Il re Davide vuole costruire un tempio al Signore ma Dio rovescia la situazione e promette di fare una – casa – a Davide, cioè di costruirgli una discendenza eterna ( 2 Sam 7 ).
Il Salmo 132 canta il legame tra l’Arca dell’alleanza, simbolo della presenza di Dio, e il misterioso discendente di Davide.
Gesù si farà chiamare più volte dalle moltitudini – figlio di Davide – ( Mc10,47; Mt 12,23; 21, 9 ) ma proclamerà di essere più grande di Davide, ricordando che il re Davide stesso, nel Salmo 110, dichiara che il misterioso Messia che verrà dato alla sua – casa – è il suo Signore ( Mt 22,42-45 ).
Il profeta Isaia consegna un messaggio ai discendenti del Re Davide: – la Vergine concepirà e partorirà un figlio e lo chiamerà Dio con noi – Emmanuele – ( Is 7,14 ).
Andando dalla Vergine Maria l’Angelo Gabriele la saluta chiamandola Piena di Grazia: l’Angelo sostituisce il nome proprio di – Maria – con Piena di Grazia ( Lc 1,28 ).
Elisabetta, piena di Spirito Santo, chiama Maria – benedetta fra tutte le donne – ( Lc1,42 ) e Maria stessa profetizza:- D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata – ( Lc 1,48-49 ).
L’evangelista Luca scrive che Giuseppe, l’uomo a cui Dio affidò l’incarico di proteggere la sua umanità, quando – Il Verbo s’è fatto carne – ( Gv 1,14 ), e la sua Vergine Madre, anche se svolgeva il lavoro di modesto carpentiere, era di stirpe regale, Prìncipe della casa del re Davide ( Lc 1,27 ).
La Chiesa ha meditato a lungo sul significato delle parole pronunciate dall’Angelo Gabriele e lo Spirito Santo ha fatto emergere con crescente chiarezza tutta la verità che era contenuta nelle parole con cui l’Angelo Gabriele ha Chiamato Maria: la pienezza della grazia, infatti, comporta che Maria sia Immacolata, Sempre Vergine, Assunta in cielo e Madre nell’ordine della grazia.
Gesù è una persona viva che ci assiste continuamente attraverso la Chiesa:- molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il perso. Quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future – ( Gv 16,12-13 ).
Il Magistero della Chiesa, assistito dallo Spirito di verità, serve per guidare alla verità tutta intera, cioè serve per approfondire la Parola di Dio, la cui profondità è insondabile e il cui tesoro è inesauribile.
Infatti dice Gesù:- (…) se un maestro della legge diventa discepolo del regno di Dio, è come un capofamiglia che dal suo tesoro tira fuori cose vecchie e cose nuove- ( Mt 13,52 ).
Che cosa significa Immacolata concezione? Maria è figlia di Adamo e nostra sorella, anche lei bisognosa di essere salvata da Gesù. Infatti anche Maria è stata redenta da Gesù ma redenta in modo ancora più sublime. Non viene tirata fuori dal fango come noi, ma in previsione del sacrificio di Gesù, viene preservata dal cadervi: Maria ha usufruito del beneficio di una redenzione preveniente ( cfr Cei, La Verità vi farà liberi, Catechismo degli adulti, n.764 ).
Che cosa significa Sempre Vergine? – La Verginità prima del parto significa innanzitutto che Gesù è figlio di Dio(…) La Verginità nel parto indica che il dolore, toccato in sorte ad Eva come conseguenza del peccato ( Gen 3,16 ), viene trasfigurato nella gioiosa esperienza del Salvatore, che libera da ogni forma di corruzione.
La Verginità dopo il parto è segno che Maria si è offerta totalmente alla persona e all’opera del Figlio, rinunciando ad avere altri figli secondo la carne. Pur essendo unita a Giuseppe da un vero legame coniugale, non ha avuto con lui relazioni sessuali; ma insieme a lui si è consacrata al Signore.
Maria e Giuseppe hanno onorato la Verginità e il matrimonio: la loro convivenza è stata comunione e amicizia profonda, aiuto reciproco a vivere totalmente per Dio (…)
I –fratelli – di Gesù, più volte ricordati nel Nuovo Testamento, sono tali in senso largo: cugini, parenti. Due di essi, Giacomo e Joses, sono espressamente indicati come figli di un’altra donna, anch’essa di nome Maria ( Mc 6,3 ; 15,40 )- ( Cei, ibidem, 768, 769).
Nella Bibbia fratello è un termine elastico con cui si indicano i parenti: Lot era nipote di Abramo e la Bibbia lo chiama fratello di Abramo ( Gn11,27; 12,5), Labano era zio di Giacobbe e la Bibbia lo chiama fratello di Giacobbe ( Gn 25,20; 29,15 ). Quando la Bibbia vuole indicare con precisione il – fratello uterino – si serve della frase – suo fratello, il figlio della madre- ( Gn 43,29; Dt 13,7 ).
