Aquila e Priscilla sposi e martiri (8 luglio)

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Image by Dimitris Vetsikas from Pixabay

Aquila e Priscilla erano una coppia di coniugi giudei convertiti al cristianesimo durante la prima generazione cristiana. Lasciarono Roma in seguito all’espulsione voluta dall’imperatore Claudio contro i giudei nel 49 o 50 d.C. e si stabilirono a Corinto, dove diedero ospitalità all’apostolo Paolo durante la sua prima visita alla città. Si presume che la loro conversione alla fede cristiana sia avvenuta in questo periodo.

Successivamente, Aquila e Priscilla accompagnarono Paolo a Efeso, dove istruirono Apollo, un eloquente giudeo alessandrino che era versato nelle Scritture ma non conosceva alcuni punti essenziali della nuova dottrina cristiana, come il Battesimo di Gesù. Aquila e Priscilla si assicurarono di battezzarlo prima che partisse per Corinto.

Durante il terzo viaggio missionario di Paolo, Aquila e Priscilla ospitarono di nuovo l’apostolo nella loro casa a Efeso per tre anni, e la loro casa divenne un luogo di riunione per la comunità cristiana. Tuttavia, successivamente lasciarono Efeso e si trasferirono a Roma, dove ancora una volta riunirono una comunità cristiana nella loro casa.

Non si conoscono con certezza la data, il luogo e la modalità della morte di Aquila e Priscilla, poiché le uniche fonti disponibili su di loro sono le citazioni bibliche. Alcuni identificano Priscilla con la vergine e martire romana Prisca, mentre Aquila potrebbe essere collegato alla “gens Acilia” associata alle catacombe. Si ritiene che entrambi siano stati decapitati. L’8 luglio, il martirologio romano commemora la loro memoria.

  • “Vi salutano molto nel Signore Aquila e Prisca, con la comunità che si raduna nella loro casa.” (2Tim 4,19)
  • “Saluta Prisca e Aquila e la famiglia di Onesiforo.” (2Tim 4,19)
  • “Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù; per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa, e ad essi non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese dei Gentili; salutate anche la comunità che si riunisce nella loro casa.” (Lettera ai Romani)

. P.B.

Vladimirskaya

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