Abbiamo letto il libro di Anna Porchetti “Amatevi finché morte non vi separi. Il matrimonio: scelta per uomini coraggiosi e donne veramente libere “.
Bello! Coraggioso, profondo e allegro.
Il libro è rivolto principalmente alle donne, ma può essere utile anche agli uomini. In un mondo che suggerisce il tutto subito, il libro invita a mettersi in cammino per imparare ad amare il proprio coniuge, la propria famiglia e se stessi. E non si otterrà tutto e subito, magari dopo anni di matrimonio forse qualcosa si… L’autrice non è una casalinga disperata, anche se non mancano i racconti dei disastri e momenti di caos controllato che ogni famiglia vive. È una mamma lavoratrice, una donna che si definisce moderna all’apparenza:. “Ma non farti ingannare. È tutta apparenza. Perché la mia modernità magicamente si dissolve, quando si tratta di scelte esistenziali, di amore, famiglia, Dio”.
Crede nel matrimonio: “Per me, sposarsi significa sapere che si resta insieme per sempre, non ci può essere un’alternativa a questa felicità, un altro uomo, un’altra storia, un’altra vita”.
Crede nella preghiera: “le mie preghiere forse non rientrano negli esercizi spirituali canonici, visto che di solito prego ai semafori o in coda in tangenziale, perché il tempo è quello che è, e bisogna sfruttare il momento.”
Si chiede insieme a chi legge in cosa consista davvero il matrimonio, non annacquando il discorso proponendone una visione edulcorata e romantica: “la verità è che i matrimoni perfetti non esistono. Non sono mai esistiti. Forse giusto in televisione o al cinema. E ultimamente nemmeno lì. Anche se non perfetto, un matrimonio può essere estremamente felice, proprio nel momento in cui accetti l’imperfezione”.
Il libro scorre sereno tra ironia e profondità, con consigli per relazioni complicate e talvolta impossibili già durante il fidanzamento o come lo si voglia chiamare o vivere, e suggerimenti per scegliere un uomo tra i tanti tipi di uomo. Quelli che aspettano troppo, quelli che rimandano tutto, e quelli pericolosi per la felicità.
“Non ho nulla contro gli uomini. Ne ho persino sposato uno.”
Il tutto è condito dalla fede in Dio che però sostiene e rafforza una scelta che è, ammettiamolo, sovrumana. Qualcuno senza fede ce la fa a sostenere 50 anni di matrimonio, ma per gran parte degli esseri umani come tutti noi no: l’aiuto di Dio è indispensabile.
Il libro approfondisce il discorso anche per le donne che non si decidono, e quando decidono devono scegliere tra il Bimby e i bimbi, tra la comodità e la fatica quotidiana di vivere insieme ad un uomo che non è il principe azzurro che si è sempre sognato, ma che potrebbe rivelarsi tale se si guarda al di là delle apparenze. E’ pieno di difetti. E’ pieno di imperfezioni che prima non hai mai visto.
Ma è li che si sceglie di amare e di lottare insieme per venirsi incontro per capirsi, attendersi, sorprendersi.
Il tutto narrato tra consigli e racconti di vita su perdono, accoglienza, bellezza, libertà, sessualità e pazienza.
Non a caso la collana dell’editrice Effatà a cui appartiene il libro si chiama “Le chiavi della famiglia”.
E’ un mistero sempre da approfondire, custodito in stanze spesso chiuse a chiave che man mano nella vita apriremo. E il libro di Anna Porchetti “Amatevi finchè morte non vi separi” ci apre qualche porta con tanta bellezza, leggero senza essere superficiale, un bel manuale che fa bene a chi è ancora in cerca di una persona con cui vivere tutta la vita ma anche a chi vuol rispolverare le ragioni del proprio matrimonio, per tenere duro e affrontare le invitabili intemperie della vita e la “cattiva sorte” che in qualche modo cerca sempre di smontare quanto di bello e unico c’è nella coppia.
Paolo Botti