Il Primato di Roma secondo Sant’Ireneo

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Foto di Steen Jepsen da Pixabay

Sant’Ireneo nacque tra il 130 e il 140 probabilmente a Smirne (attuale Turchia), dove conobbe il vescovo Policarpo che divenne suo maestro.
Policarpo a sua volta era stato discepolo dell’evangelista Giovanni.
E’ riconosciuto come Santo sia dai cattolici che dagli ortodossi.

Ireneo arrivò a Lione in Francia e lì divenne prima prete e poi vescovo succedendo a Potino.

Di Ireneo abbiamo due opere Smascheramento e confutazione della falsa gnosi, meglio conosciuta come Adversus Haereses, e Dimostrazione della predicazione apostolica, testo riscoperto tra il 570 e il 590.

E’ stato insignito del titolo di Dottore della Chiesa solo in tempi recenti per il suo impegno nel difendere la vera dottrina dagli assalti degli eretici, ed esporre con chiarezza le verità della fede.
Il titolo che gli è stato dato è Doctor unitatis, “maestro di unità”, 

Sul primato di Pietro e del Vescovo di Roma scrisse
«A questa Chiesa, per la sua peculiare principalità (propter potiorem principalitatem), è necessario che convenga ogni Chiesa, cioè i fedeli dovunque sparsi, poiché in essa la tradizione degli Apostoli è stata sempre conservata…» (Adversus haereses, III, 3, 2: PG 7,848)
«Con questo ordine e con questa successione è giunta fino a noi la tradizione che è nella Chiesa a partire dagli Apostoli e la predicazione della verità. E questa è la prova più completa che una e medesima è la fede vivificante degli Apostoli, che è stata conservata e trasmessa nella verità.» (ib., III, 3, 3: PG 7,851)


Difese l’unicità e universalità della Chiesa Cattolica partendo proprio dalla presenza a Roma delle tombe dei due Apostoli e principalmente quella di Pietro, posto da Cristo come fondamento della sua Chiesa.
Ireneo analizzò la lista dei dodici successori di Pietro, da Lino (primo successore) a Eleuterio (175-189) Tutti questi appartengono, tranne quattro di origine romana, a diversi luoghi del mondo cristiano (Grecia, Siria, Epiro, Aquileia,…).
«La tradizione degli apostoli, manifesta in tutto quanto il mondo, si mostra in ogni Chiesa a tutti coloro che vogliono vedere la verità e noi possiamo enumerare i vescovi stabiliti dagli Apostoli nelle Chiese e i loro successori fino a noi… (Gli Apostoli) vollero infatti che fossero assolutamente perfetti e irreprensibili in tutto coloro che lasciavano come successori, trasmettendo loro la propria missione di insegnamento. Se essi avessero capito correttamente, ne avrebbero ricavato grande profitto; se invece fossero falliti, ne avrebbero ricavato un danno grandissimo.» (Adversus haereses, III, 3,1: PG 7,848)

Ireneo testimonia quindi che il primato della Chiesa di Roma veniva riconosciuto in tutto il mondo cristiano, sia d’Oriente che d’Occidente. La Chiesa di Roma, ed essa sola, era la Chiesa universale.

Pare sia morto martire e sepolto in Lione ma non se ne hanno prove certe.
Lo festeggiamo il 28 giugno

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