GENNAIO – Ero sfruttata da quasi un anno. Dovevo «restituire» 45.000 euro. Ero venuta in Italia per lavorare e invece mi trovavo a vendere il mio corpo e a farmi insultare. Prostituta. In Nigeria non ne avevo mai vista una.
Le notti in strada erano tutte brutte e fredde. Una sera che non dimenticherò mai è successa una cosa che mi ha cambiato la vita.
Due uomini bianchi sono scesi velocemente da un’auto. Non ho fatto in tempo a scappare.
Mi hanno violentata e dopo pochi giorni ho scoperto di essere rimasta incinta. Ero giovane. Troppo giovane per una gravidanza. Desideravo il bimbo, anche se nessuno mi incoraggiava: la «madame» e le altre ragazze mi dicevano di abortire. Ma perché avrei dovuto? Il bimbo voleva nascere. Una sera ho incontrato alcune ragazze dell’associazione Amici di Lazzaro. Mi hanno detto che potevano aiutarmi a far nascere il bimbo e a cominciare una vita nuova. E quel bimbo – che sentivo crescere in me – mi ha dato la forza di lasciare la strada e di capire che la mia vita era più importante dei soldi, della paura del «wodoo» e delle minacce.
MAGGIO – Ero schiava. Ora sono libera. Purtroppo, intorno al terzo mese ho perso il bambino. Quando ci penso, mi sembra sia stato come un angelo: mi ha liberata e poi è tornato in Paradiso. Gesù, venuto per dare la libertà agli schiavi, mi ha fatto rinascere.
A DISTANZA DI TRE ANNI, Glory si è sposata, ha avuto un figlio e lavora presso una azienda agroalimentare insieme a suo marito. Anche solo per una storia come la sua, tutto il nostro lavoro di anni ha un senso…
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