Prostituzione al chiuso: Dove?

Nel nostro impegno contro la tratta e contro la disperazione di tante donne ci siamo imbattuti anche nella prostituzione al chiuso: soprattutto in case, preferibilmente con parcheggio comodo e sicuro. E dove sia garantita la privacy dei clienti. In quartieri periferici ma non troppo, non fatiscenti bisogna lasciare la macchina senza timore che la rubino e soprattutto in case con poco “traffico” di condomini. Per questo sono preferiti i piani terra e i primi piani, dove si nota meno chi va e viene. O dove ci sono altre attività (agenzie, assicurazioni, commercialisti, ecc.) che confondono i “passaggi”. Gli alberghi, un tempo molto utilizzati a questo scopo sono stati progressivamente abbandonati perché più controllati e controllabili dalle Forze di Polizia.

La parola d’ordine del “dove” è dunque non preoccupare i clienti, farli sentire rilassati e sicuri, soprattutto rispetto ai controlli delle Forze di Polizia che sono per loro il nuovo vero spauracchio, generato dalle ordinanze anti-prostituzione e anti-clienti emanate da molte municipalità.
Accanto
alla prostituzione in appartamento, è possibile trovarla in locali privati e pubblici d’intrattenimento, con optional a fini sessuali e in locali notturni come discoteche e dancing dove le donne sono disponibili dalle 22-23 alle 5-6 del mattino. Le tariffe in questi casi cambiano: 15 euro per la conversazione nel locale a cui si aggiungono, per uscire con la donna, 150 euro da dare direttamente a lei e 200 al gestore dell’esercizio.
Ci sono poi le sale massaggio, i centri estetici e le saune dov’è alta la percentuale di persone che si prostituiscono volontariamente, senza sfruttamento. Accanto a tutto questo, l’elemento di novità è rappresentato dai locali che offrono, accanto alle sale collettive, dove bere, mangiare e giocare, spazi per “intrattenimenti sessuali”. Questi locali vanno dai circoli privati con tesseramento ai locali pubblici con stanze attigue di “servizio”, vissuti come ambiti dove poter “scivolare” in altro, i quali rappresentano una nuova offerta del mercato dell’intrattenimento, per giovani e meno giovani alla ricerca di novità, diversità e a volte anche di “estremo”. Le droghe in tutto questo possono essere presenti, ma generalmente vengono portate dai clienti, per essere consumate in compagnia e per aumentare la trasgressione e la prestazione. Tra le droghe, nelle serate hard, è la cocaina che la fa da padrona.

In tutti questi luoghi e situazioni le donne sono sole e abbandonate al volere di clienti, pseudo fidanzati e sfruttatori.
Se volete aiutare una ragazza in pericolo contattate le forze di polizia.
Se volete sostenere il nostro servizio per aiutare nel reinserimento tante ragazze potete sostenerci.

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San Giorgio (23 aprile)

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Chi mi farà riposare in Te? (Sant’Agostino)