che registrano un +17% con 89 tonnellate di sostanze stupefacenti sequestrate in Italia e nelle acque internazionali limitrofe, così come pure attraverso l’aumento delle denunce all’Autorità Giudiziaria per reati penali commessi in violazione del DPR n.309/1990 (+3%).
Resta presente in modo capillare, in tutto il territorio nazionale, il sistema dei Servizi pubblici e privati dedicati alla prevenzione, al trattamento e alla riabilitazione delle dipendenze, pur presentando un forte gradiente nord-sud, soprattutto nel caso delle strutture terapeutiche specialistiche. Nel complesso, nell’ultimo anno, presso i SerD sono stati trattati 132.200 pazienti, una parte dei quali ha seguito anche un percorso di cura e riabilitazione presso strutture terapeutiche residenziali e semi-residenziali.
Considerando le sostanze per le quali i soggetti sono stati più frequentemente trattati nel corso del 2023, si evidenzia che nella maggior parte dei casi i soggetti sono trattati per la stessa sostanza di primo uso.
tratto da
Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024