Alcuni lettori della Bibbia, ma separati dal Magistero della Chiesa, citano Matteo 1,25 dove si dice che Giuseppe non conobbe Maria – fino a che partorì un figlio che chiamò Gesù-: dunque, essi dicono, che dopo la conobbe, cioè ebbe rapporti con lei. In realtà nella Bibbia – fino a che – vuole solo sottolineare con forza ciò che è avvenuto fino ad un dato tempo, senza includere che poi le cose sono cambiate. Infatti, dice il Signore a Giacobbe – non ti abbandonerò fino a che non avrò compiuto ciò che ti ho promesso- ( Gn 28,15 ): non significa che dopo Dio abbandonerà Giacobbe.
– Micol, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte– ( 2 Sam 6,23 ): non significa che dopo la morte ebbe figli.
– Ed ecco io sarò con voi ogni giorno fino alla fine del mondo – ( Mt 28,20 ): non significa che dopo non sarà più con noi.
Altri lettori della Bibbia citano Luca 2,7 dove si dice che Maria dette alla luce – il suo figlio primogenito –: dunque, essi dicono, primogenito suppone che ebbe altri figli.
In realtà per la Bibbia primogenito non significa, come per noi, soltanto primo figlio ma propriamente – colui che apre il ventre – ( ebraico: peter kol-rechem ): dunque, essere chiamato primogenito non implicava affatto che seguissero altri fratelli. In una tomba giudaica dell’anno 5 avanti Cristo, scoperta in Egitto nel 1922, è scritto: – durante le doglie del mio figlio primogenito il destino mi portò alla fine della mia vita- . Dunque, non si aspettava la nascita di un altro figlio per dare a quello già nato il titolo di primogenito ( cfr Giuseppe Crocetti, I testimoni di Geova a confronto con la Bibbia, p.131, ed. Ancora, Milano 1989).
I lettori della sola Bibbia dovrebbero tenere presente che la Bibbia, da sola, senza la spiegazione degli Apostoli illuminati dallo Spirito Santo, è facilmente fraintesa. Scrive, infatti, l’apostolo Pietro:- in esse (= nelle lettere di Paolo apostolo) ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per la loro propria rovina– ( 2 Pt 3,16 ).
Scrive lo stesso apostolo Paolo che la Chiesa è stata voluta da Dio come un corpo e corpo implica gerarchia e diversità di funzioni:- E’ Lui ( Cristo ) che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri (…)- ( Efesini 4,11-14 ).
Che cosa significa Assunta in cielo? Insegna Giovanni Paolo II: – E’ possibile che Maria di Nazaret abbia sperimentato nella sua carne il dramma della morte? Riflettendo sul destino di Maria e sul suo rapporto con il divin Figlio, sembra legittimo rispondere affermativamente: dal momento che Cristo è morto, sarebbe difficile sostenere il contrario per la Madre.(…)
E’ vero che nella Rivelazione la morte è presentata come castigo del peccato. Tuttavia il fatto che la Chiesa proclami Maria liberata dal peccato originale per singolare privilegio divino non porta a concludere che Ella abbia ricevuto anche l’immortalità corporale. La Madre non è superiore al Figlio, che ha assunto la morte, dandole nuovo significato e trasformandola in strumento di salvezza.
Coinvolta nell’opera redentrice e associata all’offerta salvatrice di Cristo, Maria ha potuto condividere la sofferenza e la morte in vista della redenzione dell’umanità. Anche per Lei vale quanto Severo d’Antiochia afferma a proposito di Cristo:” Senza una morte preliminare, come potrebbe aver luogo la risurrezione?” (…). Per essere partecipe della risurrezione di Cristo, Maria doveva condividerne anzitutto la morte.
( Giovanni Paolo II, la dormizione della Madre di Dio, L’osservatore Romano, ed. settimanale n.26, 27 giugno 1997, p.11, n. 2 e 3 ).
Questo coinvolgimento speciale di Maria nell’opera e nella vita del Figlio fa sì che Lei, per intervento prodigioso di Cristo che la resuscitò dalla morte, ci preceda nella resurrezione dei corpi : singolare partecipazione alla risurrezione di Gesù.
( cfr Giovanni Paolo II, ivi, n.2 ).
Maria, ricevendo Gesù nel suo seno, precede e anticipa la Chiesa, nello stesso modo la precede nella resurrezione dei corpi.
Maria è simbolo della Chiesa in terra perché per prima ha ricevuto Gesù nel suo corpo ed è simbolo della Chiesa in cielo perché per prima ha avuto quel corpo glorioso che anche noi avremo.
– Per noi che avanziamo con fatica in mezzo alle prove del tempo presente, la gloriosa Vergine risplende come stella del mattino che annuncia il giorno, come stella del mare che indica il porto ai naviganti:” Brilla quaggiù come segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio che è in cammino, fino a quando arriverà il giorno del Signore”- ( Cei, ibidem, n.790).
