Che cos’è il Modello Abolizionista? Il Modello Abolizionista (spesso anche conosciuto come Sex Buyer Law, o Modello Nordico o Svedese, o Equality Model) NON criminalizza le persone prostituite, offre loro servizi e aiuti per uscire dalla prostituzione e riconosce come reato l’acquisto di sesso, allo scopo di ridurre la domanda che alimenta la tratta di persone a scopo sessuale.
In pratica la prostituzione è considerata come una forma di violenza contro le donne, dato che è evidente che le donne hanno una condizione di debolezza in essa.
Il modello abolizionista è stato già adottato in Svezia, Norvegia, Islanda, Irlanda del Nord, Canada, Francia, Corea del Sud, Irlanda e, più di recente, in Israele. Anche Lettonia e Lituania stanno valutando la possibilità di adottare questo modello.
Nel dettaglio il Modello nordico, abolizionista, comporta:
Penalizzazione dei clienti: In base al modello svedese, è illegale pagare per servizi sessuali, mentre la prostituzione in sé non è considerata un crimine. Questo significa che le persone che acquistano servizi sessuali, i cosiddetti “clienti”, sono soggetti a sanzioni penali, in genere sanzioni pecuniarie e solo in casi rari (prostituzione con minorenni o persone palesemente sfruttate) o grave recidiva si arriva alla detenzione.
L’Assistenza e il supporto alle persone coinvolte nella prostituzione con l’obiettivo di fornire alternative e vie d’uscita dalla prostituzione. Questo può includere accesso a servizi sociali, alloggi, cure mediche, consulenza e soprattutto formazione professionale.
Con l’Educazione e sensibilizzazione pubblica si punta anche a sensibilizzare il pubblico sulle questioni legate alla prostituzione, compresi i suoi rischi e impatti sulla società e sulle persone coinvolte tramite campagne informative, programmi educativi nelle scuole e sforzi per ridurre la stigmatizzazione delle persone coinvolte nella prostituzione. Chi viene prostituito è parte lesa rispetto al cliente.
Si usano anche misure per contrastare lo sfruttamento e la tratta di esseri umani a fini sessuali con l’implementazione di leggi più severe contro coloro che traggono profitto dalla prostituzione attraverso lo sfruttamento e la coercizione delle persone coinvolte.
Altro punto ritenuto utile per abolire la prostituzione è la Cooperazione internazionale e coordinamento delle politiche per affrontare il problema della prostituzione in modo più ampio tramite lo scambio di informazioni, la collaborazione con altri paesi per contrastare la tratta di esseri umani e lo sviluppo di strategie comuni per ridurre la domanda di servizi sessuali a livello internazionale.
I Vantaggi che il modello abolizionista sono molti.
Il piu’ evidente è la riduzione della domanda e della tratta di esseri umani, perchè sanzionare i clienti riduce la domanda di servizi sessuali, rende meno attraente e redditizio l’acquisto di sesso.
Di conseguenza, riducendosi la domanda, anche numericamente c’è una diminuzione della tratta di esseri umani a fini sessuali: il mercato illegale risulta meno remunerativo e più rischioso per gli sfruttatori.
Inoltre si assiste alla promozione del diritto alla dignità umana e all’autodeterminazione.
Si riconosce che la prostituzione spesso comporta sfruttamento, coercizione e violazione dei diritti umani. Si proteggono le persone coinvolte nella prostituzione, anche quelle che vi finiscono per fragilità sociale o povertà estrema, anche senza sfruttamento.
Offrire loro alternative significa garantire dignità e libertà.
Si garantisce quindi il diritto di non doversi mai prostituire.
Un ulteriore vantaggio è che il Modello abolizionista si differenzia dai modelli proibizionisti perchè il Focus è sulla prevenzione e sul supporto anziché sulla regolamentazione.
