Il profilo prevalente – benché non esclusivo – tra gli occupati nigeriani è quello di impiegati in lavori manuali non qualificati, nei settori dei Trasporti e servizi alle imprese, dell’Industria e del Commercio.
La popolazione nigeriana in Italia risulta ancora poco inserita nel mercato del lavoro, facendo registrare performance occupazionali inferiori rispetto al complesso della popolazione proveniente da Paesi Terzi: il tasso di occupazione è pari al 50% (a fronte del 59,2%), il tasso di disoccupazione si attesta sul 24,6% (per il totale dei non comunitari è pari a 12%), mentre la quota di inattivi di età compresa tra i 15 e i 64 anni, è pari al 33,9%, contro il 32,7%.
I dati mostrano che le variazioni occupazionali migliori all’interno della comunità riguardano la componente femminile, con un aumento, nel 2022, delle occupate del 9% circa e un calo della disoccupazione del 15%. La comunità fa comunque rilevare un tasso di occupazione femminile inferiore al complesso delle donne non comunitarie (40,9% a fronte del complessivo 43,6%), confermando un minor protagonismo femminile.
La distribuzione degli occupati di origine nigeriana tra i settori di attività economica vede una prevalenza del settore dei Trasporti e Servizi alle imprese: quasi un quarto (24,5%) degli occupati della comunità lavora in tale ambito, a fronte del 13,8% dei non comunitari complessivamente considerati; si tratta del 3,7% degli occupati non comunitari nel settore. Tra i settori seguono l’Industria in senso stretto, con un’incidenza pari al 21,8%, e il Commercio, che raggiunge un’incidenza superiore a quella registrata per il complesso dei non comunitari (14,5% a fronte dell’11,2%).
I titolari di imprese individuali nati in Nigeria al 31 dicembre 2022 sono 17.976, ovvero il 4,6% degli
imprenditori non comunitari in Italia. Rispetto all’anno precedente il numero di imprenditori nigeriani ha fatto rilevare un calo dell’1,5%, a fronte del -0,8% registrato per il complesso dei non comunitari. Nella comunità nigeriana, la maggioranza degli imprenditori individuali è costituita da uomini, che rappresentano circa il 63% del totale. Le donne, che sono 6.633, costituiscono il restante 36,9%. Si tratta del quarto gruppo più numeroso tra le imprenditrici extra-UE, dopo le cinesi, le marocchine e le albanesi. Si rileva una forte specializzazione settoriale delle imprese a guida nigeriana: il 65,5% opera, infatti, nel settore del Commercio e dei trasporti.
Relativamente alla fruizione delle misure di welfare, i dati relativi ad alcune misure assistenziali ed in
particolare alle integrazioni salariali mostrano come per la comunità nigeriana il percorso di integrazione nel tessuto socio-lavorativo italiano sia ancora poco maturo. Di fatti solo il 2,2% dei percettori di integrazioni salariali non comunitari è nigeriano. Data la giovane età anagrafica ma anche la recente storia migratoria, non sono rilevanti i dati inerenti alle Pensioni IVS per cui il numero di percettori è estremamente esiguo. Più rilevanti invece i dati sulle Pensioni Assistenziali i cui percettori sono nigeriani nell’1,8% dei casi, con una maggiore incidenza delle indennità di accompagnamento (3,1%). Una maggiore rappresentanza si registra nell’ambito delle misure di assistenza alle famiglie. L’incidenza di fruitrici nigeriane di indennità per maternità è pari al 3,1%. All’interno della comunità, inoltre, si contano poco meno di 6mila beneficiari di assegni al nucleo familiare nel corso del 2022, con un’incidenza sul complesso dei non comunitari pari al 2,1%. A sottolineare una diffusa precarietà dei cittadini nigeriani, oltre 10.636 sono i beneficiari di Pensione e Reddito di cittadinanza appartenenti alla comunità, con un’incidenza sul totale dei non UE prossima al 6%.
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,
