Un bambino “made in China” a soli 150.000 euro?

Un mercato in crescita. Un sistema di commercializzazione dell’umano.

Le nascite surrogate sono diventate un’opzione popolarissima per i cinesi con la volontà e i mezzi per viaggiare all’estero e trovare madri surrogate. E’ il caso dell’attrice cinese Zheng Shuang e del suo partner, il produttore televisivo Zhang Heng. Si erano rivolti agli Stati Uniti per avere un figlio. Si sono lasciati prima dei nove mesi e Zheng ha chiesto che la gravidanza (aspettavano due gemelli) fosse abortite. Quando ha saputo che non era possibile, Shuang li ha abbandonati.

In una registrazione Zheng esprime frustrazione per il fatto che i due bambini surrogati non potessero essere eliminati legalmente essendo già al terzo trimestre. “Dai via i bambini alla nascita e te ne dimenticherai”, dice Zheng al compagno. Prada ha dichiarato di aver annullato il suo contratto con l’attrice a seguito della vicenda. I ricchi cinesi assumono madri surrogate americane fino a 100.000 euro a bambino. Pacchetto completo – spese di viaggio, costi post-parto e assicurazione – si arriva a 150.000 euro.

Se dal 2001 è illegale per i medici cinesi essere coinvolti nella maternità surrogata, nessuna legge la persegue apertamente, legittimando aziende private che portano avanti la commercializzazione delle nascite. “Il mercato cinese mostra che c’è bisogno di maternità surrogata nella società”, ha detto Wang Bin, professore associato presso la facoltà di legge dell’Università di Nankai. “E dove c’è domanda, c’è mercato”. Specie dopo che la Cina ha posto fine alla politica del figlio unico e che ci sono 40 milioni di cinesi infertili.

Per anni gli americani hanno cercato in Cina manodopera a basso costo. Ora le coppie cinesi vanno negli Stati Uniti ad assumere donne americane per fabbricare bambini.

La Cina è uno dei mercati in più rapida crescita per le gravidanze surrogate. Nessuno sa con precisione quanti cinesi si rechino negli Stati Uniti ogni anno per la maternità surrogata, ma gli specialisti della fertilità dicono che la domanda è alle stelle. “Non ho mai visto niente del genere”, ha detto alla CNN John Weltman, il fondatore di Circle Surrogacy. “È come un’esplosione”.

Fertility Source, un’agenzia della California, ha assunto un dipendente a tempo pieno per gestire i viaggi e le traduzioni in cinese. Gli americani sono abituati all’idea di pagare per beni economici fabbricati in Cina. Ora i cinesi cercano donne americane bionde e dagli occhi azzurri per dare alla luce i loro figli. “Molti clienti cinesi utilizzano donatori biondi e alti”, ha affermato Jennifer Garcia di Extraordinary Conceptions, un’agenzia con sede a Carlsbad, in California, dove il 40 per centi dei clienti è cinese. Il dottor John Zhang, fondatore del New Hope Fertility Center, fa una stima: “La Cina ha tre milioni di coppie che potrebbero venire negli Stati Uniti per il trattamento”.

Rabbrividiamo all’idea del traffico di esseri umani, ma indulgiamo in questo “traffico riproduttivo”. Il materialismo che finisce per trattare i bambini come “materiale umano”.


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