Si riportano dati su due argomenti: le malattie infettive e i ricoveri, incidenti stradali e mortalità.
Riguardo le malattie infettive, oltre 37.000 soggetti in trattamento presso i SerD, pari al 29,5% del totale, sono stati testati per HIV nel 2018: di questi ne sono risultati positivi 1.585, corrispondenti a poco più dell’1% di tutti i soggetti in cura. Il 21% dell’utenza è stata testata per HBV e il 20% per HCV: la positività è stata rilevata rispettivamente per lo 0,4% e l’8,5% dell’utenza trattata.
Dall’analisi del trend si evidenzia un’importante diminuzione di epatiti B e C e, dopo il picco rilevato lo scorso anno, anche di epatite A. Per i casi di epatite A o B la principale modalità di assunzione delle sostanze stupefacenti è l’inalazione, mentre per il 53,5% dei pazienti affetti da epatite C è la via endovenosa.
Tra il 2012 e il 2017 i dati rivelano una lieve ripresa della diffusione delle infezioni sessualmente trasmissibili fra i consumatori di sostanze psicoattive per via iniettiva; in particolare, è evidente un aumento delle segnalazioni di infezione da Chlamydia trachomatis, gonorrea e sifilide latente.
Nel 2017 (ultimo dato disponibile) sono state notificate 94 nuove diagnosi di HIV e 78 casi di AIDS fra i consumatori di sostanze psicoattive per via iniettiva. Si conferma il trend in diminuzione osservato negli anni precedenti. Il 27% dei nuovi casi ha avuto la diagnosi di AIDS entro 6 mesi dal primo test HIV positivo, suggerendo che quasi un terzo di queste persone arriva ad uno stadio di AIDS conclamata ignorando la propria sieropositività.
Riguardo la macro categoria dei Ricoveri ospedalieri, incidenti stradali e mortalità, si riporta che i ricoveri direttamente droga-correlati nel 2017 (ultimo dato disponibile) sono stati 7.452, ovvero 12 ricoveri ogni 100.000 residenti, dato aumentato del 14% rispetto all’anno precedente. L’incremento dei ricoveri è stato maggiore fra le persone di 25-34 anni e di 35-44 anni. Il 52,4% dei ricoveri droga-correlati sono stati attribuiti all’utilizzo di sostanze miste o non identificate: il 21,1% ad oppioidi, il 20% a cocaina, il 5,4% a cannabinoidi, lo 1,1% ad amfetamine e allucinogeni.
Nell’ultima rilevazione disponibile (2017) si registra un incremento delle violazioni contestate per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti (art. 187 Codice della Strada), pari a 5.289 vs 4.742 nel 2016. Il dato è in crescita rispetto agli anni precedenti anche per quanto riguarda le rilevazioni dei Carabinieri relativamente agli incidenti stradali con lesioni a persone con almeno un conducente sottol’effetto di sostanze psicoattive: sono stati 1.048 (pari al 3,2% del totale degli incidenti rilevati) ed hanno provocato 1.893 feriti e 40 vittime.
Nel 2018 i decessi direttamente attribuibili all’uso di sostanze stupefacenti sono stati 334, con un aumento di quasi il 12,8% rispetto all’anno precedente. Il 46% dei decessi è attribuibile al consumo di eroina ed il 19% alla cocaina. Il tasso di decessi direttamente correlati al consumo di queste sostanze risulta in sensibile aumento dal 2016.
Fonte: Dipartimento per le politiche antidroga (relazione 2019, dati 2018).