Il profilo prevalente – benché non esclusivo – tra gli occupati senegalesi è quello di uomini, impiegati in lavori manuali specializzati, nell’Industria.
La popolazione senegalese in Italia risulta ben inserita nel mercato del lavoro, facendo registrare buone
performance occupazionali rispetto al complesso della popolazione proveniente da Paesi Terzi: Il tasso di occupazione è pari al 62,8% (a fronte del 59,2% registrato per l’intera popolazione non comunitaria), il tasso di disoccupazione si attesta sul 17,9% (per il totale dei non comunitari è pari a 12%), mentre la quota di inattivi di età compresa tra i 15 e i 64 anni, è pari al 23,5%, contro il 32,7% della popolazione dei Paesi Terzi.
La distribuzione per genere degli occupati conferma un basso protagonismo della componente femminile della comunità al mercato del lavoro italiano. Difatti la quota di donne tra gli occupati della medesima nazionalità è pari al 13,9% (sul totale dei non comunitari la quota sale al 37%). La comunità fa rilevare un tasso di occupazione femminile inferiore al complesso delle donne non comunitarie (30,9% a fronte del complessivo 43,6%), seppur in crescita del +2,8%.
La distribuzione degli occupati di origine senegalese tra i settori di attività economica vede una prevalenza nel settore dell’Industria: oltre il 44% degli occupati della comunità lavora in tale ambito, a fronte del 19,9% dei non comunitari complessivamente considerati, vale a dire, il 7% degli occupati extra UE nel settore industriale in Italia. Circa il 14% degli occupati senegalesi è impiegato nel settore del Commercio e il 13% nei Trasporti e servizi alle imprese. Al quarto posto si colloca il settore ricettivo e della ristorazione, con un’incidenza pari all’11,4%.
I titolari di imprese individuali nati in Senegal al 31 dicembre 2022 sono 16.938, ovvero il 4,3% degli
imprenditori non comunitari in Italia. Rispetto all’anno precedente il numero di imprenditori senegalesi ha fatto rilevare un calo del 7,1%, a fronte del lieve calo registrato per il complesso dei non comunitari (-0,8%).
Nella comunità senegalese, la maggioranza degli imprenditori individuali è costituita da uomini, che
rappresentano circa l’89% del totale. Si rileva una forte specializzazione settoriale delle imprese a guida senegalese nel settore del Commercio e dei trasporti, ambito nel quale opera l’83,8% delle imprese individuali senegalesi. Tale livello di specializzazione rappresenta un tratto caratterizzante della comunità in esame, i cui imprenditori rappresentano il 9,1% dei titolari di imprese individuali non comunitari del settore.
I dati relativi ad alcune misure assistenziali e, in particolare, alle integrazioni salariali mostrano come per la comunità senegalese il percorso di integrazione nel tessuto socio-lavorativo italiano sia piuttosto maturo. Il 4,7% dei percettori di integrazioni salariali non comunitari è senegalese, percentuale che sale al 4,9% nel caso della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. La comunità è inoltre interessata in maniera particolare dalle indennità di disoccupazione, soprattutto se consideriamo che il 4,4% dei percettori di NASPI è cittadino senegalese. In linea con la composizione anagrafica della comunità, che vede prevalere le classi di età più giovani, risulta piuttosto ridotta la percentuale di senegalesi tra i beneficiari non comunitari di pensioni di vecchiaia (1,6%). Anche la percentuale di chi percepisce le pensioni assistenziali risulta bassa (2,2%), ma raggiunge il 2,6% per quanto riguarda le indennità di accompagnamento e simili e il 2,4% nel caso dell’Invalidità civile. La bassa incidenza di indennità per maternità: 2%, va letta in considerazione della bassa partecipazione delle donne senegalesi nel mercato del lavoro italiano. Sono invece quasi 1.700 i senegalesi percettori del
congedo parentale, il 6,2% di tutti i percettori non comunitari di questa misura prevista per sostenere i nuclei familiari. Infine, per quanto riguarda la collettività senegalese sono 10.105 i nuclei che beneficiano del RdC o della PdC, ovvero il 5,7% dei percettori non UE.
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,