Come si fa a comprendere se vi sono aspetti innocui nel New Age?
Quali documenti della Chiesa cattolica ne parlano?
– Gesù Cristo portatore dell’acqua viva. Una riflessione cristiana sul New Age
Pur ammettendo che la religiosità New Age in qualche modo risponde alle legittime aspirazioni della natura umana, si deve riconoscere che esso tenta di farlo opponendosi ogni volta alla rivelazione cristiana. In particolare nella cultura occidentale, il fascino esercitato dagli approcci « alternativi » alla spiritualità è molto forte. Da una parte, fra i cattolici si sono diffuse nuove forme di affermazione psicologica dell’individuo, anche nei centri di ritiro, nei seminari e negli istituti di formazione per religiosi. Dall’altra, la nostalgia e la curiosità sempre più forti per la saggezza e i rituali antichi spiegano l’ampia diffusione dell’esoterismo e dello gnosticismo. Molte persone sono particolarmente attratte da quanto è noto, a torto o a ragione, come spiritualità « celtica », o da religioni di popoli antichi. Libri e corsi sulla spiritualità e sulle religioni antiche o orientali sono un’impresa in forte espansione e sono spesso etichettati con il termine New Age per motivi commerciali. Tuttavia i collegamenti con quelle religioni non sono sempre chiari e spesso vengono negati.
Giovanni Paolo II in un discorso del 28.5.93 ad un gruppo di vescovi degli Stati Uniti
” Molti di voi hanno scritto Lettere pastorali sui problemi presentati dai movimenti e dalle sette pseudo-religiosi, compreso il cosiddetto “Movimento New Age”. Le idee New Age a volte trovano la loro strada nella predicazione, nella catechesi, nei seminari e nei ritiri, e così influenzano anche i cattolici praticanti, che forse non sono consapevoli dell’incompatibilità di quelle idee con la fede della Chiesa. Nella loro visione sincretistica e immanente, questi movimenti parareligiosi prestano poca attenzione alla Rivelazione, e cercano invece di giungere a Dio attraverso la conoscenza e l’esperienza basata su elementi presi in prestito dalla spiritualità orientale o da tecniche psicologiche. Tendono a relativizzare la dottrina religiosa, a favore di una vaga visione del mondo espressa come un sistema di miti e simboli vestiti di linguaggio religioso. Inoltre, spesso propongono una concezione panteistica di Dio, incompatibile con la Sacra Scrittura e con la Tradizione cristiana. Sostituiscono la responsabilità personale verso Dio per le nostre azioni con un senso di dovere verso il cosmo, ribaltando così il vero concetto di peccato e il bisogno di redenzione attraverso Cristo.
Tuttavia, in mezzo a questa confusione spirituale, i Pastori della Chiesa dovrebbero poter percepire un’autentica sete di Dio e di un rapporto intimo e personale con Lui. In sostanza, la ricerca di senso è la stupenda ricerca della Verità e del Bene che hanno il loro fondamento in Dio stesso, autore di tutto ciò che esiste. Infatti, è Dio stesso a risvegliare questo desiderio nel cuore degli uomini. Il pellegrinaggio, spesso silenzioso, verso la Verità vivente, il cui Spirito «dirige il corso dei secoli e rinnova la faccia della terra» (Gaudium et Spes, 26), è un «segno dei tempi» che invita i membri della Chiesa a interrogarsi sulla credibilità della loro testimonianza cristiana (cfr Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis. I pastori devono chiedersi onestamente se hanno prestato sufficiente attenzione alla sete del cuore umano per la vera “acqua viva” che solo Cristo, nostro Redentore, può dare (cfr Gv 4,7-13). Dovrebbero insistere sulla dimensione spirituale della fede, sulla freschezza perenne del messaggio evangelico e sulla sua capacità di trasformare e rinnovare coloro che lo accolgono.
San Paolo ci dice che dobbiamo «cercare le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio» (Col 3,1). Trascurare la dimensione soprannaturale della vita cristiana significa svuotare di significato il mistero di Cristo e della Chiesa: «Se abbiamo sperato in Cristo solo per questa vita, noi siamo i più da compatire tra tutti» (1Cor 15: 19). Tuttavia, è triste che oggi alcuni cristiani cedano alla tentazione di «ridurre il cristianesimo a una sapienza meramente umana, a una pseudo-scienza del benessere» (Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio, 11). Predicare una versione del cristianesimo che ignora benignamente, quando non nega esplicitamente, che la nostra speranza ultima è la “risurrezione del corpo e la vita eterna” (“Symbolum Apostolorum”) va contro la Rivelazione e l’intera tradizione cattolica. Sono necessarie una predicazione e una catechesi più vigorose sui temi escatologici per eliminare la confusione riguardo alla vera natura della vita cristiana e all’indefettibile speranza della Chiesa nel suo Signore che è “la risurrezione e la vita” (Gv 11,25).”
