Il digiuno quaresimale serve all’anima

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Il digiuno e l’astinenza dalle carni sono pratiche osservate principalmente durante la Quaresima, ma ci sono altre occasioni in cui la Chiesa cattolica invita i fedeli a seguirle, ad esempio in momenti in cui è necessario un momento di preghiera e conversione in caso di eventi, tragedie, pericoli.

Ogni anno si digiuna e ci si astiene dal mangiare carni il Mercoledì delle Ceneri e durante i Venerdì di Quaresima.

Nonostante nel quotidiano esistano numerose diete che prevedono rinunce, o addirittura utilizzano il termine “digiuno” come mezzo per dimagrire o sentirsi meglio, come nel caso del Digiuno Intermittente, il digiuno in Quaresima è quasi scomparso nella società moderna. Viene spesso visto come un gesto incomprensibile, un retaggio di epoche passate legate a povertà e ignoranza.

Ultimamente sempre prima della Quaresima circolano messaggi sui social che sottolineano l’importanza di “digiunare” da altri vizi o peccati, come la maldicenza o l’egoismo in contrapposizione con il digiuno quaresimale che sarebbe ipocrita. Addirittura girano inviti fasulli in cui si suggerisce:
” Invece del digiuno di carne in Quaresima, Papa Francesco propone 15 semplici atti di carità”.
Ovviamente il Papa non c’entra e semmai gli atti di carità vanno aggiunti al digiuno e alla vita normale del cristiano. La carità o altre rinunce non sono in conflitto con il digiuno e l’astinenza dalle carni.
Questo perchè il digiuno, non è un atto “simbolico” e non può essere ridotto a una pratica superficiale o sostituito da vaghe pratiche morali, come limitare l’uso dei social media o degli smartphone.
Altri gesti o rumunce pur essendo valori positivi, sono principi che possono essere seguiti anche da chi non è cristiano.

Ma astenersi dalla carne durante la Quaresima non è una questione di auto-miglioramento o di disciplina personale, né serve a dimagrire, è invece un gesto che coinvolge il corpo e che ha un profondo significato spirituale. È una testimonianza che dimostra che, anche nell’aspetto più elementare della vita – come il cibo – siamo disposti a rinunciare per mettere Dio al primo posto. Più sopporto la fame e mi allontano dal cibo, più mi avvicino a Cristo e riconosco in Lui la priorità assoluta della mia vita, più importante del cibo che nutre il corpo.
Non sono semplici rinunce fisiche, ma segnali tangibili di una relazione d’amore profonda con Cristo.

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Il mercoledì delle ceneri

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Il digiuno ed astinenza in Quaresima ed oltre