
Il profilo prevalente – benché non esclusivo – tra gli occupati egiziani è quello del soggetto maschile, impiegato, addetto alle vendite o ai servizi personali, nel settore ricettivo.
Nel primo semestre del 2022, la comunità egiziana ha registrato performance inferiori rispetto al complesso della popolazione extra UE, con un tasso di occupazione del 49,5% rispetto al 58,4% e un tasso di inattività più elevato del 43,2% rispetto al 32,8%. Questo è principalmente dovuto al ridotto inserimento della componente femminile della comunità nel mercato del lavoro. All’interno della comunità, esiste un profondo divario tra il tasso di occupazione maschile (82,6%) e quello femminile (4,7%), che non riesce ad essere mitigato dagli andamenti tendenziali: tra il primo semestre 2021 e il primo semestre 2022, il tasso di occupazione femminile diminuisce del 4,3%, mentre l’inattività, già elevatissima, aumenta di 3,2 punti percentuali; ad aumentare fortemente è stata anche la disoccupazione (+18,2%). La comunità egiziana, tra le principali non comunitarie, è contemporaneamente prima per il più elevato tasso di disoccupazione femminile, terza per il tasso di inattività femminile, e ultima per il valore del tasso di occupazione.
La distribuzione per genere degli occupati conferma la preoccupante situazione della componente femminile della comunità nel mercato del lavoro italiano: benché le donne rappresentino circa un terzo degli egiziani regolarmente soggiornanti in Italia, la quota femminile tra gli occupati risulta decisamente più bassa e pari solo al 4%.
Per quanto riguarda la distribuzione degli occupati di origine egiziana tra i settori di attività economica, si registra una prevalenza del settore ricettivo, dove è impiegato il 29% circa degli occupati della comunità. Si registrano, inoltre, quote incisive nell’ambito del Commercio e nelle Costruzioni, con incidenze rispettivamente del 14,5% e 13,5%.
Relativamente alle tipologie professionali, per la comunità in esame prevalgono Impiegati, addetti alle vendite e ai servizi personali, in cui ricade il 38% degli occupati. Segue il lavoro manuale specializzato, con un’incidenza del 26,6%, mentre il lavoro manuale non qualificato, prevalente per il complesso dei non comunitari, riguarda il 26,3% dei lavoratori della comunità egiziana.
Superiore, rispetto a quanto rilevato sul complesso della popolazione extra UE, la quota di lavoratori della comunità con un ruolo dirigenziale o di professionista nel campo intellettuale e tecnico: 9,1% a fronte di 6,2%.
La comunità egiziana risulta sesta per numero di titolari di imprese individuali, a fronte della settima posizione ricoperta per numero di presenze in Italia tra i cittadini di Paesi non comunitari. Al 31 dicembre 2021, sono 19.562 i titolari di imprese individuali nati in Egitto, corrispondenti al 5% degli imprenditori non comunitari in Italia. Tuttavia, questo numero è in calo del 3,5% rispetto al 2020, e tale tendenza negativa prosegue nel 2022.
Per quanto riguarda i settori di attività economica, si confermano i settori prevalenti per la comunità egiziana: il 40% circa delle imprese individuali a titolarità egiziana opera nel settore edile, che risulta nettamente prevalente (gli imprenditori individuali egiziani rappresentano il 9,6% delle imprese non comunitarie operanti nel settore). Il secondo settore più rilevante è quello relativo al Commercio e Trasporti, con il 19,8% delle imprese individuali egiziane (rispetto al 41,2% delle imprese di cittadini non comunitari).
È da segnalare anche il peso della comunità egiziana nel settore ricettivo: in questo ambito opera il 15,3% delle imprese individuali egiziane, che rappresentano il 12,4% del complesso delle imprese a titolarità non comunitaria in questo settore.
Testo da
Rapporti annuali sulle comunità migranti in Italia, curati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali-Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con la collaborazione di ANPAL Servizi SPA,