I peruviani regolarmente soggiornanti in Italia al 1° gennaio 2023 sono 96.488, pari al 2,6% dei cittadini di Paesi Terzi; dato che colloca la comunità in quindicesima posizione per numerosità, tra le principali di cittadinanza extra UE. In linea con il generale andamento delle presenze non comunitarie (+4,7%), la collettività peruviana registra un aumento del 6,9% rispetto all’anno precedente.
La popolazione peruviana è fortemente concentrata nel Nord del Paese, dove si trova il 68% circa della comunità.
La Lombardia, che è la regione con il maggior numero di peruviani, ospita il 44,1% della comunità, rispetto al 26% di tutti gli stranieri extra UE. Il Lazio risulta la seconda regione di accoglienza con il 15,6% di regolarmente soggiornanti peruviani, mentre il Piemonte ospita il 12% della comunità latino-americana. La Toscana si distingue per una presenza di peruviani superiore alla media: quasi l’11% della comunità peruviana ha richiesto o rinnovato il permesso di soggiorno in questa regione, rispetto all’8,3% del totale dei cittadini extra UE.
In un confronto con la popolazione extra europea presente in Italia, la collettività peruviana risulta meno equilibrata sotto il profilo del genere; le donne rappresentano difatti il 58,6% e gli uomini il restante 41,1%. Questo dato è da ricondurre alla storia della migrazione peruviana in Italia, che ha visto in primis il coinvolgimento delle donne, giunte nel nostro Paese per fornire una risposta all’elevata domanda di lavoro nell’ambito dei servizi di cura e assistenza alle famiglie.
La comunità peruviana risulta anagraficamente più matura rispetto alla popolazione non comunitaria nel suo complesso, con un’età media pari a 38,7 anni (a fronte di 35,8) e una quota di over 60 pari al 12,3% (contro il 10,8%). Si caratterizza difatti per una presenza elevata di over 40: più della metà dei peruviani (il 52%) ha appunto più di 40 anni, a fronte del 42% circa registrato tra i cittadini non comunitari complessivamente considerati. Nonostante la comunità peruviana abbia una delle più basse incidenze di minori tra le principali comunità extra-europee, i minori rappresentano comunque la classe di età più numerosa, con una quota del 17,6%, a fronte del 20,6% rilevato sul totale dei cittadini extra UE.
La comunità è caratterizzata anche dalla presenza di nuclei familiari di media grandezza (3-4 componenti) e di coppie superiore a quella rilevata sul complesso della popolazione non comunitaria: rispettivamente 51,7% e 16% a fronte di 47,5% e 12,6%. Leggermente superiore anche l’incidenza di nuclei monopersonali: 17,7% a fronte di 16,2%. Per converso, inferiori a quelle registrate sul complesso della popolazione di Paesi Terzi le quote di famiglie numerose composte da 5 – 7 persone (14,6% a fronte di 22,7%) e da più di 8 persone (0% a fronte di 1%).
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,
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