La bufala Natalizia del Sol Invictus

natale-bufala-del-sol-invictus

La ripetitività dei messaggi virali del web segue stagioni e le centinaia di giornate mondiali su qualsiasi cosa. Non ne è esente la religione, e con l’avvicinarsi del Natale ritornano bufale già smontate da numerosi articoli e studi. Un grande classico è il meme su Horus che sarebbe similissimo a Gesù, come se Gesù fosse un personaggio inventato, perfino copiato da Horus e la data del Natale scelta in contrapposizione al Sol Invictus…

L’introduzione della festività del Sol Invictus, legata al solstizio d’inverno (che, nel Nord Europa e in Grecia, non era rivolta direttamente al Sole, ma piuttosto a ciò che esso simboleggiava), era una pratica cultuale con finalità prevalentemente politiche, come molte altre introdotte dagli imperatori romani. Numerosi culti antichi erano dedicati al Sole, ma quello del Sol Invictus trae origine dalla cultura siriana che nei primi secoli d.C., venerava Ilah al-Jabal, noto come Elagabal dopo la romanizzazione. Questa divinità, legata a una pietra nera, era particolarmente popolare nella regione.

Caracalla e, successivamente, Eliogabalo, siriano proclamato imperatore di Roma nel 218 d.C. reintrodussero il culto del Sole in una forma molto diversa da quella originale, arricchendolo con danze rituali, sacrifici, riti misterici e pratiche di carattere orgiastico.

Egli portò con sé la pietra nera del dio e fece costruire un tempio in suo onore sul Palatino. Tentò di diffondere il culto del dio, chiamato Sol Invictus Elagabal (o semplicemente Sol Invictus), celebrato nel giorno di massimo splendore solare, il solstizio d’estate.

Il tentativo di imporre questo culto non ebbe successo e la popolarità di Eliogabalo come imperatore crollò rapidamente. Detestato, fu assassinato nel 222 d.C. con la damnatio memoriae. La pietra nera fu restituita al santuario siriano d’origine e il nuovo imperatore pose fine bruscamente al culto del dio Sole.

Va notato che le feste dedicate al dio Sole non avevano mai avuto un significato religioso di rilievo nel calendario festivo pagano prima di Aureliano, e il suo culto non ricoprì mai un ruolo centrale a Roma, nonostante l’esistenza di due templi a lui dedicati.
Uno di essi, legato alla famiglia in cui Aureliano nacque o fu adottato, celebrava la consacrazione il 9 agosto (Sol Indigens); l’altro, invece, festeggiava il 28 agosto in associazione con la dea Luna. Entrambi questi culti, tuttavia, caddero in disuso nel II secolo, quando i culti solari di origine orientale, come il mitraismo, iniziarono a guadagnare adepti a Roma. Nessuno di questi culti, antichi o nuovi, prevedeva festività legate ai solstizi o agli equinozi. E’ evidente che il culto del Sol Invictus fu posteriore al cristianesimo e non aveva alcuna connessione con il Mitra persiano.

Aureliano, che governò dall’anno 270 fino al giorno del suo omicidio nel 275 d.C., promosse (com’è ben documentato) l’istituzione della festa del Sol Invictus il 25 dicembre 274 come tentativo di unificare i vari culti pagani dell’Impero Romano attorno ad una commemorazione della “rinascita” annuale del sole come simbolo di rinascita dell’Impero.

Ma veniamo a Gesù. L’anno della nascita probabilmente fu 2-3 anni prima dell’anno zero preso a riferimento sotto l’imperatore Augusto. La realtà storica di Gesù è comunque certa e solo chi è in malafede o non ha studiato le carte può negarne la storicità. Attorno al 30 d.C. viene ucciso e dunque risorge, dando il via alla religione cristiana, diffondendosi anche nell’impero che era in una fase religiosa decadente. Il Cristianesimo trovo’ ben poca resistenza a livello spirituale (diverso fu il livello politico da cui le persecuzioni).

In Occidente e dunque a Roma la data del 25 dicembre venne scelta forse sulla base dell’antica data solstiziale, ma non, come dicono i detrattori, per cercare di cancellare una festa pagana, ma per coglierne il significato spirituale primigenio. Il Sole diventa dunque la Luce di Cristo, il quale si è definito Luce del mondo egli stesso, così come la simbologia solare è presente nella letteratura profetica (per questo rimandiamo al link appena segnalato).

Il Natale non è il plagio del Sol Invictus, che è a sua volta il plagio della festa del Sole.
Il cristianesimo aveva già raggiunto una diffusione significativa in tutto l’Impero, compresa Roma, tanto che nel 313 Costantino lo eleva agli onori massimi, circa 40 anni dopo l’era del Sol Invictus. Non vi era alcun vantaggio o motivo per posizionare il Natale il 25 dicembre al fine di coprire la preesistente festività solare, poiché quest’ultima era pressoché in disuso nella sua forma tradizionale e primordiale.

Affermare che il Natale nacque per eliminare il Sol Invictus è privo di senso. Fu piuttosto Aureliano che cercò di cancellare il Natale, compiendo un atto di falsificazione nel tentativo di contrastare l’avanzata del cristianesimo, sfruttando il diffuso culto solare in tutto l’Oriente. Tuttavia, questo tentativo fallì in quanto artificioso e privo di sostanza.

Paolo Botti

© Tutti i diritti riservati. Riproduzione consentita solo chiedendo permesso a info@amicidilazzaro.it
(non verrà concesso a siti con pubblicità/ads o per usi commerciali)

© All rights reserved. Reproduction allowed only with permission from info@amicidilazzaro.it
(it will not be granted to sites with advertising/ads or for commercial uses)

Gemma_Galgani_1878-1903

Vita di Santa Gemma Galgani

nativity-scene-gfe4756792_1280

Stille Nacht. Una notte silenziosa