Il profilo prevalente – benché non esclusivo – tra gli occupati peruviani è quello di impiegati e addetti alle vendite e ai servizi personali inseriti nei Servizi alla persona.
La popolazione peruviana in Italia risulta ben inserita nel mercato del lavoro, facendo registrare performance occupazionali migliori del complesso della popolazione proveniente da Paesi Terzi, grazie anche al forte coinvolgimento delle donne della comunità nel mondo del lavoro. Il tasso di occupazione è pari al 72,1% (a fronte del 59,2% registrato per il complesso degli extra UE), il tasso di inattività è del 19,7% (per il complesso della popolazione non comunitaria l’indicatore è pari al 32,7%), mentre il tasso di disoccupazione si attesta su 10,3%, contro il 12% relativo alla popolazione non comunitaria nel complesso.
In linea con il complesso della popolazione non comunitaria anche la comunità latino-americana fa rilevare un aumento dell’occupazione (+3,9%) a fronte di una contrazione dell’area dell’inattività (-5%), mentre il tasso di disoccupazione segna un aumento dell’1%, a fronte del -2,7% del complesso della popolazione non UE. La comunità fa inoltre rilevare un tasso di occupazione femminile decisamente superiore al complesso delle donne non comunitarie (72,7% a fronte del 43,6%), confermando il forte protagonismo femminile che la caratterizza.
La distribuzione degli occupati di origine peruviana tra i settori di attività economica vede una marcata
canalizzazione nel settore degli Altri servizi pubblici, sociali e alle persone dove sono impiegati più dei due quinti (40,4%) degli occupati della comunità, a fronte del 23,3% dei non comunitari complessivamente considerati; si tratta del 6,4% degli occupati non comunitari nel settore. Tra i settori di impiego seguono Trasporti e altri servizi alle imprese, con un’incidenza pari al 14,9% e l’Industria in senso stretto, che raggiunge un’incidenza del 12,3%.
I titolari di imprese individuali nati in Perù al 31 dicembre 2022 sono 3.914, ovvero l’1% degli imprenditori non comunitari in Italia. Rispetto all’anno precedente il numero di imprenditori peruviani ha fatto rilevare un aumento del 4,4%, a fronte di un calo registrato per il complesso dei non comunitari (-0,8%). Benché la comunità si caratterizzi per una prevalenza femminile, tra gli imprenditori individuali si rileva una netta maggioranza della componente maschile (69,1%). Le imprese a guida peruviana sono concentrare in special modo nel settore Commercio e i trasporti (24,4%). È nell’ambito dei trasporti e magazzinaggio che la collettività latino-americana è fortemente rappresentata tantoché il 5,6% dei titolari di imprese individuali non comunitari del settore è peruviano.
Contrariamente a quanto registrato per il complesso della popolazione non comunitaria, la comunità latino-americana risulta ben rappresentata tra i percettori di pensioni IVS: il 3% dei percettori non comunitari è peruviano. Il dato più significativo è quello che attiene alle pensioni di vecchiaia, dove i cittadini del Perù rappresentano il 3,2% dei percettori non comunitari. Correlate maggiormente alla composizione anagrafica della comunità sono anche le pensioni assistenziali, che ammontano per la collettività sudamericana a oltre 4mila, il 3,2% delle pensioni assistenziali percepite dai cittadini extra UE. Elevata l’incidenza di fruitori di misure di assistenza alle famiglie, indice della presenza di nuclei familiari. Rispettivamente il 4,6% e il 4,7% dei percettori e delle percettrici di congedo parentale e indennità per maternità non comunitari è di nazionalità peruviana. All’interno della comunità si contano, inoltre, 7.581 beneficiari di assegni al nucleo familiare nel corso del 2021, con un’incidenza sul complesso dei non comunitari pari al 2,7%.
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,
