Stille Nacht. Una notte silenziosa

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Nel piccolo villaggio di Oberndorf, in Austria, era la vigilia di Natale del 1818. La piccola chiesa di San Nicola era immersa in un’atmosfera speciale. Padre Joseph Mohr, un giovane sacerdote pieno di entusiasmo e fede, stava preparando i bambini del paese per i canti che avrebbero accompagnato la Messa di mezzanotte.
Ma i ragazzi erano, come sempre, agitati: risate, scherzi e un po’ di chiasso di troppo riempivano la chiesa.
Il prete alzò la mano: “Silenzio, iniziamo le prove!”.

Ma, appena sfiorò i tasti dell’organo, al posto delle note uscì uno strano rumore meccanico, seguito da altri suoni preoccupanti.
Padre Mohr aprì il pannello posteriore dello strumento e, all’improvviso, ne uscirono una decina, forse venti topolini, inseguiti da un gatto.
L’organo era gravemente danneggiato: il mantice, completamente rosicchiato, era ormai inutilizzabile.

Padre Mohr sospirò: “Pazienza, faremo a meno dell’organo”, pensò.
I bambini, intanto, si erano spaventati, ma anche divertiti dalla scena, e correvano per la chiesa inseguendo i topi.
Il desiderio di un coro ben preparato per la Messa, ormai, era svanito.

Padre Mohr si inginocchiò davanti all’altare, cercando una soluzione, finché non gli venne in mente Franz Xaver Gruber, l’insegnante del villaggio, noto per le sue doti musicali. Era un discreto organista e sapeva suonare la chitarra con grande abilità.
Il sacerdote si recò a casa sua, dove lo trovò intento a correggere i compiti degli alunni.

“Franz, abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo per la Messa di mezzanotte”, gli disse padre Mohr, porgendogli un foglio scritto a mano.
“Ho composto un testo semplice, ma mi serve che tu gli dia vita con la musica. E dovrai accompagnarlo con la chitarra: l’organo è inutilizzabile.”

Franz Gruber lesse attentamente le parole lasciate dal sacerdote. Poi prese la chitarra e, senza perdere tempo, iniziò a sperimentare accordi semplici e dolci, capaci di trasmettere la magia di quelle frasi.

La notte del 24 dicembre 1818, la chiesa di San Nicola era gremita di fedeli. L’altare brillava di candele accese, creando un’atmosfera natalizia suggestiva.
Dopo la lettura del Vangelo di Luca, che narra la nascita di Gesù, padre Mohr e Franz Gruber si avvicinarono al presepe.
Emozionato, il sacerdote intonò le prime parole di quel nuovo canto:

“Stille Nacht, heilige Nacht…”
(Notte silenziosa, notte santa).

La melodia, accompagnata dal delicato suono della chitarra, si diffuse tra le navate e catturò i cuori dei presenti, dopo un breve istante di silenzio, l’intera comunità ripeté le parole della canzone, unendosi in un coro spontaneo e gioioso.

Da quella notte, Stille Nacht divenne un simbolo del Natale. Prima a Oberndorf, poi in Austria e infine nel mondo intero, quella semplice e toccante melodia iniziò a diffondersi, portando con sé il messaggio di pace e speranza del Natale.

In Italiano venne tradotto così:

Astro del ciel, Pargol divin,
mite Agnello Redentor!
Tu che i Vati da lungi sognar,
Tu che angeliche voci nunziar,
luce dona alle genti
pace infondi nei cuor!
luce dona alle genti,
pace infondi nei cuor!

Astro del ciel, Pargol divin,
mite Agnello Redentor!
Tu di stirpe regale decor,
Tu virgineo, mistico fior,
luce dona alle genti,
pace infondi nei cuor!
luce dona alle genti,
pace infondi nei cuor!

Astro del ciel, Pargol divin,
mite Agnello Redentor!
Tu disceso a scontare l’error,
Tu sol nato a parlare d’amor,
luce dona alle menti,
pace infondi nei cuor!
luce dona alle genti,
pace infondi nei cuor!

In Inglese:

Silent night, holy night!
All is calm, All is bright
Round yon Virgin, Mother and Child
Holy Infant so Tender and mild,
Sleep in heavenly peace,
Sleep in heavenly peace.

Silent night, holy night!
Shepherds quake at the sight!
Glories stream from heaven afar;
Heavenly hosts sing Al-le-lu-ia!
Christ the Saviour is born!
Christ the Saviour is born!

Silent night, holy night!
Wondrous star, lend thy light!
With the angels let us sing
Alleluia to our King!
Christ the Saviour is here,
Jesus the Saviour is here!

Silent night, Holy night!
Son of God, love’s pure light
Radiant beams from Thy holy face,
With the dawn of redeeming grace,
Jesus Lord at thy birth;
Jesus Lord at thy birth.

Paolo Botti

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