Francesco Forgione, noto come Padre Pio, nato il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, era nove anni più giovane di Gemma Galgani, nata il 12 marzo 1878 a Camigliano, una frazione di Capannori, vicino Lucca, e morta a Lucca l’11 aprile 1903.
Padre Pio, già a cinque anni, iniziò a vivere i primi fenomeni soprannaturali e, durante il suo noviziato (1903-1904), sperimentò appieno una profonda esperienza mistica. Le somiglianze tra le sue esperienze e quelle di Gemma lo portarono a riconoscere in lei un riferimento spirituale capace di aiutarlo a comprendere ciò che stava vivendo. Anche Gemma Galgani ebbe le prime esperienze mistiche in tenera età, intorno ai sette anni. Entrambi avrebbero avuto la missione di soffrire per la conversione dei peccatori.
Come Gemma, anche Padre Pio dovette affrontare il demonio e visse intense esperienze celesti, caratterizzate da rivelazioni, presenze angeliche e apparizioni di Cristo e della Vergine Maria. L’angelo custode svolse un ruolo importante nell’esperienza mistica di entrambi, perché erano proprio gli angeli custodi a portare lettere e messaggi, e da loro ricevevano illuminazioni e istruzioni che li aiutavano a comprendere la volontà di Dio.
L’identificazione con Gemma
Quando Padre Pio attraversò la dolorosa esperienza delle stimmate, inizialmente invisibili per quasi otto anni e poi manifestatesi in modo evidente, si riconobbe pienamente nelle eccezionali esperienze mistiche di Gemma. In molte delle sue lettere (circa 50), si ritrovano frasi ed espressioni tipiche del linguaggio di Santa Gemma, tratte dalle sue lettere, dal diario e dagli scritti. Che Padre Pio abbia letto e approfondito gli scritti di Gemma Galgani è confermato in una sua lettera a Padre Benedetto del 2 maggio 1921:
“Vengo inoltre a chiederle una carità: avrei desiderio di leggere il libretto intitolato Lettere ed estasi della serva di Dio Gemma Galgani, insieme con quell’altro della stessa serva di Dio, che si intitola L’ora Santa. Sicuro ch’ella, trovando giusto questo mio desiderio, me li procurerà. La ossequio e le chiedo la sua benedizione. Il suo fra Pio”. Addirittura, in dieci lettere, Padre Pio copiò quasi totalmente il testo di Santa Gemma, identificandosi spiritualmente nello stesso cammino di fede.
Il legame spirituale tra Padre Pio e Gemma
Padre Pio raccomandava a molti dei suoi figli spirituali la devozione a Gemma, che chiamava “La Grande Santa”. Abbiamo testimonianze che non solo Padre Pio pregava ogni giorno Santa Gemma Galgani, ma che ebbe anche apparizioni della Santa defunta da non molti anni.
Entrambi, desideravano una vita normale, our avendo esperienze straordinarie.
Gemma scrisse a Padre Germano: “Prego molto, sai, che Gesù mi metta in una via ordinaria e voglio questa grazia perché mi sembra che le cose stiano cominciando a essere conosciute”.
Padre Pio, scrisse a Padre Benedetto: “Tu sai, Padre, non attribuisco alcuna importanza al mio stato straordinario e per questo non cesso di chiedere a Gesù che mi conduca attraverso il modo ordinario di tutte le anime”.
Entrambi ebbero esperienze simili di bruciore lancinante nel petto, che spiegarono come il fuoco dell’amore di Dio che li consumava, ed avevano grandi sofferenze provocate dalle loro sorelle: Padre Pio soffriva per sua sorella Pellegrina, mentre Gemma soffriva per sua sorella Angelina.
Le stimmate e la canonizzazione
Santa Gemma e San Padre Pio, entrambi canonizzati dalla Chiesa Cattolica, vissero la stigmatizzazione, il segno della Passione di Gesù Cristo, con ferite nelle mani, nei piedi, nel fianco e segni della flagellazione, della corona di spine e della sudorazione di sangue. Possiamo affermare che la loro vicinanza fu una vera esperienza di Comunione dei Santi.