In molti centri New Age, tra le varie proposte presentate come “olistiche” o “integrali”, si trovano anche pratiche di natura non scientifica, spesso più vicine a esperienze pseudo-spirituali. Queste proposte, pur non essendo compatibili con il cristianesimo, ne attingono alcuni elementi per apparire più credibili agli occhi dei partecipanti. Tra queste, da tempo è presente la pratica delle Costellazioni Familiari. Questa “terapia” afferma di poter risolvere addirittura i traumi del passato, agendo come una sorta di terapia ancestrale che si estende alle generazioni precedenti.
Cosa sono le Costellazioni Familiari?
Le Costellazioni Familiari sono una pratica terapeutica sviluppata negli anni ’90 dallo psicoterapeuta tedesco ed ex sacerdote Bert Hellinger. Hellinger combinò in modo sincretistico concetti della psicologia sistemica con elementi spirituali, integrando influenze dalla Teosofia, Teologia, Programmazione Neurolinguistica e varie forme di ipnosi. Sosteneva che i problemi personali potessero derivare da dinamiche irrisolte all’interno del sistema familiare, anche attraverso le generazioni, e che la terapia potesse far emergere e risolvere questi conflitti nascosti.
Le teorie di Bert Hellinger, prive di basi scientifiche e molto vicine all’esoterismo, affermano che gli esclusi o dimenticati all’interno di una famiglia, a causa di destini tragici, influenzerebbero le generazioni successive fino a quando non vengono “riconosciuti” nuovamente nel nucleo familiare. Ad esempio, se un membro della famiglia muore in guerra o una donna muore di parto, un discendente potrebbe inconsapevolmente “sostituirli”, imitando il loro destino, manifestandone le emozioni o sintomi, o persino cercando inconsciamente di seguirli nella morte.
Inoltre, Hellinger ipotizza che se qualcuno non si è assunto la responsabilità di una colpa grave, un bambino nelle generazioni successive potrebbe tentare di espiare quella colpa, pagando con la propria salute, felicità o successo nella vita. Un esempio potrebbe essere un nonno che ha commesso un atto di violenza o una frode; i suoi discendenti potrebbero trovarsi a fronteggiare problemi di salute, difficoltà economiche o relazioni tumultuose come forma di espiazione per quel peccato non risolto.
Un altro esempio di colpa non espiante potrebbe riguardare un genitore che ha abbandonato i propri figli: i loro figli potrebbero avere relazioni instabili o paura dell’abbandono, riflettendo le ferite di quella scelta. Analogamente, una madre che ha vissuto un trauma di abuso potrebbe trasferire il suo dolore ai suoi figli, che potrebbero soffrire di ansia o depressione senza comprenderne la radice.
Queste dinamiche possono essere paragonate al concetto di karma nell’induismo, dove le azioni compiute in una vita possono influenzare il destino nelle vite future. Così come il karma si accumula e si manifesta attraverso le esperienze di vita, le colpe non espiate possono “rivivere” attraverso le generazioni successive, creando un ciclo di sofferenza e necessità di riconciliazione. In entrambi i casi, c’è un’idea di continuità: le azioni e le esperienze non risolte di una generazione possono gravare sulle spalle delle successive, fino a quando non vengono affrontate e riconciliate.
In questo orizzonte immanente, Hellinger introduce l’orizzonte preternaturale del “campo morfico” o “campo cosciente” che definisce “la rete di informazioni presente attorno a noi”. Occorrerebbe raggiungere una “armonia” lasciando “agire la manifestazione dei livelli inconsci per comprendere a fondo l’origine del disagio o del sintomo e quindi reintegrare nel sistema l’elemento mancante” fino alla guarigione. Si opererebbe una “risonanza morfica” per far emergere a livello consapevole, attraverso il processo delle “Costellazioni Famigliari”, la parte più profonda. Il “terapeuta lavora in sintonia con le forze che agiscono e guidano il campo”.
