Modalità e motivi della presenza Marocchina in Italia (2022)

Foto di wolfgang Lützgendorf da Pixabay

I dati sui titoli di soggiorno fotografano lo stato di stabilizzazione della comunità sul territorio, in considerazione dell’elevata quota di lungosoggiornanti e di ingressi e permessi legati a motivi familiari.

I nuovi titoli di soggiorno rilasciati nel corso del 2021 a cittadini marocchini sono 23.460, con una crescita esponenziale rispetto all’anno precedente (+128,6%), in linea con quanto rilevato per il complesso dei non comunitari (+126,8%). Dopo il drastico calo registrato nel 2020 a causa delle restrizioni alla mobilità introdotte a livello globale per contrastare il diffondersi del virus SARS-COV 2, nel 2021 si assiste a una generale crescita dei nuovi permessi, anche in ragione del provvedimento di emersione del lavoro irregolare (D.L. 34 del 2020)10 che ha permesso la regolarizzazione di cittadini non comunitari già presenti sul territorio. La comunità in esame si conferma in seconda posizione per numero di nuovi permessi di soggiorno rilasciati, coprendo una quota pari al 9,7%.

Nella netta maggioranza dei casi i cittadini marocchini entrati nel Paese nel 2021 lo hanno fatto per motivi familiari (73% circa), con un aumento di poco più del 95% rispetto all’anno precedente. Di questi ingressi per la comunità, 10.450 erano relativi a minori, il 61% circa dei nuovi permessi per motivi familiari; relativamente ai cittadini extra UE nel loro complesso, la percentuale di minori si ferma al 55,5%.

I ricongiungimenti familiari sono un importante indicatore del grado di integrazione, perché parlano del consolidamento della presenza del richiedente sul territorio in cui è residente, considerata la necessità di dimostrare il raggiungimento di determinati standard di integrazione economica e alloggiativa (disponibilità di un alloggio idoneo e di un reddito minimo) per ottenere il nulla osta al ricongiungimento. Inoltre, l’unità familiare, che è riconosciuta come diritto fondamentale nel nostro ordinamento, contribuisce a creare una stabilità psicologica, che è parte integrante del nuovo percorso di stabilizzazione in un paese straniero.

Spicca nel confronto con l’anno precedente il marcato incremento dei nuovi titoli legati a motivi di lavoro: +591,5%; nel corso del 2020 solo 706 cittadini marocchini avevano fatto ingresso in Italia per motivi di lavoro, mentre nel 2021 sono stati 4.882. L’incremento dei titoli per motivi di lavoro è stato generale, per il complesso della popolazione non comunitaria l’incremento è pari a +395% ed è da legare, in buona parte, al citato provvedimento di regolarizzazione.

Come accennato, l’analisi della tipologia dei permessi di soggiorno13 conferma l’avanzato grado di stabilizzazione raggiunto dalla comunità: la quota di lungosoggiornanti14 al suo interno al 1° gennaio 2022 è, infatti, pari al 72,6%, una percentuale superiore a quella rilevata sul complesso dei non comunitari di quasi 7 punti percentuali.

In linea con quanto rilevato complessivamente per la popolazione non comunitaria, per la quale il numero di lungosoggiornanti è cresciuto del 7,8% rispetto al 2020, anche nella comunità marocchina si registra una crescita, seppur leggermente più contenuta (+5,3%); il dato meno incisivo è anche probabilmente da legare alle acquisizioni di cittadinanza italiana, che interessano soprattutto le comunità con una maggiore anzianità migratoria, come quella marocchina, e che comportano un effetto sostitutivo nelle statistiche.

Ad ulteriore conferma del livello di consolidamento della presenza marocchina sul territorio, i motivi familiari rappresentano la principale motivazione di soggiorno in Italia (65,3%), con un’incidenza superiore di quasi 23 punti percentuali rispetto a quella registrata sul complesso dei cittadini non comunitari (per i quali sono comunque la motivazione prevalente).

La collettività marocchina è, tra le principali non comunitarie, quella con la più elevata quota di titoli a scadenza legati a motivi familiari. Nel 46,6% dei casi i soggiornanti per motivi familiari sono minori.
Il lavoro rappresenta la seconda motivazione di soggiorno con un’incidenza pari al 31% circa sui titoli soggetti a scadenza, con una crescita di oltre 8 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Dalla breve analisi delle principali caratteristiche demografiche della comunità emerge chiaramente come il consolidarsi della stabilizzazione delle presenze e l’arrivo dei familiari abbiano determinato – nel caso specifico della comunità marocchina – il profilo di una popolazione composta da nuclei familiari e non più solo di giovani, celibi e lavoratori.

Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,

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