I segni ed i sintomi dell’Internet Addiction Disorder variano da persona a persona e non esistono degli indicatori oggettivi (es. numero di ore al giorno passate su internet) della patologia. Ma ci sono alcuni segnali generici di allarme del fatto che l’utilizzo di internet possa essere problematico:
-
Perdere consapevolezza del tempo passato online. Quando si resta collegati a internet molto più a lungo di quanto si intendesse fare, quando “pochi minuti” si trasformano in alcune ore, quando ci si innervosisce nel momento in cui si deve chiudere la connessione.
-
Problemi nello svolgere i normali compiti di casa, lavoro, scuola. Quando si trovano pile di vestiti da lavare oppure il frigo vuoto per la cena perché si è stati occupati online. Può succedere di rimanere a lavorare spesso fino a tardi perché non si riesce a finire in tempo oppure di non prepararsi per gli esami perché si passa troppo tempo su internet.
-
Isolamento dalla famiglia e dagli amici. Quando la propria vita sociale è sofferente a causa del tempo che si passa in rete e ci si nega agli amici ed agli affetti. Quando nessuno nella “vita reale” sembra capire il piacere che si prova quando si è collegati.
-
Sentimenti di colpa o di difesa nei confronti dell’uso di internet. Quando ci si sente seccati che il partner o i familiari chiedano di spegnere computer o cellulari per passare del tempo con loro. Quando si nasconde l’uso di internet oppure si mente ai famigliari o al proprio capo sul numero di ore che si trascorrono online.
-
Provare un senso di euforia quando si è connessi a Internet. Quando si usa internet come un rifugio nei momenti di stress e di tristezza, o per provare gratificazione ed eccitamento sessuale. Quando si ha già provato a ridurre il tempo passato in rete senza riuscirci.
L’uso eccessivo di internet può causare anche problemi fisici:
-
Sindrome del tunnel carpale
-
Secchezza oculare o visione ridotta
-
Dolori alla schiena e al collo. Forti mal di testa
-
Disturbi del sonno
-
Sovrappeso o eccessivodimagrimento
A cura di Giuseppe Cuoghi, Psicologo,
da “Formazione continua sulla personalizzazione delle cure”