Alcune riflessioni semplici sulla droga

La droga è un attacco all’integrità del corpo e della psiche. Il suo uso va disincentivato, prevenuto e mai sottovalutato.

Potremmo definire la droga, anzi le droghe, come sostanze stupefacenti (e/o psicotrope) in grado di agire sul sistema nervoso centrale. La droga non nutre nulla, ma aumenta o distorce momentaneamente le capacità mentali per fuggire dalla realtà o affrontarla nonostante i propri disagi e paure.

Significato della parola

Essa deriva dall’olandese «droog» che significa «secco», come la pianta secca da cui si estraggono i farmaci. C’è una ampia corrente di pensiero che considera innocue le droghe da «ricreazione», ovvero sostanze assunte per euforia o alienazione dall’ambiente circostante. Alcuni spingono per la loro liberalizzazione in nome della libertà di cura. In realtà, ad esempio, gli oppiacei sono da decenni usati come base per medicine nella cura del dolore. Ma si tratta di usi medicinali ben regolamentati di cui si conoscono anche gli effetti collaterali, mettendoli a confronto coi benefici temporanei.

Molte droghe danno effetti collaterali gravi e spesso causano dipendenza da cui è difficile uscire. Alcuni loro derivati possono essere utilizzati come antidolorifici, ma esistono pareri difformi, come ad esempio quello dell’American Academy of Pediatrics, che ne sconsiglia l’uso sui minori.

Un’altra obiezione è il paragone con tabacco e alcol, che però hanno caratteristiche diverse: il tabacco non estranea dall’ambiente, non provoca allucinazioni o modifiche dei riflessi; l’alcol a dosi moderate è una bevanda innocua. Ovviamente, vanno prevenuti abusi e dipendenze, ma i meccanismi sono diversi.

Punire o vendere liberamente (legalizzare la droga)?

Si pensa di vietare la coltivazione, produzione e/o consumo delle droghe. Oppure venderla in un mercato liberalizzato sperando di togliere gli influssi delle mafie. Ma la domanda che spesso non si fa è: perché ci si droga, perché sono in espansione i clienti e chi ne fa uso?

Stress, insoddisfazione, solitudine, sofferenza, fragilità giovanile. Si pensa che basti un negozio che ti vende qualsiasi cosa o un poliziotto che ti punisce per qualsiasi cosa. Il problema di fondo resta. Perché i giovani, ma non solo loro, si trovano immersi in un mondo che propone solo ricchezza, successo, bellezza, perfezione e la droga serve per provare a stare a galla in questo mondo insoddisfacente.

Più il mondo è “vuoto”, più la droga o altre dipendenze (gioco, sesso, internet, cibo, alcol) saranno usate per trovare senso e pace fittizia.

I danni della droga sono solo fisici?

Sicuramente usare droga facilita l’insorgere e il peggioramento di malattie psichiatriche, perché si tralasciano cure per superare problemi minori che ingigantiscono se trascurati, e malattie sessualmente trasmesse, perché ci si espone a comportamenti a rischio.

Poi vi sono i danni indotti come incidenti alla guida o sul lavoro, perché ad esempio la marijuana rallenta i riflessi per vari giorni. Ci sono poi danni sociali come il deterioramento dei legami sociali, in quanto chi si estranea dal mondo con la droga perde relazioni sane e spesso distrugge i legami familiari e amicali.

Soldi allo stato o cura delle persone?

Un grande classico di chi propone la droga libera è di far entrare soldi nelle casse dello stato togliendoli alla mafia. Dimenticando che il problema non è la mafia o i soldi, ma il disagio interiore di chi fa uso di droghe, che è quel che conta e dovrebbe avere la nostra attenzione. Prima pensiamo a curare e superare il disagio di chi si droga.
Paolo Botti

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foto Comunità Cenacolo


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