Questo mio intervento vuole focalizzarsi sull’ uso della droga come veicolo di cambiamento nella storia e in quale modo sia cambiato l’uso delle droghe all’interno della nostra società.
Agli inizi le droghe, intese come sostanze in grado di alterare la normale percezione erano qualcosa di diverso, poiché la tendenza ad usarle era comune a tutte le religioni, a tutte le latitudini: nessuna civiltà si è “salvata” da questa tendenza. Questo perché queste sostanze erano un sostegno per affrontare le sfide, affrontare la natura, per relazionarsi con gli altri ma anche per la ricerca del piacere, inteso sia in senso fisico che psichico ed estetico. Con esse si è cercato di curare le malattie, superare disagi morali, rompere i vincoli della quotidianità, ma anche acquisire qualcosa che andasse oltre la visione, qualcosa di trascendente e di mistico, raggiungere una esperienza sacrale.
La prima droga utilizzata è proprio la più conosciuta, l’alcool. Già 9000 anni fa bevande alcoliche venivano consumate, ad esempio nei pittogrammi egizi si può vedere come la vendemmia fosse un usanza già conosciuta, o la birra, nata di pari passo con il vino, usata già dai Sumeri. Ippocrate addirittura indicava il vino come trattamento per alcune malattie. Diventa poi elemento importante per molti rituali sacri, basti pensare ai cattolici durante l’eucarestia.
Però con l’età moderna soprattutto nella società occidentale il consumo di bevande alcoliche aumenta di pari passo con l’introduzione di bevande alcoliche distillate ad alta gradazione; l’aumento di produzione di questi liquori favorisce una crescita dell’abuso, diventando una vera e propria piaga sociale dovuta anche alla progressiva urbanizzazione delle società agricole che trovano consolazione della mancanza di lavoro nell’alcool.
Anche oggi bisogna fare molta attenzione! Ad esempio una nota bevanda di aperitivi agli inizi sponsorizzava il proprio prodotto a bassa gradazione alcolica (3%) con la frase “la possono bere anche i bambini”, “perché con soli 3 gradi di alcool l’aperitivo monodose è ideale per chi vuole la freschezza di una bibita senza rinunciare al brivido dell’alcool”.
Altra droga molto conosciuta è il tabacco. Esso veniva fumato già nel 1000 a.c. dai Maya, ma con finalità religiose e curative. La sua introduzione in Europa si deve a Rodrigo de Jerez e Luis Torres, che hanno osservato che gli indigeni fumavano attraverso una canna cava il tabacco che loro chiamavano appunto “tobago” o “tobaca”.
Nel 1800 in occidente nascevano le prime manifatture di sigari e sigarette sviluppando così il rapido consumo di massa. E’ necessario attendere l’inizio del XX secolo, per rilevare l’associazione del tabacco con varie malattie ad esso correlate.
Altro fumo estremamente conosciuto è quello della canapa indiana. Di essa se ne conosce l’uso già nel Neolitico nei territori dell’attuale Afghanistan. Si è sviluppata poi, come testimoniano numerosi testi di botanica, verso la Cina. La canapa era considerata una sostanza sacra soprattutto in India dove era addirittura considerata la metamorfosi dei peli della schiena di Visnu. Nel mondo islamico invece era l’erba per eccellenza, quasi che fosse la chiave di volta per l’intero mondo vegetale.
L’introduzione in Europa avviene tramite Napoleone che la importa attraverso i territori Ottomani conquistati, diffondendo così la moda della canapa da Parigi a tutta l’Europa, e diventa così una moda e non più una sacralità.
Nonostante l’uso che se ne fa attualmente, le droghe sono nate in associazione a culti sacri. Sono quindi associate a esperienze allucinatorie o particolari dal punto di vista sensoriale che le avvicinavano al misticismo. Il riferimento a piante allucinogene è comune a molti testi sacri scritti di varie civiltà. Nel 3000 a.c. ad esempio nelle regione settentrionali dell’Asia e dell’America c’era già l’Amanita Muscaria ma in Europa c’era la Mandragora, oppure il Peyote. Nelle regioni dell’America Centrale, il fungo allucinogeno per eccellenza.
Reperti archeologici dimostrano come il papavero, quindi l’oppio, fosse usato già dagli Egizi: nel papiro Ebers, ad esempio per calmare il pianto dei bambini, si suggerisce l’uso del “mehes”, capsule di papavero.
Nell’800 avviene però una scoperta “catastrofica”: in Europa dall’oppio si isola la morfina ed in concomitanza viene brevettata la siringa ipodermica, aumentando così a dismisura le potenzialità terapeutiche dell’oppio e quindi della morfina, ma aumentando anche i rischi legati ad un suo abuso.
