La malattie fisiche e psichiche delle africane vittime di tratta

Le ragazze portate via con la forza dalla Nigeria dalle loro madri spesso sperimentano sintomi angoscianti come tremori, deliri, ossessioni, allucinazioni e sensazioni di oggetti in movimento all’interno del loro corpo.

Gli incubi delle donne trafficate riguardano spesso l’acqua. Le profondità del mare che queste donne attraversano, gli dei non sempre benevoli che lasciano a casa. È l’acqua che appare nei sogni di queste donne, che scorre sulla loro pelle e sui loro corpi. Le donne nigeriane che si rivolgono a noi con i loro fantasmi, di solito di età compresa tra i 25 e i 30 anni, soffrono fisicamente e mentalmente di tremori, mal di testa, aggressività (verso gli altri e verso se stesse) e sentimenti di superiorità, deliri, ansia, panico, ossessioni, allucinazioni, sensazioni di calore e oggetti che si muovono all’interno del loro corpo.

Una testimonianza utile è quella di Hope è una giovane donna nigeriana che ha perso la famiglia durante la guerriglia. Dopo un viaggio in barca di quattro giorni attraverso il Niger e la Libia, arriva a Lampedusa. Nell’acqua vede gli dei della sua terra e un cane rabbioso che cerca di morderla. A Lampedusa viene affidata a una comunità per minori per trovare la strada dell’autonomia, ma presto si manifesta la sua malattia: confusione, mal di testa, “occhi vuoti” e attacchi d’ansia. Quando dormo vedo la signora e faccio incubi terribili”.

Un altro caso è quello di Maria, nata nel 1980, i suoi genitori sono morti di AIDS. Arrivata in Italia viene spinta alla prostituzione. Dopo la fuga il “fantasma” della sua madame la perseguita e spesso scappa. Di notte riceve la visita di persone del suo passato, perde il senso dell’orientamento e soffre di pensieri ossessivi di paura (dei luoghi e della sua stessa gente), ansia, confusione, panico e allucinazioni. Vede anche l’acqua nei suoi sogni. Mary viene ricoverata più volte in un istituto prima di essere rimpatriata. La vita in Nigeria è migliorata.

Queste esperienze ci ricordano che spesso il paese di origine pur se con meno risorse è un ambiente piu’ rassicurante e familiare per chi soffre per traumi e esperienze dolorose che hanno lasciato ferite nella psiche.

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San Giorgio (23 aprile)

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Chi mi farà riposare in Te? (Sant’Agostino)