Il profilo prevalente nella comunità ecuadoriana è quello di lavoratori ben istruiti, impiegati prevalentemente come lavoratori manuali non qualificati nell’ambito dei Servizi pubblici, sociali e alle persone.
I dati sul mercato del lavoro fanno emergere la canalizzazione della comunità nel settore dei Servizi pubblici sociali e alle persone, che risulta prevalente accogliendo complessivamente il 39% circa degli occupati della comunità, trainato dalla forte rappresentazione nel settore delle donne (64% circa).
Segue, per incidenza settoriale, Trasporti e altri servizi alle imprese, nel quale è occupato il 23,3% della comunità; in questo caso sono gli uomini a esservi maggiormente impiegati, tanto che il settore risulta il primo per occupazione della componente maschile della collettività (39,3%).
Un’analisi dei principali indicatori sul mercato del lavoro rivela performance occupazionali della comunità ecuadoriana mediamente migliori rispetto a quelle relative alla complessiva popolazione non comunitaria: nel primo semestre 2022 risultava occupato il 59,4% della popolazione ecuadoriana di 15-64 anni presente in Italia, una quota superiore a quella rilevata sul complesso della popolazione non comunitaria (58,4%); il tasso di inattività si attesta sul 29,3% (33% circa per gli extra UE), mentre la disoccupazione è pari al 15,5% (per i non comunitari è più bassa, 13%).
Questa situazione è dovuta soprattutto alla condizione occupazionale degli uomini ecuadoriani i quali – a differenza delle donne della comunità – fanno registrare performance peggiori rispetto agli uomini non comunitari complessivamente considerati, con occupazione inferiore (63,7% contro 73,5%), inattività superiore (23% circa, a fronte del 17,3% di media), così come la disoccupazione (17% circa contro 11,1%).
La comunità si contraddistingue per un livello di istruzione mediamente superiore al complesso dei non comunitari: nonostante la quota di laureati ecuadoriani sia del 4,2% (contro il 10,5% per i cittadini non comunitari complessivamente considerati), i diplomati sono il 59,3% (32,8% l’incidenza rilevata per il complesso dei cittadini extra UE).
Relativamente alle tipologie professionali, per la comunità ecuadoriana risulta prevalente il lavoro manuale non qualificato con il 41,3%. L’analisi diacronica mostra però come nel semestre precedente fossero preponderanti Impiegati, addetti alle vendite e servizi personali (ora seconda tipologia con il 32,2%). Il dato sembrerebbe mettere in luce una sorta di spostamento verso il lavoro meno qualificato da parte dei lavoratori ecuadoriani, probabilmente in ragione dei cambiamenti economici dovuti alla pandemia. Il Lavoro manuale specializzato riguarda il 23,4% degli occupati ecuadoriani, mentre il restante 3,1% è inquadrato come Dirigenti, professioni intellettuali e tecniche.
La comunità ecuadoriana è tra le meno attive in ambito imprenditoriale: sedicesima per numero di presenze in Italia tra i cittadini di Paesi non comunitari si posiziona al quindicesimo posto per numero di titolari di imprese individuali. Sono infatti 3.489 i titolari di imprese individuali di origine ecuadoriana al 31 dicembre 2021, ovvero poco meno dell’1% degli imprenditori non comunitari in Italia, un numero in calo rispetto al 2020 (-1,1%).
I dati relativi alla fruizione delle misure di welfare evidenziano come la comunità sia ben inserita nel tessuto socioeconomico italiano: sono quasi 10mila gli ecuadoriani che beneficiano della Naspi (il 2,7% del totale), mentre il 2,2% dei percettori di integrazioni salariali non comunitari appartiene alla comunità, percentuale che sale al 3% nel caso di Assegno ordinario dei Fondi di solidarietà. La comunità è invece scarsamente interessata, in linea con quanto già visto per il complesso della popolazione non comunitaria, dalle pensioni IVS e da quelle assistenziali: solo lo 0,9% dei percettori extra UE delle prime è ecuadoriano, che raggiunge l’1,7% per i beneficiari di pensioni assistenziali.
Elevata la fruizione di misure di sostegno alle famiglie, indice della presenza di nuclei familiari: relativamente a congedo parentale e indennità per maternità, rispettivamente il 3% circa dei percettori e delle percettrici non comunitarie di entrambe le misure è di nazionalità ecuadoriana, percentuale che raggiunge il 4,3% nel caso di congedo parentale Covid.
Per quanto riguarda la collettività ecuadoriana, sono 3.889 i nuclei familiari che beneficiano del RdC o della PdC, l’1,7% del complesso dei percettori non UE.
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,