Un passo avanti verso la libertà

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Una nota congiunta che ribadisce i passi avanti e il bisogno di continuare su questa strada…

Le Conferenze dei Religiosi e delle Religiose in Italia (CISM ed USMI), esprimono profonda gratitudine verso tutti gli onorevoli che, oltre ogni schieramento politico, hanno deciso di incrementare il fondo straordinario per le scuole paritarie, raddoppiandolo. L’emendamento “aumento del contributo per i servizi educativi e le scuole dell’infanzia” ha consentito, a conclusione di un pressing politico e mediatico dove CISM ed USMI hanno messo il cuore e la faccia, di passare dagli iniziali 65 milioni a 300 milioni di euro. E’ stata una trattativa lunga, caratterizzata da uno stile dialogico, propositivo, onesto che ieri ha raccolto in Commissione il favore di tutte le forze politiche.

Questo fatto politico rappresenta un aiuto concreto per i 900mila studenti e le famiglie che hanno scelto di affidare liberamente la educazione dei loro figli alle 12mila scuole pubbliche paritarie, tuttavia lo consideriamo solo un primo passo, sicuramente di grande valore civile e sociale, che inizia a chiarire, per sempre e a tutti, che la scuola paritaria è pubblica al pari della scuola statale e che entrambe sono co-essenziali e paritetiche rispetto al sistema scolastico italiano che, in questo modo, si conferma un sistema plurale e allineato a tutte le democrazie più evolute.

In questi mesi, 120 giorni di maratona per la famiglia e il pluralismo culturale del nostro Paese, tutti coloro che si sono lasciati coinvolgere hanno contribuito a riscrivere la grammatica della scuola italiana: i genitori, con il diritto ad esercitare la propria responsabilità educativa senza alcuna discriminazione economica; gli studenti, con il diritto di apprendere dentro un orizzonte di senso e di valori educativi liberamente scelto; i docenti, con il diritto di insegnare in una scuola pubblica senza patire discriminazioni economiche e ideologiche.

A vent’anni dalla parità (Legge 62/2000) era necessario dare concretezza a quanto lo Stato italiano riconosceva già come diritto costituzionale (Art. 33), ricordando le fondamenta da cui partire per una libera scuola in uno Stato libero e democratico. E’ stato significativo, alla fine, il riconoscimento che tutte le forze politiche, quelle al governo (Pd-Iv-Leu), ad eccezione di 5 Stelle, e quelle all’opposizioni (FI-Lega-Fdi-Udc-Cambiamo-NCI-PdF) hanno dato per concretizzare il percorso di autonomia, parità e liberà della scelta educativa nel nostro Paese.

Qualcuno dirà che la scuola pubblica paritaria ha ricevuto solo briciole. E’ vero, se consideriamo l’apporto economico dato, solo 300 milioni, ma la vera vittoria non è stata economica ma politica: 2aver generato una maggioranza politica trasversale su un tema che nel nostro Paese era stato sempre ideologico e che aveva visto contrapposte le forze del centro-sinistra con quelle del centro-destra. L’impegno civico di tanti cittadini ha offerto soluzioni altre, concrete che sono state come dei ponti, ad intra e ad extra, capaci di generare accordi trasversali nel mondo politico, una modalità che rimanda allo stile di una cittadinanza attiva e responsabile, capace di promuove il bene comune e riscopre l’arte della politica come la più alta forma del servizio pubblico.

Guardiamo con fiducia ai passi fatti, mentre siamo già proiettati a lunedì 6 luglio, quando il Dl Rilancio approderà alla Camera; lì continuerà il nostro impegno civico e culturale affinché si completi, nel limite possibile, il percorso appena intrapreso.

  • Quali scelte bisognerà sostenere?
  • 1. L’approvazione degli altri 6 emendamenti,in particolare, quello relativo alladetraibilità integrale del costo delle rette versate dalle famiglie alle scuole pubbliche paritarie nei mesi di sospensione della didattica, con tetto massimo di 5.500 euro(che è il costo standard di sostenibilità per allievo); ciò sanerebbe anni di discriminazione sociale subita da genitori, alunni e docenti della scuola pubblica paritaria.
  • 2. Siglare, da parte del Governo,patti di comunità con le scuole paritarie, utilizzando le 40.749 sedi scolastiche statali e le 12.564 sedi paritarie per consentire agli 8.466.064 studenti di ritornare in classe in sicurezza.
  • 3. Intervenire, da parte delle Regioni, Province e Comuni a supporto di questi patti comuni/territoriali con:a) l’esonero dal pagamento dei tributi locali(alcuni Comuni si sono già adoperati in tale senso) per il 2020 causa emergenza Covid-19; b) finanziamento della DAD e pulizie straordinarie; c) intervento per il comparto 0-6 anni.
  • 4. Utilizzare le 40.749 sedi scolastiche statali più le 12.564 sedi paritarie, a partire da un accordo civico ed educativo di rilancio di tutta la scuola pubblica, per consentire agli 8.466.064 studenti di ritornare in classe in piena sicurezza a settembre 2020 (CISM ed USMI hanno aperto alla disponibilità degli spazi delle scuole pubbliche paritarie).
  • 5. Dare alle famiglie una quota capitaria, pari al costo standard di sostenibilità per allievo (da modulare per corso, e che va da 3.500 euro per la scuola dell’infanzia a 5.800 euro per la scuola secondaria di 2° grado, con una media di 5.500 euro), consentendo la libera scelta della scuola.

La scola pubblica paritaria, attraverso CISM ed USMI, ha dato la propria disponibilità; ora bisognerà agire a livello locale, aprendo tavoli tecnici presso le Regioni e i comuni, coinvolgendo gli Uffici scolastici regionali e comunali, impegnandoci tutti perché la scuola pubblica statale e paritaria ripartano realmente a settembre (si segnala lo studio scientifico, offerto in queste ore al Parlamento e al Governo, pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni, “Il costo standard come soluzione al distanziamento sociale” . L’Unione delle Superiore Maggiori d’Italia (USMI) e la Conferenza Italiana Superiori Maggiori (CISM), sono grati a tutti coloro che hanno condiviso in questa “battaglia” di civiltà e di giustizia sociale per il bene del Paese, siamo grati alla CEI e ai tanti politici che ci hanno sostenuti, a tutte le 3famiglie e alle Associazioni che sono scese in piazza con noi, ai docenti e a tutti gli operatori dei mezzi di comunicazione sociale che non hanno cessato di informare l’opinione pubblica.
Madre Yvonne REUNGOAT, fma (Presidente U.S.M.I Nazionale)
Padre Luigi GAETANI, ocd (Presidente C.I.S.M. Nazionale)

NOTA CONGIUNTA 04 Luglio 2020

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