Perchè è utile confrontare il credo dei cattolici e i Testimoni di Geova

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Foto di Aritha da Pixabay

Confrontare la fede cattolica con quella della minoranza dei Testimoni di Geova è utile per riscoprire ed approfondire aspetti che anche noi cattolici talvolta diamo per scontati.

Il proselitismo dei Testimoni di Geova punta molto sull’ignoranza sulle questioni di fede dei cattolici semplici. Nel rispondere ed evidenziare alcune differenze evidenti non dobbiamo dimenticare la carità e la bontà verso i TdG, possiamo difendere la verità biblica e il Magistero della Chiesa Cattolica senza considerare nemici coloro che la negano o la mistificano.

Abbiamo il dovere di difendere quei cristiani cattolici che sono culturalmente più fragili (non tutti possono avere cultura e tempo per approfondire) o che vivono in situazioni esistenziali che li mettono a rischio (lutti, tragedie, sofferenze interiori, depressione, solitudine, etc.).

Come cristiani poi siamo chiamati anche ad annunciare ai lontani e a chi ha credenze diverse ed è alla ricerca della verità che noi crediamo essere Gesù Cristo, morto e risorto per noi.

Gran parte dei Testimoni di Geova proviene da famiglie cattoliche, quindi è motivo in più per offrire anche a loro una analisi che non vuole offendere attaccare nessuno personalmente.

Riassumiamo brevemente che per diventare Testimoni di Geova viene chiesto al cattolico di:

  • Abbandonare l’idea di un Dio trascendente in tre persone distinte, la Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo), sostituendolo con una figura simile all’uomo.
  • Rinunciare al rapporto di figli di Dio e all’eredità spirituale che ne deriva, come indicato da San Paolo (il sentirsi amati, cercati, desiderati da Dio).
  • Non credere più nella presenza reale di Gesù nell’Eucaristia (nella loro funzione non c’è la consacrazione).
  • Lasciare ogni sacramento, incluso Battesimo, Comunione e Confessione.
  • Vivere sotto la minaccia costante di un’imminente fine del mondo (Armagheddon).
  • Non preoccuparsi di costruire un futuro sociale per i figli, spingendoli invece a diventare predicatori per evitare il “peccato di sangue” e ottenere l’approvazione di Geova. (Se il mondo finisce tutte le cose umane sono di troppo).
  • Considerare il mondo come un insieme di nemici guidati da Satana, e vedere la propria comunità come un gruppo di “puri” assediati. (da qui l’isolamento e l’esilio per chi abbandona la congregazione/comunità dei TdG).
  • Rinunciare alla figura della Madonna, donataci da Gesù.
  • Rinunciare all’esempio ed aiuto dei Santi, vicini a Dio nel seguire Gesù.

Introduzione alla Critica e al Dialogo

C’è un’illusione iniziale che molti vivono, quella di diventare velocemente esperti biblisti, e salvarsi dalla fine del mondo imminente vivendo in una bella casa nel mondo paradisiaco che sta per arrivare. Questa illusione porta a lasciare affetti personali, trascurare attività lavorative e amicizie, e spesso comporta tracolli economici non indifferenti.

A chi potrebbe obiettare che una critica alla fede altrui sia una forma di persecuzione religiosa, rispondiamo che intendiamo la critica in senso costruttivo, non come denigrazione. Derivata dal greco “krino”, che significa valutare e discernere, la nostra critica mira a confrontare il geovismo con la fede cattolica, verificando quanto corrisponda alla verità biblica. Comprendere la Bibbia come un libro della Chiesa e leggerla in sintonia con essa è fondamentale per non travisare il messaggio divino.

Nessuno si senta offeso

Se un Testimone di Geova dovesse sentirsi perseguitato da articoli di critica alle sue idee religiose, ricorderemo che la stessa Società Torre di Guardia ha scritto che dimostrare l’erroneità di un’altra religione non è persecuzione. Anzi, smascherare pubblicamente una falsa religione è considerato un servizio di pubblica utilità, legato alla vita eterna e alla felicità delle persone (Torre di Guardia 15/6/1964 p. 368).

