Il 2022 ha segnato un record positivo per il numero complessivo di nuovi permessi di soggiorno rilasciati: 449.118, con un incremento dell’85,9% rispetto all’anno precedente. Da oltre 10 anni non si rilevava un numero così elevato di ingressi di cittadini non comunitari nell’anno. Il dato è da collegare sia alla guerra in Ucraina, che ha portato all’ingresso di circa 148mila cittadini in fuga dal Paese dell’est europeo, a cui è stata riconosciuta la protezione temporanea, sia alla regolarizzazione di cittadini già presenti sul territorio a seguito del D.L. 34 del 2020, le cui istanze sono state in buona parte esaminate nel corso del 2022. Per quanto riguarda la comunità indiana i nuovi titoli di soggiorno rilasciati nel corso del 2022 sono complessivamente 14.479 (il 3,2% del totale), un numero aumentato del 14,2% rispetto all’anno precedente. I cittadini indiani entrati nel Paese nel 2022 lo hanno fatto prevalentemente per motivi familiari (44,1%), con un aumento del 7,3% rispetto all’anno precedente. Rilevante e superiore rispetto al complesso della popolazione non comunitaria, la quota di nuovi titoli per motivazioni di lavoro (36,8% a fronte di 15%) e perstudio: 12,4% a fronte di 5,6%; la comunità
indiana risulta seconda, dopo la cinese, per ingressi legati a tale motivazione. Da sottolineare, d’altronde, come i 5.196 studenti indiani siano presenti in misura significativa in ambito accademico, dove rappresentano il 5,4% degli studenti universitari non comunitari, dato che colloca la comunità in terza posizione per numero di studenti extra UE.
L’analisi complessiva dei titoli di soggiorno relativi alle presenze dei cittadini extra Ue regolarmente
soggiornanti conferma come il processo di stabilizzazione della comunità indiana sul territorio italiano non sia ancora del tutto maturo: la quota di lungosoggiornanti al suo interno al 1° gennaio 2023 è, infatti, pari al 58,7%, una percentuale inferiore a quella rilevata sul complesso dei non comunitari (60,1%) ed in calo di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente, prevalentemente a causa dell’incremento dei titoli soggetti a rinnovo alimentati dagli ingressi.
In riferimento alle motivazioni dei permessi a scadenza si rileva come la maggioranza dei titoli relativi alla comunità sia legata ai motivi familiari, con un’incidenza superiore a quella registrata sul complesso dei cittadini non comunitari (50,3% a fronte di 38,2%). Il lavoro rappresenta la seconda motivazione di soggiorno, riguardando oltre un terzo dei titoli soggetti a scadenza, una quota superiore di oltre 5 punti percentuali a quella registrata sul complesso dei non comunitari.
Superiore è anche l’incidenza dei permessi legati a motivi di studio: 6,2% a fronte del 3,7%, ribadendo l’importanza di tale ambito per la collettività.
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,