La diffusione di Facebook è stata così esponenziale da posizionare l’Italia al primo posto della classifica mondiale dei paesi con maggiore percentuale di incremento utenti, per cui in breve tempo Facebook, come gli altri “Social Networks”, sono diventati una sorta di aggregatori di persone che cercano e vogliono mantenere contatti con vecchi e nuovi amici, condividendo foto, video e contenuti della propria vita. In pochi anni Facebook è divenuto uno dei dieci siti maggiormente cliccati e frequentati del web, acquisendo in breve tempo milioni e milioni di utenti in tutto il globo. Purtroppo, accanto alle suddette caratteristiche, sono state registrate forme di dipendenza con sintomi psicologici come ansia, pensieri fissi, fino ad arrivare, nei casi più gravi, a stati depressivi, attacchi di panico, paura (ad esempio di non avere più informazioni o rimanere da soli). Sono stati, inoltre registrati problemi alimentari, di insonnia, di aggressività, di irritabilità, di insicurezza, di suscettibilità, ecc.
Ad essi si aggiungono problemi sociali, familiari, affettivi e lavorativi quali ritardi o assenze a scuola o al lavoro (con rischio di perdita dello stesso), graduale isolamento, distorsione dei rapporti affettivi e sociali, disgregazione dal gruppo familiare ed amicale. Anche a livello fisico possono subentrare molteplici problemi come ad esempio emicrania, stress oculare, ipersudorazione, tachicardia, tensioni, crampi e/o dolori muscolari (a causa delle numerose ore passate davanti al computer), forte stanchezza. Infine la dipendenza da Social Networks può facilitare o associarsi ad altre tipologie di dipendenza connotate dall’utilizzo disfunzionale del web come la dipendenza da contenuti pornografici online.
Tratto da: Manuale “La dipendenza da internet, videogiochi e gioco d’azzardo”, ASL Bari