Maria, figlia di Adamo e nostra sorella, brilla come segno di sicura speranza e di consolazione per noi suoi fratelli che siamo in – esilio– e camminiamo in questa – valle di lacrime -: essendo stata assunta in cielo con l’anima e con il corpo annuncia anche per noi il giorno della risurrezione e, nello stesso tempo, – l’esperienza della morte ha arricchito la persona della Vergine: passando per la comune sorte degli uomini, Ella è in grado di esercitare con più efficacia la sua maternità spirituale verso coloro che giungono all’ora suprema della vita – ( Giovanni Paolo II, op. cit. n.4 ).
Che cosa significa Madre nell’ordine della grazia? Se nel mistero della comunione dei santi tutti i fedeli intercedono gli uni per gli altri e si aiutano gli uni con gli altri ( Ap 5,8; Ap 8,3; 2 Mac 15,12-14 ) , non sorprende che Maria faccia la stessa cosa con una efficacia singolare.
– Maria non si interpone come intermediaria tra noi e il Signore, quasi fosse più vicina e misericordiosa di Lui; piuttosto è un dono e un riflesso della sua bontà, un segno della sua vicinanza- ( Cei, ibidem, n.787 ).
Maria è la prima collaboratrice all’opera della salvezza. Il suo consenso apre al Signore la via per la sua venuta personale nel mondo e inaugura la pienezza dei tempi. Dopo questo decisivo evento, Maria non si ripiega su se stessa ma va a fare visita ad Elisabetta. La prima evangelizzata diventa la prima evangelizzatrice e intercede presso Gesù portandolo, mentre abitava nel suo ventre, dalla parente: infatti Gesù santifica sia Elisabetta che Giovanni il Battista, presente nel seno di Elisabetta ( Lc1,41; 1,44 ).
A Cana di Galilea, per intercessione di Maria, Gesù – dette inizio ai suoi miracoli -, – manifestò la sua gloria – e – i discepoli credettero in Lui – dando inizio a quella che sarà la Chiesa: l’intercessione di Maria si inserisce in un contesto salvifico, cristologico ed ecclesiologico ( Gv 2,3; 2,5; 2,9-10; 2,11).
– Gesù crocifisso vede in Maria la “donna “, figura della Chiesa, nuova Gerusalemme e nuova Eva; la costituisce madre spirituale di tutti gli uomini, particolarmente dei credenti, impersonati dal discepolo amato:” Vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!” Poi disse al discepolo: “ Ecco la tua madre ” ( Gv 19,26-27 ). La maternità divina verso Cristo si dilata nella maternità universale. In virtù dello Spirito Santo, Maria diventa “ per noi madre nell’ordine della Grazia” ( Concilio Vaticano II, Lumen gentium n.61 ), per cooperare alla rigenerazione e alla formazione dei figli di Dio- ( Cei, ibidem, n.783 ).
Scrive Padre Livio, il direttore di Radio Maria:- Da soli non siamo capaci di seguire Gesù. Nel momento della prova, tutti gli apostoli fuggirono, eccetto Giovanni che rimase accanto a Maria e trasse da lei la forza di accompagnare il Maestro fino ai piedi della croce. Solo Maria è stata vicina a Gesù fino alla fine. Solo chi seguirà Maria vincerà la grande battaglia della fede-
( Padre Livio Fanzaga, Cristianesimo controcorrente, n.498, San Paolo 2001).
Maria è un dono del Signore, un segno della sua vicinanza, della sua misericordia, del suo amore, della sua continua e premurosa assistenza.
( Bruto Maria Bruti)
Bruto Maria Bruti
LA NOSTRA SESSUALITÀ
Felicità, desiderio e piacere nell’essere umano
pp. 168 – € 15,50
ISBN 978-88-7198-593-0
Questo libro è un sollievo. Il professor Bruti ci parla di cose belle, grandi, importanti. Ci parla di amore, di un progetto personale che si compie nell’unione con l’altro, del desiderio di potersi abbandonare nel completo godimento di un eterno abbraccio. È un sollievo, dicevo, leggere di noi stessi, della nostra sessualità e della persona che amiamo in questi termini. Dopo anni in cui gli «esperti» hanno tentato di convincerci che la gioia è «nient’altro che» un «orgasmo», che la persona amata è «nient’altro che» un «oggetto sessuale», che il sesso è «nient’altro che» un «meccanismo relativamente semplice che provvede alla reazione erotica quando gli stimoli fisici e psichici sono sufficienti», finalmente qualcuno ci dice che in realtà dell’altro ci sarebbe: il nostro desiderio di sentirci amati in modo unico, esclusivo, incondizionato, per sempre (dalla Presentazione di Roberto Marchesini).
Il libro si puo’ trovare e chiedere (talvolta ordinandolo) in qualsiasi libreria.
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IBS La nostra sessualità. Felicità, desiderio e piacere nell’essere umano – Bruto M. Bruti – Libro – SugarCo – Argomenti | laFeltrinelli
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La nostra sessualità – Felicità, desiderio e piacere nell’essere umano libro, Bruti Bruto M., SugarCo, giugno 2010, Sessualità e morale – LibreriadelSanto.it