Le Agenzie dell’ONU preposte alla promozione dei Diritti di salute riproduttiva (termine inaccettabile perchè il vero obiettivo è solo diffondere aborto e contraccezione mentre dovrebbero garantire la maternità sicura) – Organizzazione Mondiale della Sanità, UNICEF e UNFPA – dichiarano che:
“la mutilazione genitale femminile comprende tutte le procedure che includono la rimozione parziale o totale dei genitali femminili per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche”.
Attraverso le mutilazioni sessuali, la comunità mostra alle bambine e alle donne che il loro corpo non appartiene a loro. Le stesse sono dunque riconosciute internazionalmente come una grave violazione dei diritti umani delle donne e delle ragazze, al pari delle torture, le cui vittime necessitano di essere curate nella loro specificità, attraverso un approccio personalizzato.
Mutilazione Genitale Femminile è il termine che nel 1995 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha adottato per indicare tutte le procedure che comportano la rimozione parziale o totale, o altre lesioni arrecate ai genitali femminili esterni, per motivi culturali o altri motivi non terapeutici.
Esistono diversi termini per indicare le MGF:
CF Circoncisione Femminile
MGF Mutilazione Genitale Femminile (OMS, UNFPA, UNICEF)
IGF Incisione Genitale Femminile (UNFPA, USAID)
MGF Mutilazione Genitale Femminile/Incisione (UNICEF)
E Escissione
EGF Escissione Genitale Femminile
Fonte: “Linee guida per il riconoscimento precoce delle vittime di mutilazioni genitali femminili o altre pratiche dannose” – Associazione Trama di Terre