Giovanni Paolo II – Varcare la soglia della speranza (1994)
“Il New Age è soltanto un nuovo modo di praticare la gnosi, cioè quell’atteggiamento dello spirito che, in nome di una profonda conoscenza di Dio, finisce per stravolgere la Sua Parola sostituendovi parole che sono soltanto umane”.
Fides et Ratio (1998), “diverse forme di esoterismo che dilagano oggi e che sono da mettere in relazione con l’antica gnosi”
“atteggiamento di chi è solito assumere singole idee derivate da differenti filosofi, senza badare né alla loro coerenza e connessione sistematica, né al loro inserimento storico…”
Lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede su Alcuni Aspetti della Meditazione Cristiana (1989) si offrono criteri di discernimento che sono utili per coloro che, pur dicendosi cristiani, seguono nella meditazione metodi ispirati alle religioni orientali e alla psicologia moderna, che sono molto diffusi nel contesto del New Age. La preghiera cristiana ha una natura dialogica, rispetta il rapporto tra creatura e Creatore, non riduce al livello di conoscenza o di esperienza ciò che deve essere considerato come pura grazia. Il mistero dell’unione con Dio, che i Padri chiamavano divinizzazione… dell’uomo, è sempre una grazia di partecipazione e non fa mai assorbire l’io umano nell’Io divino.
5) Nel documento della Commissione Teologica Internazionale (CTI) Alcune questioni attuali riguardanti l’escatologia (1992) viene risposto in una lunga sezione (n. 9-10) ai problemi posti dalle teorie sulla reincarnazione e riaffermate, nel quadro del progetto divino rivelato, l’irripetibilità e l’unicità della vita umana.
6) In un altro documento della stessa CTI, Alcune questioni sulla teologia della Redenzione…(1995), il New Age è nominato esplicitamente in due contesti. Il primo, nel contesto delle ricerche di salvezza che si trovano nelle religioni antiche e in movimenti alternativi contemporanei (n.I/29). Il secondo a proposito della teologia trascendentale delle religioni, le cui tesi sono vicine alle teorie del New Age. Con il presupposto che il divino è una parte costitutiva inerente alla natura umana, alcuni teologi (in nota viene fatto il nome di Matthew Fox) insistono su una religione celebrativa incentrata sulla creazione, in sostituzione del tradizionale rilievo cristiano della caduta e della redenzione. Si ritiene che la salvezza consista nella scoperta e nell’attualizzazione della presenza divina immanente attraverso una spiritualità cosmica, una liturgia gioiosa e tecniche psicologiche di elevazione della coscienza o di padronanza di sé…. (n.II/35).
8) Il Catechismo della Chiesa Cattolica , che non nomina il New Age, offre alcune risposte esplicite a problemi sollevati nel contesto del NA, come le teorie sulla reincarnazione (CCC 1021) o la diffusione di credenze astrologiche e di pratiche magiche (CCC 2115-2117).
9) Nel documento pubblicato nel 1993 dalla Commissione episcopale di fede e cultura della conferenza episcopale argentina, Frente a una nueva Era. Desafío a la pastoral en el horizonte de la Nueva Evangelización, il fenomeno del New Age è visto essenzialmente dal punto di vista pastorale. Il NA è definito come “nuova alternativa culturale postmoderna che non esclude la dimensione religiosa ma la svuota di trascendenza…. Sono esposti, tra l’altro, i principali fondamenti filosofici e religiosi del NA e si esaminano i suoi postulati in confronto con la fede cristiana”.
10) Nel documento pubblicato nel 1994 dalla Commissione teologica irlandese, A New Age of the Spirit? A Catholic Response to the New Age Phenomenon , gli autori mettono in dubbio che l’attesa di una nuova era spirituale proposta da esponenti del New Age porti veramente in tale direzione. Basandosi su testi significativi di Alice Bailey, David Spangler, Benjamin Creme ed altri ideologi di questo movimento, vengono messi in rilievo gli aspetti più occultisti del New Age, tra cui la proposta di un’Era dell’Illuminazione in cui l’umanità scoprirà, dopo un percorso di iniziazione, la sua natura divina. Sviluppando le speculazioni di Mme. Blavatsky nel libro “The Secret Doctrine”, questi autori propongono la figura di Lucifero come l’angelo dell’evoluzione interna dell’uomo che lo introdurrà nella Nuova Era.
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