La Cannabis light esiste davvero?

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Molti adulti non lo sanno, ma con un estrattore a gas butano (acquistabile sul web) in meno di 20 minuti è possibile preparare a casa una canna con 20/30 grammi di prodotto grezzo comprato in negozi specializzati o in shop di prodotti “naturali”.

È molto semplice concentrare il THC (il principio attivo della canapa) per ottenere ciò che serve per una “canna” in maniera legale. Tuttavia, la cannabis light non è così “leggera” come sembra. Anni fa, il Consiglio Superiore della Sanità ha espresso preoccupazioni sulla pericolosità di queste sostanze.

Nella ricerca “Cannabis light extraction” si dimostra che con 8/15 grammi di materia grezza si possono ottenere concentrazioni superiori allo 0,6%, limite legale. Con 20/30 grammi di prodotto grezzo si può estrarre un concentrato resinoso contenente circa 25 milligrammi di principio attivo, sufficiente a provocare alterazioni neuropsichiche.

La cannabis light non è senza rischi. Anche se non tutti coloro che usano cannabis passano all’eroina, è altrettanto vero che l’uso di cannabis può abbassare la percezione del rischio e normalizzare un comportamento un tempo considerato trasgressivo. Questa normalizzazione porta a una maggiore diffusione e a un abbassamento dell’età media di utilizzo.

Il THC (tetraidrocannabinolo) presente nelle canne di oggi è notevolmente più alto rispetto a quello di 30 anni fa. Negli anni ’80, la concentrazione media di THC nella marijuana era intorno al 3-4%. Oggi, grazie a tecniche avanzate di coltivazione e selezione genetica, la concentrazione media può superare il 15-20%, con alcune varietà che arrivano fino al 30%. Questa potenza aumentata rende l’uso contemporaneo della cannabis più rischioso, potendo causare maggiori effetti psicoattivi e un rischio aumentato di dipendenza. Inoltre, l’alta concentrazione di THC è associata a un potenziale aumento di effetti collaterali come ansia, paranoia e problemi di memoria.

Studi effettuati in Colorado e California hanno mostrato che la legalizzazione della cannabis è strettamente correlata a un aumento significativo del suo uso. Dopo la legalizzazione, è stato registrato un incremento sia tra gli adulti che tra i giovani. Parallelamente, si è osservato un drastico abbassamento della percezione del rischio associato al consumo di cannabis, cambiamento particolarmente evidente tra gli adolescenti, che considerano la cannabis meno pericolosa rispetto al passato. La disponibilità legale e la normalizzazione dell’uso della cannabis hanno contribuito a diffondere l’idea che il suo consumo sia sicuro, aumentando così la probabilità di un uso più ampio e frequente.

Ecco perchè riteniamo poco etico e sbagliato che lo stato permetta la vendita di Cannabis light e crediamo che eventuali utilizzi medici vadano testati e regolati in ambito farmaceutico al pari di altri trattamenti e cure, e non gestiti in negozi in franchising che non hanno regole di vendita se non il limite della maggiore età.



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