Sebbene noi non conosciamo fino in fondo quali siano i piani di Dio per i musulmani, siamo esortati dalla Parola di Dio ad andare verso di loro per portare la speranza che si trova solo nel Vangelo. La Parola di Dio, in proverbi 19: 21, ci ricorda: “Ci sono molti disegni nel cuore dell’uomo, ma il piano del Signore è quello che sussiste.”
Dio conosce i musulmani e vuole che anche loro conoscano la verità. Dio ha un piano per raggiungerli con il Vangelo. Come cristiani, noi abbiamo la scelta di sederci e rimanere fermi, o di essere coinvolti in questo piano. Gesù ci ha dato una chiamata precisa:
“Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo a tutte le creature.”
(Marco 16: 15) Anche i musulmani sono inclusi in questo comandamento! Quando vogliamo essere coinvolti nell’evangelizzazione, sono da considerare tre punti fondamentali:
1. La Preghiera:
La preghiera è il vero fondamento dell’evangelizzazione – l’evangelizzazione senza preghiera è inutile.
Cornelio, come c’è descritto in Atti 10, può essere paragonato ad un musulmano sincero, devoto e timoroso di Dio, generoso con le persone nel bisogno e fedele nella preghiera. Tuttavia la sua conoscenza di Dio era limitata, ed era necessario che qualcuno gli annunziasse tutta la verità. Per questo motivo Dio mandò Pietro, che con molta franchezza spiegò ed insegnò a Cornelio il vangelo, così che potesse essere riconciliato con Dio attraverso Gesù Cristo.
Se vogliamo essere effettivi durante l’evangelizzazione, è necessario rimanere in “contatto” con Dio per mezzo della preghiera. Solo attraverso la preghiera Dio ci può guidare, incoraggiare, stimolare ed equipaggiare per la testimonianza. Ricordiamoci che l’evangelizzazione è nelle mani di Dio e che noi siamo solo strumenti. Chiediamo allo Spirito Santo di operare con efficacia nella vita delle persone che incontriamo per strada e con le quali condividiamo il vangelo.
2. La battaglia spirituale:
Gli insegnamenti dell’Islam e del Cristianesimo sono in contrasto in molti punti. Quando siamo coinvolti nell’evangelizzazione dei musulmani, dobbiamo ricordare che in un modo o in un altro, verremo in contatto con una forte battaglia spirituale. Quindi è molto importante essere in una buona relazione con il Signore Gesù ed essere sotto la Sua autorità. (Matteo 28: 18; Atti 1: 8) Non abbiamo comunque nulla da temere, perché lo Spirito di Dio è con noi. La nostra battaglia non è fisica, ma spirituale! Satana diventerà attivo quando entreremo nel suo territorio con il messaggio di Cristo. Per questo motivo teniamo presenti le parole di Paolo che troviamo in Efesini 6: 10-20 “Indossate la completa armatura di Dio…” Ogni singola parte dell’armatura è necessaria durante la battaglia! La Parola di Dio, che è la spada dello Spirito è di fondamentale importanza. In questi tempi c’è la tendenza a sottovalutare la potenza della Parola di Dio. La conoscenza della Bibbia è essenziale e la lettura quotidiana è vitale per una buona testimonianza. Impariamo dei passi a memoria ed impariamo ad usarli continuamente durante le conversazioni. E’ l’arma più potente che abbiamo, impariamo ad usarla!
3. Amore in azione:
Dio ha creato ed ama tutti gli uomini, di ogni razza, nazionalità e lingua. Per questa ragione anche noi cristiani dobbiamo dimostrare amore in modo pratico verso le persone che incontriamo nella nostra vita. Dobbiamo necessariamente imparare a fare una distinzione tra l’Islam come religione, ed i musulmani come persone.
I cristiani devono conoscere i vari aspetti della religione islamica, per poter comunicare con i musulmani in modo più chiaro ed effettivo. Come discepoli di Gesù, dimostrare amore per Lui e per le persone che incontriamo e per le quali Gesù è morto è fondamentale.