
[DESTINATARIO SCONOSCIUTO] – Roma, data incerta – MI Epp XII 680-681
- Non contraddire mai nessuno, né con ragione né a torto, sia superiore, uguale o inferiore; ma adotta sempre ciò che gli altri approvano, senza scusarti anche se lo potresti con diritto.
- Pratica un’ubbidienza cieca in tutte le cose, siano le più grandi siano le più piccole, verso i superiori, gli uguali e gli inferiori, pensando che lo hai promesso a Cristo.
- Non fissare mai il tuo sguardo sui difetti altrui; sii sempre pronto a scusarli. Al contrario, sii pronto ad accusare te stesso, anzi desidera essere conosciuto da tutti nell’intimo e al di fuori.
- Non parlare, non rispondere, non meditare, non circolare, infine non fare mai nulla se prima non rifletti se piaccia a Dio, se sia di esempio e di edificazione al prossimo.
- Conserva dappertutto la libertà di spirito e, davanti a chiunque sia, non fare accezione di persone; nelle circostanze più disparate mantieni sempre tale libertà di spirito e non perderla per nessun ostacolo. Non venir mai meno in questo.
- Non essere indifferentemente con tutti facile nelle relazioni, né familiare; ma esamina verso chi di preferenza ti muova e spinga lo spirito, discernendo tuttavia assai accuratamente quali e che motisiano quelli che ti piegano soprattutto verso chi preferisci.
- Esercitati continuamente negli atti e nel tuo spirito; desidera passare per stolto e insensato agli occhi degli uomini, per essere riconosciuto fedele e saggio dal tuo Signore Gesù Cristo, in modo che, nel disprezzo di tutto il resto, possa guadagnare lui […].
Sant’Ignazio di Loyola