Modalità e motivi della presenza Indiana in Italia (2022)

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Foto di Luca da Pixabay

I dati sui titoli di soggiorno fotografano lo stato di stabilizzazione della comunità sul territorio, in considerazione dell’elevata quota di lungosoggiornanti e di ingressi e permessi legati a motivi familiari.

I nuovi titoli di soggiorno rilasciati nel corso del 2021 a cittadini indiani sono complessivamente 12.680 (il 5,2% del totale), un numero pressocché raddoppiato rispetto all’anno precedente, in linea con il complessivo aumento degli ingressi (+126,8%). Dopo il drastico calo registrato nel 2020 a causa delle restrizioni alla mobilità introdotte a livello globale per contrastare il diffondersi del virus SARS-COV 2, nel 2021 si assiste a una generale crescita dei nuovi permessi, anche in ragione del provvedimento di emersione del lavoro irregolare (D.L. 34 del 2020)11 che ha permesso la regolarizzazione di cittadini non comunitari già presenti sul territorio.

I cittadini indiani entrati nel Paese nel 2021 lo hanno fatto prevalentemente per motivi familiari (46,9%), con un aumento del 74% circa rispetto all’anno precedente. Più di tre quinti di coloro che sono entrati per motivi familiari erano minori: 3.736, ovvero il 99,8% degli under 18 entrati durante lo stesso periodo.

I ricongiungimenti familiari sono un importante indicatore del grado di integrazione, perché parlano del consolidamento della presenza del richiedente sul territorio in cui è residente, considerata la necessità di dimostrare il raggiungimento di determinati standard di integrazione economica e alloggiativa (disponibilità di un alloggio idoneo e di un reddito minimo) per ottenere il nulla osta al ricongiungimento.

Inoltre, l’unità familiare, che è riconosciuta come diritto fondamentale nel nostro ordinamento – contribuisce a creare una stabilità socio-culturale, che è parte integrante del nuovo percorso di stabilizzazione in un Paese straniero.

Rilevante e superiore rispetto al complesso della popolazione non comunitaria, la quota di nuovi titoli per motivazioni di lavoro è del 37,7%, a fronte del 21,1%. In particolare, spicca nel confronto con l’anno precedente il marcato incremento dei nuovi permessi di soggiorno legati a tale motivazione: +212,3%. L’incremento dei titoli per motivi di lavoro ha coinvolto complessivamente tutta la popolazione non comunitaria (+395%) ed è da legare, in buona parte, al citato provvedimento di regolarizzazione.

L’analisi della tipologia di soggiorno conferma come il processo di stabilizzazione della comunità indiana sul territorio italiano non sia ancora del tutto maturo: la quota di lungosoggiornanti al suo interno al 1° gennaio 2022 è, infatti, pari al 61,7%, una percentuale inferiore a quella rilevata sul complesso dei non comunitari (65,8%). Per la prima volta dopo anni, si rileva una riduzione della percentuale di lungosoggiornanti all’interno della comunità, di un punto percentuale rispetto all’anno precedente, dovuta prevalentemente al netto incremento dei titoli soggetti a rinnovo.

In riferimento alle motivazioni di rilascio dei permessi a scadenza si rileva come la maggioranza dei titoli relativi alla comunità sia legata ai motivi familiari, con un’incidenza superiore a quella registrata sul complesso dei cittadini non comunitari (50,5% a fronte di 42,4%). Nel 41,4% dei casi i soggiornanti per motivi familiari sono minori. Rispetto all’anno precedente si registra una riduzione dei titoli per motivi familiari del 5,7%, a fronte di un incremento di tutte le altre motivazioni, in particolare dei motivi di studio (+60,5%) e di quelli per lavoro (+24,3%).

Il lavoro rappresenta la seconda motivazione di soggiorno, riguardando oltre un terzo dei titoli soggetti a scadenza, una quota superiore di quasi 5 punti percentuali a quella registrata sul complesso dei non comunitari.

Superiore è anche l’incidenza dei permessi legati a motivi di studio: 6,4% a fronte del 3,8%.

L’analisi diacronica aiuta a comprendere le dinamiche in atto: con la ripresa della mobilità internazionale dopo la grave crisi pandemica, aumenta la quota di titoli per studio e le regolarizzazioni dei rapporti di lavoro. Di conseguenza si riduce la quota complessiva di titoli per motivi familiari, schiacciati dalle altre motivazioni.

L’analisi delle caratteristiche demografiche della comunità e delle modalità di soggiorno sembra evidenziare una progressiva stabilizzazione della popolazione indiana che ha portato ad un aumento delle presenze femminili e dei nuclei familiari; tuttavia, si tratta di un processo non ancora del tutto maturo.

Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,

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