La comunità indiana si colloca in quinta posizione per numerosità, tra le principali non comunitarie. Sono infatti 164.419 i cittadini indiani regolarmente soggiornanti in Italia al 1° gennaio 2023, un numero in crescita dell’1,5% rispetto all’anno precedente, in linea con il generale trend di incremento delle presenze non comunitarie (+4,7%).
La distribuzione territoriale della popolazione indiana in Italia rivela una marcata prevalenza nel Settentrione, dove risiede il 59% della comunità. In particolare, la Lombardia si posiziona come la prima regione per presenze indiane, accogliendo il 30,3% della comunità.
Questo dato rappresenta poco più di un quarto dei non comunitari complessivamente considerati. Al terzo posto si colloca il Veneto, con un’incidenza del 10,3%.
Nel Centro Italia, è presente circa il 28% della comunità indiana, con una forte concentrazione nella regione Lazio, che risulta seconda per numero di presenze indiane con il 21,2%. Analizzando il dettaglio provinciale, emergono alcune aree di particolare concentrazione per la comunità indiana: la Città metropolitana di Roma, che accoglie la più grande comunità indiana d’Italia (oltre 20mila persone); le Città di Latina e di Brescia (circa 13 mila persone in entrambi i casi). La concentrazione in queste due ultime aree è da collegare alla canalizzazione in ambito agricolo, che esprime una domanda di lavoro piuttosto elevata in tali zone.
La comunità indiana fa rilevare una prevalenza maschile piuttosto marcata: gli uomini rappresentano il 58,7%, mentre le donne coprono il restante 41,3%. Si tratta, di uno squilibrio di genere che si è andato attenuando nel corso del tempo e risulta meno incisivo rispetto a quello
rilevato per le altre comunità provenienti dal sub-continente indiano. A caratterizzare la comunità indiana in Italia è inoltre una marcata presenza di “giovani adulti”: il 47,8% degli indiani regolarmente soggiornanti ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni; incidenza che scende a 39,3% sul complesso della popolazione extra UE. Decisamente inferiore rispetto a quanto rilevato sul complesso dei non comunitari la quota di over 60: 5,8% a fronte del 10,8%. I minori rappresentano la classe di età prevalente nella comunità, con un’incidenza pari al 21,1%; dato da collegare alla crescente presenza di
nuclei familiari e a un elevato tasso di natalità: 14,5‰, valore sensibilmente superiore a quello relativo al complesso della popolazione non comunitaria (11,9‰).
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,