Alcuni Testimoni di Geova non gradiscono i termini “geovismo” e “geovista”, ritenendoli spregiativi. Tuttavia, questi termini sono usati per praticità e brevità, come per altre religioni (es. buddismo, ebraismo). Il nostro obiettivo non è criticare le persone, ma la dottrina. La nostra critica è rivolta ai vertici del Movimento e alla Società Watchtower, lasciando a Dio la valutazione morale dei singoli dirigenti e con ancora piu’ misericordia riteniamo che Dio valuterà chi con retta coscienza ha seguito per anni il credo dei Testimoni di Geova. Crediamo alla buona fede.

La Società Torre di Guardia: Un Sistema Teocratico

La Società Torre di Guardia (o Watchtower) si definisce “teocratica”, cioè governata e guidata da Dio. Per questo motivo, concentra tutto il potere al suo interno. Nessun Testimone di Geova può pubblicare nulla sulla propria fede, tranne qualche breve articolo difensivo, e quindi tutto ciò che viene stampato è considerato ufficiale perché proviene direttamente dalla sede centrale del Movimento a Brooklyn, chiamata Betel mondiale.

La Società insegna che coloro che non fanno parte del movimento sono “ingannati da Satana” e “scrivono per fuorviare”, sminuendo così ogni pubblicazione esterna. Per questo motivo, nel nostro confronto critico, citeremo quasi esclusivamente le pubblicazioni ufficiali della Watchtower, tradotte ufficialmente in italiano per garantire una corretta trasmissione del loro messaggio.

I Testimoni di Geova credono che la loro “verità” provenga da un “Canale di comunicazione” diretto da Geova, tramite il Corpo Direttivo. Questa convinzione esclude qualsiasi responsabilità per errori, poiché si ritiene che né Geova né il Canale possano sbagliare.

La Congregazione geovista dice di essere diretta “teocraticamente da Geova” tramite un suo “Canale di comunicazione” che comprende: Geova, Gesù Cristo, Gli Angeli, lo Schiavo (cioè i 144.000 Unti, ma rappresentati dal Corpo Direttivo). Questo Canale eroga verità e direttive ai fedeli. Tale direttività è spinta fino ad affrancare del tutto la Società Torre di Guardia dalla responsabilità di errori, che sono esclusi con insistita assolutezza. Né Geova né il Canale possono farne. Si assicura perfino, chissà con quale coerenza, viste le ripetute variazioni di dottrina, che l’ultimo componente del Canale, cioè la Società Torre di Guardia, “ha solo la responsabilità editoriale di ciò che riceve dall’alto” : “Geova Dio, dunque, è l’unica Corte Suprema d’interpretazione della Sua Parola ispirata… Questo non significa che il rimanente fedele o la società degli unti testimoni di Geova siano un tribunale di interpretazione terreno… No; Cristo Gesù, il Re, non ha affidato loro questa funzione…”

Un sistema simile ha necessariamente bisogno di incontri che siano intrisi di bontà e verità per essere smontato. Non vogliamo fuorviare nessuno, vogliamo bene anche ai Testimoni di Geova.

Critica Costruttiva e Tolleranza

La nostra critica è intollerante solo verso l’errore, soprattutto quando consapevole, perché un errore consapevole diventa inganno. Questa intolleranza è, in realtà, un atto d’amore verso le persone. Come insegna la CEI, quanto alla verità religiosa: “È veramente buono soltanto ciò che è vero; questo è il metro di giudizio che deve guidarci” . Anche i Testimoni di Geova, come figli di Dio, meritano la verità per il loro bene. La nostra critica è un mezzo per aiutarli a scoprirla, senza compromettere il dialogo.

È importante distinguere tra dialogo ecumenico, interreligioso e umanitario. Il confronto tra cattolicesimo e geovismo rientra nel dialogo interreligioso, poiché i Testimoni di Geova non si considerano parte del cristianesimo tradizionale, ma si vedono come “veri cristiani”. La CEI afferma: “Ci sentiamo in dovere di dichiarare con franchezza che i Testimoni di Geova non appartengono alla comunione cristiana e non solo a quella cattolica. Rifiutano infatti esplicitamente verità fondamentali della nostra fede, innanzitutto quella del Dio uno e trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, e quindi della divinità del Signore Gesù Cristo; negano la spiritualità e l’immortalità dell’anima; interpretano in modo letterale e fondamentalista, e persino falsificante la Sacra Scrittura.”