Nel 1897 la Bayer pubblicizza il lancio di un nuovo prodotto usando le seguenti parole: “contro tutti i dolori, sedativa per la tosse e la cura dei tossicomani”……tale “nuovo prodotto” era l’eroina.
Continuando il percorso storico delle droghe arriviamo al tempo delle amfetamine. Le prime vengono sintetizzate nel 1927 come sostituto dell’efedra sinica, una pianta medicinale usata in Cina da millenni per la cura dell’asma. Il principio attivo era facilmente isolabile e quindi si è provveduto a farlo. Purtroppo la prima sintesi ad essere prodotta sotto il nome di Benzedrina era venduta come prodotto da banco, come inalatore per l’asma: ebbe un successo spaventoso, non tanto per la cura dell’asma quanto per le sue proprietà stimolanti ed euforizzanti! Nel dopoguerra le anfetamine conoscono un enorme successo proprio per le loro proprietà stimolanti.
L’MDMA viene sintetizzata per la prima volta nel 1912, anche se il primo studio tossicologico è del ’53, in quanto gli Stati Uniti avevano interesse a creare un nuovo siero della verità. Il problema insorge verso la fine degli anni 60 dove si riscoprono le proprietà psicoattive di questa sostanza, iniziando ad usarla in psicoterapia col nome di “Adam”. Era ritenuta un utilissimo sussidio in terapia poiché stimolava l’empatia e la comunicazione tra terapista e paziente. Esce però dall’ambito clinico e arriva nei locali della disco-dance. La modifica dell’uso provoca la modifica anche del nome per utilizzarne uno più attrattivo: Adam prende così il nome di Ecstasy.
Possiamo quindi dire che dall’antichità ad oggi, l’uso di sostanze stupefacenti ha perso qualsiasi riferimento alla spiritualità, sacralità o ritualità.
Nascono così le “nuove droghe” le nuove sostanze psicoattive. In uno studio del Dipartimento politiche antidroga del Consiglio dei Ministri, dal 2009 al 2013 sono state segnalate 280 nuove molecole, quindi “legali”, poiché non catalogate nelle sostanze illegali, e quindi soggette in un certo qual modo alla libera vendita.
Sono quasi sempre delle vecchie droghe alle quali si cambia una piccola molecola. E’, quindi una sostanza molto simile a quella vecchia, ma con questo piccolo cambio è diventata una nuova sostanza psicoattiva. Ad esempio, sostanze come i cannabinoidi sintetici sono state fabbricate nel 2008, e venivano vendute come incensi, profumatori per ambienti o sali da bagno.
Per i medici inoltre individuare la sostanza a priori diventa una impresa impossibile, ciò può avvenire solamente nel momento in cui una persona in evidente stato alterato giunge al pronto soccorso. E’ doveroso anche aggiungere e c’è la necessità soprattutto di informare i giovani, i genitori, la cittadinanza che queste nuove sostanze sono 35-50 volte più potenti rispetto alle precedenti.
Tutte queste nuove sostanze vengono vendute anche e soprattutto attraverso internet, in siti accessibili a chiunque e nonostante l’opera di chiusura continua di siti, ne vengono aperti in brevissimo tempo altrettanti. In questi siti si trovano tutte le svariate tipologie sopra descritte e come già detto, cambiando chimicamente una o più molecole divengono “legalmente” vendibili. Tra queste nuove droghe che circolano in particolar modo nel mondo di internet oltre a quelle sopra citate, dramma nel dramma, ce ne sono altre ad esempio quelle così dette dello “stupro” in quanto creano uno stato di incoscienza ed amnesia.
Vengono utilizzate per stupri e rapine. Queste sostanze vengono ovviamente somministrate a insaputa del fruitore e soddisfano tutti i requisiti necessari per il loro utilizzo: sono facilmente reperibili, incolori, inodori, efficaci a basso dosaggio e provocano incoscienza ed amnesia, oltre a scomparire dall’organismo in poche ore.
E’ necessario però aggiungere che le sostanze reperibili in internet accessibili a tutti attraverso una rapida ricerca sono solamente una minima parte di ciò che è possibile acquistare sul web. Esiste infatti il così detto Dark-Web, un mondo molto più vasto di difficile accesso dove però si può trovare assolutamente di tutto, tutti i vari tipi di droga, orologi Rolex di dubbia provenienza a prezzi stracciati e armi da fuoco.
Uno dei dati confortanti è che l’Italia è penultima nell’uso e abuso di questi siti internet. Questo non ci deve assolutamente far abbassare la guardia perché il mercato è in continua evoluzione e ad una velocità molto elevata. Abbiamo l’obbligo di essere più veloci del mercato della droga per riuscire a contrastare questo fenomeno.
A cura di Giorgio Ricci, Responsabile Tossicologia Clinica, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata Verona. Tratto da “Formazione continua sulla personalizzazione delle cure” di Viviana Olivieri, Verona, 2015.