Sono state incontrate 398 ragazze e donne nigeriane, di queste, ben 310 risultano sfruttate e sotto ricatto di “Maman” (sfruttatrici) o di “Bros” (sfruttatori).
La percentuale è quindi vicina all’ 78%. E’ un numero sorprendentemente in crescita, dovuto probabilmente alle tante ragazze arrivate nel 2011 passando per la Libia che ottenuti il permesso di soggiorno umanitario hanno lasciato i centri di accoglienza per ricongiungersi agli sfruttatori che da tempo le attendevano.
E’ rimasto stabile(circa il 10%) il numero delle donne nigeriane disperate che tornano in strada dopo anni di vita normale. Si tratta di donne senza strumenti culturali, in molti casi analfabete che non riescono a trovare un inserimento stabile nel mondo del lavoro, cui la crisi ha tolto ogni speranza di risalita, senza un supporto formativo mirato.
Continuano ad esserci donne che hanno da poco terminato di pagare il debito agli sfruttatori e non riescono a regolarizzarsi e a fare ingresso nel mercato del lavoro, anche questo numero è destinato ad aumentare, anche se registriamo almeno una decina di donne che hanno deciso di dichiarare fallito il loro progetto migratorio in Europa e fare ritorno in Africa.
Abbiamo notizia di varie ragazze che terminato il debito con gli sfruttatori hanno comunque deciso di andare in altri stati europei: Germania, Inghilterra e paesi nordici le mete preferite.