Il gioco d’azzardo patologico (G.A.P.) è una dipendenza grave, progressiva e invalidante, simile a una droga invisibile. Proprio perché non lascia segni fisici evidenti, è difficile riconoscerlo in tempo e intervenire con cure adeguate.
Questa dipendenza spesso inizia nell’adolescenza, un’età delicata segnata da fragilità emotiva e disagio psicologico. Per questo, è fondamentale capire il livello di sofferenza di un ragazzo, il suo ambiente familiare e sociale, e valutare i rischi. Il gioco d’azzardo, in questi casi, diventa un rifugio per sfuggire ai problemi, specialmente quando mancano figure adulte di riferimento che possano ascoltare e guidare i giovani.
Servono azioni concrete per prevenire e contrastare questa dipendenza:
- Creare servizi mirati per intercettare il disagio giovanile.
- Rafforzare la rete di supporto tra scuola, famiglia e comunità.
- Promuovere informazione ed educazione per aiutare i ragazzi a sviluppare pensiero critico e capacità di scelta.
- Potenziare le risorse del territorio, come sportelli d’ascolto, centri specializzati e percorsi di cura efficaci.
- Investire nella formazione di operatori esperti e nella ricerca su questo fenomeno.
- Sensibilizzare la società e le istituzioni affinché si agisca con misure di sostegno, invece di limitarsi a interventi repressivi.
Il gioco d’azzardo patologico è un problema serio che va affrontato con responsabilità e impegno.
COSA BISOGNA FARE …
Se il soggetto presenta almeno cinque di questi sintomi, viene diagnosticato un quadro di gioco d’azzardo patologico (DSM-IV, 1994).
- È eccessivamente assorbito dal gioco d’azzardo (per esempio, il soggetto è continuamente intento a rivivere esperienze trascorse di gioco, a valutare o pianificare la prossima impresa di gioco, a escogitare i modi per procurarsi denaro con cui giocare)
- Ha bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato Ha ripetutamente tentato di ridurre, controllare o interrompere il gioco d’azzardo, ma senza successo
- È irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo
- Gioca d’azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore disforico (per esempio, sentimenti di impotenza, colpa, ansia, depressione)
- Dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora (rincorrendo le proprie perdite)
- Mente ai membri della propria famiglia, al terapeuta, o ad altri per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo
- Ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto o appropriazione indebita per finanziare il gioco d’azzardo
- Ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo;
- Fa affidamento sugli altri per reperire il denaro per alleviare una situazione economica disperata causata dal gioco (una “operazione di salvataggio”).