MGF e gravidanza

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Nelle donne infibulate in gravidanza, oltre alla difficoltà di effettuare controlli ginecologici in quanto è impossibile introdurre lo speculum, si possono sviluppare infezioni urinarie e vaginali tali da compromettere la gravidanza stessa.

Durante il parto il tessuto reso anelastico dalla cicatrice può impedire la dilatazione del canale da parto e causare gravi problemi sia per la madre che per il neonato. L’assistenza alla gravidanza e al parto dovrebbe effettuarsi con particolari accorgimenti per le donne con MGF, anche in considerazione del fatto che più facilmente si incontreranno complicanze.

Particolare importanza assume la prima visita che sarebbe opportuno effettuare non appena accertato lo stato gravidico.

Durante i controlli in gravidanza di paziente infibulata, va sempre valutata con lei la possibilità di effettuare il parto per via vaginale tenendo conto dell’apertura della vulva e di altre possibili complicazioni, informandola inoltre che il ricorso alla deinfibulazione in corso di travaglio comporta maggiori problemi poiché non tutti gli operatori hanno competenze in questo ambito.

Informazioni accurate e complete sulla visita ginecologica possono portare la donna a decidere di effettuare altre indagini diagnostiche ginecologiche di prevenzione e controllo, o in preparazione al parto (es. esecuzione del Pap test, ecografia pelvica addominale e/o transvaginale, ecc.).

Dal punto di vista informativo-educativo, in caso di feto o neonato di sesso femminile, durante i controlli i medici devono informare e sensibilizzare la coppia sulla legge italiana che vieta la pratica delle MGF a tutela della salute della madre e della bambina.

In Italia è vietato per legge effettuare la reinfibulazione, ma è doveroso riparare le eventuali lacerazioni perineali.

APPROFONDISCI: Aspetti psicologici delle MGF

Fonte: “Linee guida per il riconoscimento precoce delle vittime di mutilazioni genitali femminili o altre pratiche dannose” – Associazione Trama di Terre

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