Caratteristiche sociodemografiche della comunità Indiana in Italia (2022)

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Foto di Murtaza Ali da Pixabay

La diaspora indiana è la più vasta a livello globale con circa 18 milioni di persone residenti fuori dal proprio Paese di origine nel 2020. I flussi migratori dall’India raggiungono tutti i continenti e si caratterizzano contemporaneamente sia per la numerosità della popolazione coinvolta e dei Paesi interessati, che per la concentrazione in specifiche aree: in soli 13 Paesi si trova oltre il 90% dell’intera diaspora indiana nel mondo, in una configurazione che vede prevalere il polo rappresentato dai Paesi del Golfo, a forte attrazione lavorativa, dove Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Oman, Kuwait, Qatar e Bahrein accolgono oltre 9,5 milioni di migranti indiani (il 53,5% della diaspora indiana) e il polo nord-americano, con Stati Uniti e Canada che vedono presenti 3,5 milioni di indiani (il 19% circa della diaspora indiana).

Nell’area europea è presente poco meno del 6% della diaspora indiana, concentrata nel Regno Unito (storica meta per la popolazione indiana, visti i legami coloniali) e in Italia. Nonostante le imponenti dimensioni dell’emigrazione, l’India con circa 1,40 miliardi di abitanti (2021) potrebbe diventare nel giro di pochi anni il Paese più popoloso al mondo, superando la Cina. Restano tuttavia elevati i livelli di povertà, per il cui contrasto assumono un ruolo di primo piano le rimesse inviate dall’estero: si tratta, infatti, del primo Paese destinatario di rimesse al mondo a partire dal 2008. Per quanto riguarda il nostro Paese, nel 2022 l’India rappresenta il settimo paese di destinazione delle rimesse dall’Italia, con il 5% dei flussi complessivi in uscita dal nostro paese verso il resto del mondo (413 milioni di euro).

La comunità indiana, con 162.019 regolarmente soggiornanti, si colloca in quinta posizione per numerosità, tra le principali non comunitarie. In linea con il generale trend di incremento delle presenze non comunitarie (+5,6%), la comunità in esame registra una crescita del 5,2% delle presenze rispetto all’anno precedente. Si trovano in Nord Italia tre indiani su cinque. In particolare, prima regione per presenze indiane è la Lombardia (30,5%) e terza l’Emilia-Romagna (10,6%). Il 28% della comunità si trova nel Centro Italia, con una forte concentrazione nella regione Lazio, seconda per numero di presenze: il 20,7% dei cittadini indiani.

Un’analisi di dettaglio evidenzia in particolare come poli attrattori della comunità siano la Città metropolitana di Roma, che accoglie la più grande comunità indiana d’Italia (circa 20mila persone), ma anche le Città di Brescia (14mila persone) e Latina (12mila). La concentrazione in queste due ultime aree è legata al forte inserimento dei cittadini indiani in ambito agricolo. Nello specifico, si trova in provincia di Latina la seconda comunità Sikh d’Italia (per dimensioni), nata dal consistente afflusso di migranti provenienti dal Punjab a partire dai primi anni Ottanta, concentrata nel sud-pontino e nell’area limitrofa al Parco Nazionale del Circeo, dove ha fornito una risposta alla richiesta di forza lavoro per la coltivazione delle campagne.

La comunità indiana evidenzia uno squilibrio sotto il profilo di genere: gli uomini rappresentano il 59% circa, mentre le donne coprono il restante 41%. I flussi migratori dall’India hanno visto come protagonisti prevalenti giovani uomini, su cui si è riversato l’investimento – economico, ma anche emotivo – dei nuclei familiari nel Paese di origine; nel corso degli anni, anche grazie ai ricongiungimenti familiari, sono andate tuttavia aumentando le presenze femminili, a segnalare una progressiva stabilizzazione sul territorio.

A livello demografico, la comunità indiana in Italia si caratterizza per una forte presenza di giovani adulti: il 39% circa ha tra i 30 e i 44 anni (a fronte del 31% rilevato sul complesso dei non comunitari). La presenza di minori è superiore alla media dei non comunitari e rappresentano la classe di età prevalente nella comunità in esame, costituendo il 22% della popolazione. Questo dato è collegato alla crescente presenza di nuclei familiari e a un tasso di natalità piuttosto elevato, pari a 15,4‰.

Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,

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