Caratteristiche sociodemografiche della comunità Srilankese in Italia (2022)

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La comunità srilankese rappresenta una delle prime collettività straniere ad aver fatto ingresso in Italia già a partire dalla seconda metà degli anni ’70. I primi membri della comunità, il cui spostamento fu probabilmente favorito dai contatti tra le istituzioni cattoliche dei due Paesi, furono le donne, arrivate per sopperire alla carenza di personale nel settore dei servizi alla persona. Queste donne furono inoltre tra le prime rappresentanti della manodopera straniera nell’ambito del lavoro domestico e di cura in Italia.

A partire dagli anni Ottanta, la guerra civile tra la maggioranza etnica singalese e la minoranza tamil indebolì la già fragile economia dell’isola, dando un impulso ai flussi migratori verso l’esterno. Da quel momento cominciarono a fare ingresso in Italia anche gli uomini della comunità. Gli anni Novanta videro infine la comunità riequilibrarsi da un punto di vista demografico e di genere grazie ai ricongiungimenti familiari, che di fatto hanno gettato le basi per la piena integrazione e radicamento di molte comunità straniere.

In termini sociodemografici, la comunità srilankese è undicesima per numero di presenze tra le collettività non comunitarie, con 102.906 regolarmente soggiornanti al 1° gennaio 2022 (il 2,9% della popolazione extra UE in Italia). La comunità fa rilevare una crescita del 3% circa rispetto al 1° gennaio 2021, a fronte del +5,2% rilevato sul complesso dei cittadini non comunitari.

La comunità srilankese in Italia si caratterizza per una forte presenza di minori, che rappresentano la classe di età prevalente con un’incidenza del 23% circa, superiore a quella rilevata sulla popolazione extra UE complessivamente considerata (poco meno del 21%). Gli oltre 23mila minori srilankesi rappresentano il 3,2% dei minori non comunitari presenti in Italia al 1° gennaio 2022, dato da collegare alla crescente presenza di nuclei familiari e all’elevato tasso di natalità.

Altro elemento caratteristico della collettività è un maggior peso delle fasce d’età più adulte rispetto al complesso dei non comunitari: uno srilankese su quattro (il 26,2%) ha 50 anni o più (per i non comunitari è il 23%). La comunità srilankese ha di conseguenza un’età media leggermente più alta (37 anni) rispetto ai non comunitari ed è caratterizzata oggi da un leggero squilibrio di genere a favore della componente maschile (circa il 53% della comunità è rappresentato da uomini).

La distribuzione geografica della collettività srilankese vede una forte concentrazione nel Nord Italia, in particolare in Lombardia (prima regione per presenze), che accoglie quasi un terzo dei cittadini srilankesi (31,3%), a fronte di poco più di un quarto dei non comunitari complessivamente considerati. Seconde per presenze srilankesi risultano contemporaneamente due regioni – una al nord e una a sud – con identiche percentuali: Veneto e Campania accolgono infatti il 13,2% ciascuna dei membri della
comunità. Caratterizza inoltre la comunità una forte concentrazione nel Lazio (11,2%) e in Sicilia (10,7%), mostrando dunque una distribuzione della comunità sul territorio italiano piuttosto diffusa.

Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,

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