Nel corso del 2022 hanno fatto ingresso in Italia 24.259 cittadini marocchini, un numero superiore a quello rilevato l’anno precedente del 3,4%. Motivazione nettamente prevalente di ingresso risulta il
ricongiungimento familiare (il 66% circa degli ingressi di marocchini), in calo del 6,6% rispetto all’anno precedente. Secondo motivo di ingresso per i cittadini appartenenti alla comunità è il lavoro (il 24,2%, in aumento rispetto all’anno precedente: +20,5%).
L’analisi della tipologia dei permessi di soggiorno evidenzia un elevato livello di stabilizzazione: la quota di lungosoggiornanti all’interno della comunità al 1° gennaio 2023 è, infatti, pari al 69,5%, una percentuale superiore a quella rilevata sul complesso dei non comunitari di oltre 9 punti percentuali.
Per quanto riguarda i permessi a scadenza, i motivi familiari rappresentano anche la principale motivazione di soggiorno in Italia per la comunità (64,8%), a ulteriore conferma della stabilizzazione della presenza marocchina sul territorio, con un’incidenza superiore di quasi 27 punti percentuali rispetto a quella registrata sul complesso dei cittadini non comunitari (per i quali sono comunque la motivazione prevalente).
Seconda motivazione di soggiorno è il lavoro, con un’incidenza quasi identica a quella rilevata sulla popolazione extra UE nel complesso (31% per la comunità, a fronte di 30%). Rispetto all’anno precedente i titoli soggetti a rinnovo della comunità aumentano complessivamente dell’8,7%, incremento trasversale a tutte le motivazioni. Complessivamente i dati delineano un buon livello di stabilizzazione, con la maggioranza dei cittadini marocchini che detiene permessi di soggiorno di lungo periodo e la presenza di molti nuclei familiari.
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,