Il dialogo con i Testimoni di Geova è auspicabile, ma spesso ostacolato dai loro capi, che ridicolizzano l’ecumenismo e limitano il dialogo, preferendo “indottrinare” che non ha l’accezione negativa nel loro gergo.

Differenze Dottrinali e il Valore della Critica

A differenza delle Chiese protestanti storiche, che dialogano e collaborano con la Chiesa Cattolica, i Testimoni di Geova propongono una fede diametralmente opposta alla nostra, considerandoci “apostati” dal cristianesimo, ma storicamente sappiamo che mentre il Credo cattolico è uguale da millenni non così si puo’ dire della dottrina dei TdG che ha travisato il Credo cattolico negando vari articoli di fede.

Il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova esorta ad avere un atteggiamento critico e analitico (“bereano” come suggerito in Atti 17,10-11). Noi accogliamo con piacere questa esortazione, chiedendo ai Testimoni di verificare non solo le citazioni bibliche, ma anche l’accuratezza delle traduzioni e l’onestà delle interpretazioni. Spesso, purtroppo, queste non corrispondono alla realtà, e per questo consideriamo i Testimoni come le prime vittime del loro movimento.

Come afferma la Torre di Guardia: “Geova Dio, dunque, è l’unica Corte Suprema d’interpretazione della Sua Parola ispirata. … A tale rimanente di servi fedeli di Geova [gli Unti rimanenti sulla terra o Schiavo fedele e discreto – Ndr] Cristo Gesù ha affidato tutti «i suoi beni» e interessi terreni del Regno. Questo non significa che il rimanente fedele o la società degli unti testimoni di Geova siano un tribunale di interpretazione terreno, delegato ad interpretare le Scritture e le sue profezie. No; Cristo Gesù, il Re, non ha affidato loro questa funzione. La Corte Suprema interpreta ancora, grazie a Dio; e Cristo Gesù, il portavoce ufficiale dell’interpretazione della Corte, si riserva quella funzione come Capo della classe dello «Schiavo fedele e discreto». Egli adopera la classe dello «schiavo» semplicemente per pubblicare l’interpretazione, dopo che la Corte Suprema, tramite Cristo Gesù, la rivela.” (Torre di Guardia del 1 luglio 1943, pp. 202-203). È importante ricordare che, come affermato dal Manuale per la Scuola di Ministero Teocratico p. 155): “Usate cautela. Ogni evidenza dev’essere usata onestamente. Non togliete una citazione dal contesto. Accertatevi che ciò che dite sia esattamente ciò che l’autorità citata voleva dire.”
Ed è per questo che noi qualifichiamo i Testimoni come le prime vittime del movimento, perchè manca quella libertà di pensiero e di critica che permette una crescita spirituale sana.
Nel cattolicesimo esistono dogmi che sono sottoposti al vaglio della ragione.
Se Dio esiste e si è incarnato in Gesù vero Dio vero uomo, morto e risorto per amore, ogni dogma, ogni credo, conseguente non si contraddice e non cambia nei secoli.
Avvicinare persone che si lasciano guidare in maniera così cieca ci sembra doveroso e giusto.

Dobbiamo amare i Testimoni di Geova. Fratelli e sorelle che “cercano”

C’è un detto che dice: “L’erba cattiva si secca da sé”, e alcune persone pensano che non valga la pena preoccuparsi troppo dei Testimoni di Geova e della loro diffusione. Tuttavia, proprio come la gramigna che può diffondersi e rovinare un giardino, anche la presenza di idee sbagliate può influenzare la nostra fede se non affrontata. La storia ci ha insegnato che ignorare certi fenomeni può portare a problemi seri, come dimostra la diffusione di movimenti religiosi in diversi paesi.

Tuttavia, è fondamentale ricordare che il nostro dovere è quello di amare. I Testimoni di Geova sono persone in cerca di Dio, dell’Amore, del senso della vita, della Giustizia e della Salvezza. Possiamo aiutarli a capire alcuni errori e incongruenze evidenti nella loro fede. L’amore cristiano è unico e la figura di Gesù brilla e guida ogni anima che cerca nella oscurità o in illusioni momentanee.

Paolo Botti

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