
Esistono numerose testimonianze di ex musulmani che hanno abbracciato la fede cristiana, in Italia si parla ormai di migliaia di convertiti sia al cattolicesimo, sia al pentecostalismo e all’ortodossia copta.
C’è un interesse grande, a volte per un “eccesso di islam”, ovvero persone stanche delle pressioni della comunità su prescrizioni e doveri musulmani, a volte per crisi di fede vera, o per curiosità dopo aver studiato la cultura occidentale.
Chi si avvicina solo per convenienza non resiste alle prime difficoltà o pressioni familiari.
Chi invece ha una conversione vera arriva poi al battesimo e a una vita di fede autentica.
Tuttavia, è reale che abbandonare l’Islam per il cristianesimo non è una strada facile, ma piuttosto un cammino che comporta profondi e importanti cambiamenti, e anche pericoli reali.
In Italia non ci siano conseguenze legali per l’apostasia come avviene in alcuni paesi musulmani, ma chi lascia l’Islam affronta una sorta di “morte civile”. Vengono abbandonati da tutti, e durante la fase di conversione sono sottoposti a una forte pressione di parenti o amici che chiamano la famiglia di origine, in Africa o in Asia, per informarli che il figlio o il nipote sta frequentando cristiani, leggendo la Bibbia e video cristiani.
Iniziano chiamate, messaggi pressioni e, se necessario, persino recarsi in Italia per riportare a casa il convertito che rischia di perdere la fede islamica.
È importante essere chiari con coloro che desiderano convertirsi al cristianesimo: dovranno affrontare solitudine, isolamento, abbandono e persino minacce più gravi. Gli ex musulmani possono essere oggetto di fatwe, che sono dichiarazioni religiose emesse da studiosi musulmani. Anche se tali fatwe non si traducono necessariamente in azioni concrete, almeno nel nostro paese, possono avere l’effetto di terrorizzare i neofiti o escluderli dalla comunità islamica nel loro paese (come perdere l’eredità e talvolta vedersi rifiutati i documenti dalle ambasciate).
Ecco perchè è importante che i parroci e i laici che hanno contatto con chi vuol convertirsi, usino prudenza e aiutino le persone alla scelta in maniera ponderata.
Serve prudenza per non cadere in trappola da finti convertiti che servono per “stanare” missionari che magari sono marocchini o pakistani o iraniani e quindi a loro volta ex musulmani.
Serve prudenza per aiutare le persone ad avere meno problemi possibile e aiutarli a sentirsi accolti dalla Chiesa e dai credenti.
Serve anche la creazione di materiale catechistico adatto a persone che arrivano da contesti non cristiani.
Ma soprattutto serve preghiera e carità.
Vanno sostenuti con amore e invocato l’aiuto di Dio e della Madonna.
Maria Ausiliatrice dei cristiani, prega per noi!
Ps: se vuoi collaborare per l’annuncio del Vangelo (in maniera delicata, non invadente, senza forzature) scrivici in privato!
Paolo Botti
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