
Ad Ottobre Halloween è ovunque nei luoghi commerciali e pure in qualche scuola.
Sicuramente una moda importata dagli Usa, ma nell’Italia meridionale da sempre, nel giorno in cui si ricordano i defunti, si aspetta la visita dei cari estinti, festeggiandoli.
Riportiamo solo alcune delle tradizioni che ancora sono diffuse:
- Calze dei morti: Calzettoni di lana pieni di frutta secca e dolciumi vari, acquistati e appesi nella testata o ai piedi del letto dei bambini nella notte del 1 novembre. Questi sono considerati doni dai morti ai loro parenti più piccoli per dimostrare che non li hanno dimenticati.
- Tavola imbandita: Prima di andare a dormire nella sera del 1 novembre, si lasciava la tavola apparecchiata e imbandita affinché i familiari defunti potessero mangiare in famiglia come facevano quando erano in vita.
- Accensione di ceri: Si accendevano ceri di fronte ad immagini sacre o alle foto dei defunti nella speranza che questi si manifestassero, magari attraverso sogni o ricordi più vividi.
- Visite ai cimiteri: Le persone visitavano i cimiteri per onorare i propri defunti, accendendo candele e portando fiori sulle tombe.
- Riconciliazione: Le annose rivalità venivano temporaneamente dimenticate, almeno per 24 ore. Era usanza che le nuore visitassero le suocere al cimitero, e la gentilezza veniva ricambiata con regali.
Si tratta di una festa fondamentalmente religiosa, in cui era forte la consapevolezza che la morte non fosse la fine di tutto, ma solo un passaggio, anche se doloroso,la morte non era la fine.
L’attesa della visita dei defunti, del loro ritorno sulla terra, anche se fugace, preparava l’altra attesa, quella della nascita di Gesù, che di lì a poco avrebbe dato un significato anche alla morte.
Certo senza questa visione e consapevolezza, l’Halloween commerciale è solo l’ennesimo carnevale senza cuore e senza valore.
Quindi riscopriamo e magari cerchiamo tradizioni e simboli cristiani e spieghiamoli ai piu’ piccoli e ai giovani, in modo che Halloween venga “inglobato” nella tradizione cattolica e non viceversa.