Tutta NewAge e idee pseudo-orientali
Siamo in un contesto New Age, caratterizzato da elementi immanenti e preternaturali, cioè credenze che si concentrano su aspetti sia materiali che spirituali. Tra queste pratiche vi è il channeling, in cui una persona sostiene di comunicare con entità spirituali o guide. Si parla anche di campo morfico, un concetto ispirato a Carl Jung e alla spiritualità, che descrive una sorta di “inconscio collettivo” condiviso da tutte le persone. Inoltre, c’è il determinismo assoluto, l’idea che ogni evento nella vita sia predeterminato, e la chiusura al trascendente, che rifiuta credenze in realtà spirituali al di là del mondo materiale. Il focus sul benessere psicofisico, inteso come attenzione alla salute mentale e fisica, è un altro aspetto fondamentale.
E’ da notare che ri rifiuta la presenza di un Dio personale e vivo (Gesù Cristo) che puo’ intervenire nella storia e nella vita di ogni essere umano, ma contraddittoriamente si fa rifeimento a energie cosmiche ed entità spirituali non ben definite.
Una sorta di religione senza Dio rifacendosi al mondo esoterico classico, legato a conoscenze nascoste e pratiche spirituali per pochi eletti.
In particolare nelle Costellazioni Familiari incontrimao il concetto della “risonanza”, che afferma che ogni persona che incontriamo e tutti gli eventi della nostra vita sono lì perché li abbiamo attirati. Questo concetto presente anche in altre pratiche NewAge (es. Reiki).
Il pensiero New Age quasi sempre si basa sul monismo, l’idea che tutto sia interconnesso in un’unica realtà, e sull’autodeterminazione assoluta, che sottolinea come ognuno crei il proprio destino.
Questi elementi contrastano con la visione cristiana, in cui un grande peccato dell’uomo è la superbia, ovvero il mettere la creatura al posto del suo Creatore.
Ma tutto ciò che riguarda le Costellazioni Familiari deve essere rigettato?
Ovviamente, alcune riflessioni iniziali non sono necessariamente da scartare, poiché è evidente che ciò che è accaduto nella vita dei nostri genitori e dei nostri nonni ha avuto delle conseguenze sulla nostra esistenza. Un lutto, difficoltà economiche o la rottura di relazioni possono certamente influenzare il nostro carattere, l’educazione, l’umore e lo stile di vita, specialmente nei primi anni di vita.
È possibile che quanto accaduto nella nostra famiglia durante l’infanzia abbia lasciato ferite che ci hanno indeboliti o resi più fragili. Ad esempio, un parente ha picchiato mia madre mentre era incinta, e io sono nato prematuro e ne porto le conseguenze. Mia nonna è scappata, rubando tutti i soldi di casa, e mia madre è sempre stata povera, quindi io non ho mai potuto studiare. I miei genitori erano alcolisti e, di conseguenza, io ho sviluppato problemi di dipendenza. Si tratta di dinamiche famigliari che tutti conoscono.
Ciò che possiamo contestare alle Costellazioni Familiari è l’idea che si tratti di energie negative nascoste o di condizioni che necessitano di interventi magici o energetici. Talvolta, sono realmente necessari interventi di tipo psicologico o pedagogico, ma le fatiche quotidiane, le malattie e le delusioni non sono causate dai nostri avi o da ciò che hanno fatto.
Hanno senso per un cristiano?
Certamente, le vicende familiari influenzano le nostre vite, ma la fede cattolica di fronte alle difficoltà è molto solida e razionale: non sono energie, dinamiche nascoste o le azioni dei nostri avi a determinare negativamente il nostro destino. Siamo noi i padroni della nostra esistenza e, anche quando accade qualcosa di negativo, può non essere colpa di nessuno; è il mistero del male, il mistero del peccato nel mondo.
Con la fede, non andiamo a rimuovere energie o situazioni passate, ma affrontiamo le fatiche quotidiane con speranza e la vicinanza di Dio. Talvolta, accettiamo anche ciò che è impossibile cambiare, senza perdere la pace che deriva dal sapere che non siamo soli, che siamo amati da Dio e che, oltre questa vita, ci attende il Paradiso.
Paolo Botti
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