Si mira a prevenire la sua diffusione e a supportare le persone coinvolte perchè chi propone la regolamentazione o la legalizzazione non si rende conto non bisogna perpetuare lo sfruttamento ma contrastarlo, mentre la prevenzione e il supporto offrono un percorso più efficace per ridurre la prostituzione e proteggere i diritti delle persone coinvolte.
Un ultimo vantaggio è nella percezione pubblica della prostituzione che prima delle leggi abolizioniste vedeva una neutralità dell’opinione pubblica sulla prostituzione. A distanza di anni nei paesi in cui vi sono leggi abolizioniste, il cliente è visto negativamente come una parte che favorisce sfruttamento e l’entrata di persone fragili nel mondo della prostituzione.
Come si è arrivati al Modello Abolizionista?
E’ stato sperimentato in Svezia a seguito di studi e ricerche approfondite sul tema della prostituzione. Una delle ricercatrici è stata Cecilie Høigård:
“Abbiamo passato diversi anni a lavorare sul campo, stringendo relazioni con le donne prostituite. Abbiamo ascoltato le loro esperienze di abusi, povertà estrema e violenza. Eravamo preparati a queste storie, grazie ai nostri precedenti studi sulle persone emarginate. Ma ciò che le donne ci hanno raccontato riguardo alle loro concrete esperienze di prostituzione, è stato per noi inaspettato e scioccante.
Ci hanno raccontato cosa vuol dire usare i loro corpi e le loro vagine come appartamenti in affitto invasi da uomini sconosciuti, e come sia per questo necessario separare il corpo dal proprio sé: ‘Il mio io e il mio corpo sono due parti distinte. Non è il mio io, i miei sentimenti o la mia anima che lui scopa. Io non sono in vendita’.
Le donne adottavano diverse strategie per mantenere tale separazione. Per essere delle persone libere di gestire la propria vita, mostravano tanta inventiva e vigore all’interno del piccolo spazio di manovra che avevano.
Col tempo, però, è diventato più difficile mantenere separati il corpo e il proprio sé. Dopo che il compratore aveva consumato, diventava sempre più difficile riavere indietro il proprio sé. Alla fine le donne si percepivano come senza valore, sporche e disgustose.
Queste storie erano molto simili ai racconti che avevamo sentito da vittime di altre forme di violenza sessuale, come l’incesto, lo stupro e la violenza domestica.
Il gruppo di ricerca non concordava su molte cose, ma tutti condividevamo la medesima sensazione di disperazione sulla sofferenza delle donne e sulla incapacità di comprensione delle conseguenze delle loro azioni da parte dei compratori.
Poi mi balenò come un lampo l’idea di una criminalizzazione a senso unico del compratore, al punto che il mio battito cardiaco aumentò ed ebbi la sensazione che tutto tornava al suo posto.
All’inizio c’era molta opposizione alla proposta, ma dopo alcuni anni quelli che nel gruppo di lavoro erano contrari cambiarono il loro punto di vista.
Il dibattito che ci fu in seguito servì come campagna educativa su larga scala. In Svezia l’atteggiamento nei confronti della legge cambiò rapidamente assumendo una direzione favorevole, e la percentuale di uomini svedesi che comprano i corpi delle donne è diminuita”.
Qual è l’obiettivo del Modello Abolizionista? La legislazione abolizionista ha lo scopo di affermare che comprare persone per sesso è sbagliato e le sanzioni sanzionano chi lo fa. La prostituzione danneggia e offende chi la esercita, non c’è possibilità di renderla sicura ed essa nega il diritto all’uguaglianza tra uomo e donna. Inoltre il commercio di atti sessuali di donne e minori alimenta la tratta per sfruttamento sessuale.
Comprare esseri umani per servizi sessuali è inaccettabile. Vogliamo che cambi il comportamento delle persone. E per chi e’ nella prostituzione vogliamo offrire supporto per uscirne e ricostruirsi una vita fuori di essa.