Per la Consulta un figlio puo’ essere comprato? Basta “aggiustare” la legge?

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E’ stata pubblicata lo scorso 10 marzo in Gazzetta Ufficiale la sentenza numero 32 e 33 del 27 gennaio della Consulta in merito allo stato giuridico del figlio nato attraverso procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo e #maternitàsurrogata effettuate all’estero.I casi in questione sono quelli di una coppia di donne, a una delle quali viene impedito dalla ex compagna, da due anni, di vedere le due bambine di 8 anni, figlie biologiche di quest’ultima e di una coppia di uomini che ha fatto ricorso alla maternità surrogata in Canada. Le autorità canadesi avevano acconsentito a trascrivere nell’atto di nascita entrambi gli uomini come padri del bambino. Una volta in Italia, la Corte d’Appello di Venezia, decidendo in primo grado, aveva stabilito che la sentenza canadese dovesse essere riconosciuta anche nel nostro Paese. L’Avvocatura dello Stato ha fatto quindi ricorso, contro la decisione della Corte d’Appello, alla Corte di Cassazione, la quale ha rimesso la decisione finale alla ConsultaLa Corte ha dichiarato per entrambi i casi l’inammissibilità delle questioni di legittimità costituzionale, ma, per contro, ha sollecitato l’intervento del legislatore per colmare la lacuna sul piano normativo, che rappresenterebbe la lesione di un diritto del bambino e del suo miglior interesse. L’obiettivo, secondo la corte, è quello di andare oltre le attuali forme di adozione per assicurare la “piena tutela degli interessi del minore”.In base a queste sentenza, dunque, per la Corte Costituzionale l’#uteroinaffitto rimane un reato e la PMA (procreazione medicalmente assistita) una pratica a cui due donne non possono avere accesso, così come stabilisce la legge 40/2004. Sempre secondo questa sentenza, però, il diritto del bambino alla continuità affettiva con la coppia che fin dal principio si è presa cura di lui e il suo diritto alla stabilità e alla certezza di rapporti giuridici e sociali dovrebbero essere la scusante per “sanare” comportamenti illeciti e penalmente sanzionati. Si sta chiedendo al parlamento di legiferare perché un atto illegale diventi legale.#steadfast
Emmanuele Di Leo di Steadfast Onlus

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